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Vaccino per il papilloma virus, i dubbi di ogni mamma

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Entro giugno 2009 il vaccino anti papilloma virus sarà disponibile gratuito presso le Asl di tutta Italia per le ragazzine nel dodicesimo anno di età. Il nostro Paese è il primo in Europa a intraprendere una iniziativa di questo genere.

Lo scopo – spiegano al ministero della Salute- è di ottenere una forte riduzione della trasmissione dell’infezione causata da alcuni ceppi di questo virus alle prossime generazioni. A che cosa serve esattamente? Perché circolano anche voci allarmanti contro il vaccino? Che fare con una figlia di qualche anno di più? E a chi ci si deve rivolgere per consulto e somministrazione oltre che alla Asl? Ai presumibili dubbi di tante mamme rispondono gli specialisti dell’Unità Operativa di Ginecologia e Medicina della Riproduzione di Humanitas diretta dal Prof. Paolo Emanuele Levi Setti.

Perché un vaccino anti HPV?
“Il virus del papilloma umano o HPV è un papovavirus di cui si conoscono 100 tipi, per lo più ceppi a basso rischio (causano verruche cutanee, condilomi della cute e dei genitali). Ma una piccola parte, i ceppi ad alto rischio, causa anche displasie e tumori maligni del collo dell’utero, del pene e del cavo oro-faringeo. Evitando di contrarre l’infezione da HPV si può prevenire la quasi totalità di tumori al collo dell’utero. Infatti, se solo una minima parte di persone infette da HPV svilupperà un tumore genitale, è altresì dimostrato che la quasi totalità (oltre il 99.7%) dei tumori del collo dell’utero sono causati dall’HPV. Con i vaccini attualmente disponibili, che ancora non coprono tutti i ceppi ad alto rischio, si potrebbero comunque prevenire circa il 71% dei tumori di questo tipo”.

Perché lo si propone alle ragazzine di 11/12 anni?
“A questa età, è raro che una ragazzina abbia contratto il virus, perché il contagio avviene per contatto intimo o per trasmissione sessuale. Il rischio di contrarre il virus HPV aumenta con il numero dei partner ed è massimo tra i 20 e i 35 anni. L’efficacia del vaccino, quindi, è massima nelle donne che non hanno avuto rapporti sessuali”.

E se si ha una figlia oltre i 12 anni, bisogna pensarci lo stesso?
“Le indicazioni del vaccino riguardano tutte le donne dai 9 ai 26 anni, tenendo presente che la sua efficacia diminuisce se si è già entrati in contatto con uno o più dei ceppi virali contenuti nel vaccino stesso. Per tutte le donne che hanno già avuto rapporti sessuali l’arma più efficace e sicura a disposizione per prevenire i tumori del collo dell’utero rimane il Pap Test, che deve tuttavia essere eseguito anche dalle donne vaccinate”.

Non ci si può mettere al sicuro dal Papilloma virus in altro modo?
“L’uso del profilattico non pare avere azione protettiva completa ed esistono portatori sani: sia l’uomo sia la donna, in genere, non hanno manifestazioni evidenti dell’infezione, ma sono in grado di trasmetterla. Inoltre, per quanto non sia dimostrata una possibilità di contagio per via diversa da quella sessuale, questa non può essere esclusa”.

Che vaccini esistono attualmente contro l’HPV?
“Il Cervarix e il Gardasil (chiamato Silgard in Europa). Il Cervarix immunizza contro due dei ceppi HPV (16 e 18) associati al tumore all’utero e utilizza un adiuvante di nuova formulazione per il quale non vi è esperienza di vaccinazioni di massa. Il Gardasil immunizza contro i ceppi associati al tumore dell’utero (HPV 16 e 18) e anche contro due ceppi a basso rischio (HPV 6 e 11) che causano i condilomi. Entrambi i vaccini non contengono DNA e quindi non possono infettare le cellule, riprodursi o causare malattia”.

Esistono casi o situazioni in cui non è indicato o è inutile o può addirittura essere nocivo?
“Non dovrebbero usare il vaccino le persone che sono allergiche ai principi attivi degli eccipienti. La somministrazione del vaccino deve essere rimandata nelle persone con malattie febbrili in atto. Può inoltre causare reazioni avverse lievi, comuni a tutti i vaccini e, come per tutti i nuovi farmaci, non sappiamo ancora se può provocare delle reazioni molto rare o che si sviluppano dopo parecchi anni. Le donne che hanno partecipato agli studi sul vaccino non hanno avuto nessuna reazione grave”.

Chi usa la pillola può fare il vaccino?
“Sì, infatti, nel corso degli studi clinici, il 57,5% delle donne (di età compresa tra 16 e 26 anni) che hanno ricevuto Gardasil faceva uso di contraccettivi ormonali”.

Si sono sentiti circolare pareri discordi, anche allarmanti: quali sarebbero in effetti gli argomenti contro il vaccino?
“Per quanto riguarda le notizie circolanti in internet sulle morti di donne che avevano da poco assunto il vaccino HPV, vanno innanzitutto ridimensionate: le notizie ufficiali (fonte E.M.E.A, l’Agenzia Europea che tiene sotto controllo i Medicinali, www.emea.europa.eu/) segnalano solo due casi (tra circa 1.5 milioni di donne vaccinate in Europa), ma nessuna relazione causale è comunque stata stabilita tra i decessi delle giovani donne e la somministrazione del vaccino Gardasil. Per il resto gli argomenti a sfavore del vaccino sono quelli comuni a qualsiasi tipo di vaccinazione: i reali risultati si vedranno solo tra vent’anni, probabilmente si renderà necessario un richiamo dopo 5 anni dalla prima vaccinazione e, poiché questo vaccino copre solo il 71% delle infezioni che possono dar luogo ai tumori all’utero, resta importantissimo continuare lo screening con i pap test almeno triennali”.

Detto questo, che cosa consigliare alla mamme indecise?
“Chi fa questo vaccino corre gli stessi rischi che si corrono di fronte a tutte le vaccinazioni, senza nessuna complicanza grave per ora accertata e a fronte di una riduzione sensibile (71%) del rischio di tumore al collo dell’utero. È importante, però, prima di decidere, fissare una visita ginecologica per la propria figlia e discutere con il medico l’utilità del vaccino per quella ragazza in particolare”.

Come si somministra?
“Con un’iniezione intramuscolare preferibilmente nel braccio. Ne occorrono 3 dosi”.

A chi ci si può rivolgere?
La vaccinazione delle ragazzine di 11 anni sarà a cura dell’ASL nei presidi in cui vengono eseguite normalmente le vaccinazioni. Negli altri casi si può acquistare il vaccino in farmacia e poi rivolgersi al medico di famiglia o al ginecologo per l’inoculazione.
In Humanitas è attivo un ambulatorio tenuto dagli specialisti della Sezione di Ginecologia Oncologica e Mininvasiva (vaccinoHPV ginecologia 3, tutti i mercoledì dalle 8.30 alle 10.00) dedicato alla somministrazione del vaccino, previa valutazione clinica. Per informazioni: tel. 02.8224.8282.