Prevenzione

Fertilità: il futuro della procreazione assistita

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Dal social freezing alle più innovative tecniche chirurgiche di conservazione della fertilità, alla genetica di gameti. Sono i temi al centro del III Congresso internazionale “A window into a reproductive era research”.

Nuove procedure chirurgiche per conservare la fertilità, benefici (ma anche problematiche) della normativa europea che fa dei centri di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) delle Banche dei Tessuti, genetica dei gameti e degli embrioni con nuove metodiche come la CGH (Comparative Genomic Hybridization) che sostituisce la FISH (Fluorescent In Situ Hybridization), l’importanza della secretonomica nell’impianto dell’embrione e una visione rivoluzionaria sul futuro del congelamento di ovociti come prevenzione primaria rispetto al concetto di “social freezing”. Di questi argomenti si parlerà al III Congresso Internazionale “A window into a reproductive era research” organizzato da Humanitas in collaborazione con Serono – Symposia International Foundation (30 settembre – 1 ottobre) per fare il punto sulle tecniche più innovative in medicina riproduttiva. E anche in questa occasione gli verrà dedicato un numero speciale su una rivista scientifica, Placenta, che ha un ottimo impact factor. Durante il Congresso, inoltre, i tre migliori abstract presentati da giovani ricercatori, giudicati da un Comitato Scientifico Nazionale e Internazionale, saranno premiati con una donazione a sostegno dei loro studi da parte della Fondazione Humanitas. Per la prima volta ben due sessioni plenarie vengono, infatti, dedicate ai giovani in modo da dare anche a loro l’opportunità di presentare a una platea ampia e internazionale (il 50% degli iscritti sono stranieri) i loro studi scientifici con una posizione di visibilità non diversa da quella dei più noti speakers italiani e stranieri. Direttore Scientifico del Congresso il Professor Paolo Emanuele Levi Setti, ginecologo Direttore del Dipartimento di Ginecologia e Responsabile dell’Unità Operativa di Medicina della Riproduzione in Humanitas che ci spiega le principali tematiche.

Professor Levi Setti, il tema più “scottante” è congelare gli ovociti come prevenzione primaria?
“È la visione futura della medicina riproduttiva, che verrà esposta da relatori nazionali e internazionali di rilievo. Il congelamento di ovociti passa da tecnica di preservazione della fertilità in caso di tumori o altre malattie che mettono a rischio la riproduzione ad un concetto diverso dal ‘social freezing’, cioè una prevenzione primaria. In pratica, significa congelare gli ovociti per posporre l’epoca della gravidanza quando, più in là con l’età, tutto diventa difficile e la sola strada rimane la donazione dei gameti. Ne stanno già parlando alcuni Paesi europei per renderlo possibile. La realtà è che sempre più donne oggi concepiscono tardi e questo risulta complicato e non risolvibile con il solo invito ‘ad avere presto figli’. Ne emerge il ricorso a tecniche di fecondazione assistita (sempre più diffuso) con un impatto psicologico notevole, un insuccesso rilevante e costi elevati per il SSN per le coppie meno giovani. Ma se l’infertilità è legata all’invecchiamento, la domanda da farsi è: cosa si può fare per prevenire? Risposta: il congelamento di ovociti deve diventare prevenzione primaria, una scelta delle donne come, d’altronde, lo è già per gli uomini, che possono congelare il proprio sperma senza problemi normativi. Anche in questo caso risulta valido l’assunto che è meglio prevenire che curare”.

E riguardo alle tecniche di conservazione della fertilità?
“Un’intera sessione è dedicata alle procedure chirurgiche più innovative, mininvasive e robotiche, che oggi già esistono per tentare di preservare la fertilità anche in condizioni in cui una patologia come un tumore o una endometriosi la mette a forte rischio”.

Centri di PMA come Banche di Tessuti: benefici e problematiche….
“L’Italia ha recepito una normativa europea che fa diventare i Centri di PMA equivalenti a una Banca dei Tessuti. Da una parte questo è un fattore positivo perché aumenta i controlli legati alla qualità e ai requisiti richiesti, ma dall’altra si deve fare i conti con un investimento economico notevole per queste strutture che, in una condizione di crisi del Paese, non agevola”.

La CGH invece della FISH nel pre-impianto?
“La CGH è una tecnica pre-impianto che consente di selezionare gli ovociti che presentano alterazioni cromosomiche e studiare l’intero corredo cromosomico embrionario. È una evoluzione della tecnica FISH perché permette la definizione dell’intero patrimonio cromosomico delle singole cellule, mentre la FISH dava evidenza solo a un numero ristretto di cromosomi. La novità è che è già stata applicata nel pre-impianto con ottimi risultati”.

E, poi, la secretonomica nell’impianto dell’embrione: perché è importante?
“Lo studio della parte secretonomica dell’endometrio è importante perché riveste un ruolo fondamentale nell’impianto di una gravidanza le cui probabilità sono legate alla qualità dell’uovo, ma anche all’utero che lo riceve e, quindi, anche alla possibilità di analisi per comprendere meglio come preparare l’endometrio. E capirlo è importante non solo per la gravidanza, ma anche per poter intervenire su molte altre malattie. L’impianto della gravidanza e la risposta del corpo umano a questo strano ‘trapianto’ è, paradossalmente, una condizione molto simile alle fasi iniziali di insorgenza di un tumore. Le ricerche in questo ambito sono già avanzate”.