Prevenzione

Tagli e ferite in casa? Ecco come comportarsi

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Fretta, disattenzione, sfortuna, un movimento brusco, un malfunzionamento: possono essere tante le cause degli incidenti domestici. La casa è infatti uno degli ambienti in cui è più facile farsi del male; tagli, ferite e cadute accidentali sono gli infortuni più frequenti. Il dottor Stefano Ottolini, aiuto in Medicina d’Urgenza e medico di Pronto Soccorso di Humanitas, ci racconta come comportarsi in caso di tagli e ferite.

 

Le diverse ferite

Le ferite da taglio, causate da oggetti affilati come coltelli o vetri sono solitamente lineari e hanno margini netti. Le ferite da punta, invece, determinate da oggetti acuminati come aghi o chiodi, presentano un foro di solito profondo e a margini frastagliati. Le ferite abrase, più superficiali, e le ferite lacere, prodotte da una forza che tira o strappa, hanno margini irregolari, sanguinano molto e possono avere corpi estranei all’interno.

 

La necessità di una corretta medicazione

Ogni ferita, anche la più lieve e superficiale, deve essere correttamente medicata per evitare il rischio di infezione. Occorre pertanto che le mani del soccorritore siano accuratamente pulite e protette. Per prima cosa, se presente, è necessario arrestare l’emorragia, ossia la fuoriuscita di sangue dai vasi (arterie, vene o capillari). Poiché arterie e vene scorrono molto vicine, spesso le emorragie, soprattutto in caso di ferite profonde ed estese, sono miste.

 

I diversi tipi di emorragia

  • Le emorragie capillari sono le meno gravi: interessano i vasi sottocutanei e superficiali e il sangue fuoriesce a gocce intorno alla lesione. In caso di lacerazione della cute è utile sciacquare con acqua fredda e raffreddare con ghiaccio. Se la zona contusa è un arto è consigliabile sollevarlo più in alto del corpo per far diminuire l’emorragia, quindi tamponare con una benda sterile e infine fasciare dopo aver disinfettato la ferita e verificato che non siano presenti al suo interno corpi estranei.
  • Le emorragie venose sono riconoscibili perché il sangue che fuoriesce è di colore scuro e fluisce lentamente e in modo continuo e uniforme lungo i bordi della ferita. Si possono arginare, dopo una buona pulizia e disinfezione, ponendo sulla ferita una garza sterile o un fazzoletto pulito e tamponando. Può anche essere utile applicare una fasciatura di sostegno al tampone, non troppo stretta per non arrestare la circolazione. Anche in questo caso, se la parte interessata è un arto, si può alzarlo al di sopra del corpo per far diminuire l’afflusso di sangue.
  • Nel caso infine di emorragie arteriose, il sangue è di colore rosso vivo e fuoriesce a fiotti a intervalli in sincronia con il battito cardiaco. L’intervento deve essere tempestivo perché la quantità di sangue è di solito alta. Se l’emorragia non è molto abbondante è sufficiente tamponarla con una garza sterile o un fazzoletto pulito, dopo aver disinfettato e pulito la parte. Se invece interessa grossi vasi è necessario evitare che l’infortunato si dissangui attuando delle compressioni sulle arterie a monte della ferita e richiedendo immediato soccorso da parte di personale qualificato. Il laccio emostatico (o suoi equivalenti: cinture, cravatte…) va usato solo nei casi più gravi e di assoluta necessità: per esempio davanti a un’amputazione o a una sindrome da schiacciamento.

 

A cura di Valeria Leone