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Cile, il terremoto causa oltre 700 vittime

01/03/2010

La terra trema in Cile, nella notte di sabato. Ancora centinaia sotto le macerie e si continua a scavare. Partiti gli aiuti.

Sabato 27 febbraio, la terra trema in Cile. Una scossa improvvisa e devastante, in piena notte: ore 3.34 locali, ore 7.34 in Italia. Un sisma violentissimo e un’impressionante sequenza di repliche. Poi, l’allarme tsunami.

Epicentro della prima scossa, di magnitudo 8,8 gradi della scala Richter, a 115 chilometri da Concepcion e 325 da Santiago del Cile. Nelle successive 12 ore sono state registrate continue scosse di assestamento, nessuna delle quali inferiore alla magnitudo 5, tutte lungo una linea di circa 500 chilometri, che hanno ostacolato i soccorsi.

Il bilancio ufficiale delle vittime, annunciato ieri dalla presidente Michelle Bachelet ha già superato il numero 700, ed è destinato ad aumentare, come ha dichiarato il ministro dell’Interno cileno Edmundo Perez Yoma al canale all news della tv pubblica cilena, Tvn 24h. Solo a Constitucion, come riferito dai soccorritori, i cadaveri finora recuperati sono circa 350. Indeterminato il numero di dispersi. La maggior parte delle vittime si registra nelle regioni di O’Higgins, Maule e Bio Bio. Un milione e mezzo di case danneggiate, in tutto il Cile, un terzo delle quali in modo grave. Per l’emittente americana Nbc i senzatetto sono 400 mila.

Si continua a scavare fra le macerie alla ricerca di sopravvissuti. Nelle città più colpite i supermercati devastati sono presi d’assalto da sciacalli, ma anche da persone che non sanno dove trovare il cibo. Per questo il governo ha imposto il coprifuoco notturno (dalle nove di sera alle sei del mattino) a Concepcion, e ha trasferito ai militari il controllo della sicurezza nella regione.

Il mondo intanto comincia a mobilitarsi in vista degli aiuti alle popolazioni colpite dal sisma. Il presidente americano Barack Obama ha detto che gli Stati Uniti sono pronti ad aiutare il Cile. Le comunicazioni con i territori colpiti dal sisma sono difficili e l’ufficio per gli affari consolari del dipartimento di Stato Usa ha inviato i cittadini statunitensi che cercano i propri cari in Cile a usare i social network.
Il responsabile dell’Unità di crisi della Farnesina, Fabrizio Romano, ha dichiarato che al momento non si registrano vittime italiane. Un dato purtroppo provvisorio che richiede verifiche continue.

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