Magazine

Bimbi disabili, un progetto per i loro fratelli

Argomenti

Uno spazio speciale per i fratelli di bimbi disabili, intrattenimento e confronto per crescere insieme. I ragazzi di età compresa tra i 15 e i 20 anni, avranno uno spazio interamente dedicato a loro, dove potranno interagire con chi condivide la stessa situazione familiare.

Il messaggio di ARIEL, una Fondazione che dal 2003 assiste le famiglie di bambini affetti da Paralisi Cerebrale e altre disabilità neuromotorie, questa volta è rivolto direttamente a fratelli e sorelle di bambini disabili. Crescere e confrontarsi insieme, grazie ad una serie di eventi, feste e iniziative speciali. I ragazzi di età compresa tra i 15 e i 20 anni, avranno uno spazio interamente dedicato a loro, dove potranno interagire con chi condivide la stessa situazione familiare. Durante l’esperienza di gruppo, potranno scambiarsi emozioni, raccontare le proprie esperienze e confrontarle, aumentare la fiducia in se stessi e confidarsi, oltre a fare nuove amicizie e stringere nuovi legami.

Il progetto, inoltre, prevede una sessione di incontri rivolti ai fratelli più piccoli dei bambini disabili, di età compresa tra gli 8 e i 13 anni. I bambini saranno coinvolti in varie proposte di gioco, ascolto e animazione, tramite i quali si cercherà di gestire e migliorare la relazione tra fratelli. “Avere un fratello disabile può suscitare sentimenti contrastanti e rendere difficile parlare della propria esperienza e dei sentimenti negativi che si provano. – spiegano la dott.ssa Stefania Cirelli Assistente Sociale e Sociologa di Fondazione Ariel e il dott. Andrea Dondi Psicologo e Psicoterapeuta del Centro di Psicologia e Analisi Transazionale Milano, responsabili del progetto – L’incontro con altri fratelli che vivono un’esperienza simile alla propria può rivelarsi un’occasione per raccontarsi reciprocamente l’unicità della propria esperienza. L’obiettivo dei gruppi dedicati ai fratelli è quello di promuovere tale incontro aiutandoli a condividere i loro sentimenti e le loro esperienze in un contesto protettivo e supportante”.

Appuntamento con i più piccoli a ottobre, mentre gli adolescenti si incontreranno a partire dal mese di novembre. Per informazioni sul progetto, sulle modalità di iscrizione (gratuita) e le tempistiche da rispettare, basta contattare la dott.ssa Stefania Cirelli all’indirizzo mail stefania.cirelli.ariel@humanitas.it, o telefonare al numero verde gratuito 800.133.431.

Fondazione Ariel è un’organizzazione senza scopo di lucro attiva dal 2003 per assistere le famiglie con bambini affetti da Paralisi Cerebrale Infantile e altre disabilità neuromotorie. La Paralisi Cerebrale Infantile (PCI) colpisce un bambino ogni 500 nuovi nati ed è dovuta a un danno irreversibile del sistema nervoso centrale. I bambini che ne sono affetti presentano, fin dai primi mesi di vita, un ritardo neuropsicomotorio che colpisce tutto il corpo con intensità differente e con ripercussioni progressivamente invalidanti. La nascita di un bambino colpito da PCI è difficilmente prevedibile; è un evento improvviso e inaspettato che destabilizza e stravolge tutta la famiglia: accanto ai sensi di colpa, di rabbia e di rifiuto si affacciano un forte senso di inadeguatezza, di incapacità, di isolamento da parte dei genitori, di trascuratezza da parte dei fratelli e delle sorelle.

A cura della Redazione