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Prevenzione

Polmonite, anche il fumo di sigaretta tra i fattori di rischio

La polmonite è una delle malattie respiratorie più frequenti negli anziani. Ed è stata proprio la polmonite a mettere ko Hillary Clinton, 69 anni il prossimo ottobre, che ieri ha dovuto abbandonare per un malore la cerimonia in ricordo delle vittime dell’11 settembre a New York. Complice il caldo, la candidata alla Casa Bianca ha accusato un mancamento come testimoniano i video che la riprendono mentre viene soccorsa dal suo staff. È stata proprio il suo medico a fugare i dubbi sulle condizioni di salute: polmonite. Antibiotici e riposo assoluto per i prossimi giorni, indicazione che ha costretto Clinton a cancellare alcuni impegni.

La polmonite è un tipo di infezione respiratoria caratterizzata da uno stato infiammatorio a carico degli alveoli, la parte più profonda dei polmoni, deputati all’estrazione dell’ossigeno dall’aria che respiriamo. Per via dell’infiammazione la respirazione si complica ed ecco comparire i sintomi tipici, a cominciare dalla tosse, proprio come nel caso di Hillary Clinton: «Sono tre i sintomi che, se persistenti, dovrebbero indurre il medico ad approfondimenti. Oltre alla tosse, secca o grassa, gli altri due sono le difficoltà respiratorie e la febbre», spiega il dottor Michele Ciccarelli, responsabile di Pneumologia dell’ospedale Humanitas. «La diagnosi certa di polmonite – continua – segue all’esame obiettivo del toracico e a un riscontro radiologico».

Quali sono i soggetti più a rischio di polmonite?

«Come tutte le infezioni respiratorie sono due le fasce d’età in cui la prevalenza della patologia è maggiore: quella pediatrica e quella della popolazione anziana. Inoltre i casi di polmonite sono più frequenti fra soggetti immunocompromessi; vale a dire coloro che hanno malattie primitive del sistema immunitario o con ridotte capacità di difesa effetto di terapie immunosoppressive. Infine anche malattie croniche respiratorie come la broncopneumopatia cronico ostruttiva o le bronchiectasie aumentano il rischio di polmonite».

Ma anche lo stile di vita gioca un ruolo centrale nel rendere alcuni soggetti più esposti: «Sicuramente i fumatori sono più vulnerabili, così come chi abusa di sostanze stupefacenti o di bevande alcoliche. Il fumo di sigaretta, per esempio, può interferire con i meccanismi di difesa dell’albero respiratorio tracheo-bronchiale. È bene anche sostenere il sistema immunitario con una dieta bilanciata».

(Per approfondire leggi qui: Fumo, con le mamme fumatrici i polmoni dei bambini rischiano di più)

Anche alcuni vaccini per la prevenzione della polmonite

Sono diversi gli agenti patogeni che possono causare la polmonite: non solo batteri, ma anche virus e funghi. Pertanto è importante limitare il possibile contagio seguendo alcune regole di igiene, «ad esempio coprendosi bocca e il naso quando si starnutisce o si tossisce, lavarsi adeguatamente le mani e gettare via i fazzoletti usati», ricorda il dottor Ciccarelli.

E in vista della stagione influenzale è bene ricordare che «il vaccino antinfluenzale è utile per la prevenzione della polmonite perché l’influenza stagionale può complicarsi con la polmonite, sostenuta dagli gli stessi virus o da sovrainfezione batterica», conclude lo specialista.

(Per approfondire leggi qui: Vaccino antinfluenzale: chi deve vaccinarsi?)

Contro l’infezione da Streptococcus pneumoniae, uno degli agenti patogeni causa di polmonite, ricorda il ministero della Salute, si può somministrare il vaccino antipneumococcico, raccomandato a tutti i bambini.