“I geni della cura” è il titolo della Giornata nazionale per la ricerca sul cancro, indetta da Airc e Firc per il 24 novembre. Sotto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica si svolgeranno una serie di incontri scientifici ed eventi finalizzati alla divulgazione dei temi della ricerca e alla raccolta fondi.
Le ricerche di laboratorio hanno avuto nuovo slancio dal completamento del progetto Genoma (il famoso “censimento” di tutti i geni che ci caratterizzano) che sta cominciando a portare effetti positivi anche in campo clinico. La ricerca ha imparato, analizzando i geni, a individuare le caratteristiche delle cellule tumorali che permettono di riconoscere le diversità anche tra tumori apparentemente uguali. Un tumore della mammella, ad esempio, viene subito riconosciuto al microscopio come tale perché le sue cellule hanno precise caratteristiche. Tuttavia oggi riusciamo ad andare molto più in profondità e a definire cosa realmente rende diverso un tumore mammario dall’altro. Così la ricerca ha dato la spiegazione del perché i farmaci possano funzionare su alcuni tumori e non su altri del tutto simili. Cresce la complessità, ma con essa anche le possibilità di cure migliori, fino all’obiettivo che tutti sognano di raggiungere che è quello di dare le cure mirate ad ogni paziente evitando quei farmaci che non avrebbero alcuna efficacia sul suo tumore. Ed è proprio per raggiungere questo obiettivo che Airc impegnerà i fondi raccolti in occasione della Giornata.

Al centro della manifestazione sono gli “Incontri con la Ricerca”. Ventisette tavole rotonde su tutto il territorio nazionale (le due principali a Roma e Milano), che puntano sul dialogo tra scienziati, scrittori e filosofi. Il tema comune a tutti gli incontri è la diagnostica molecolare intesa come strumento di analisi per individuare le caratteristiche delle cellule tumorali e quindi per capire che i tumori, come le persone, sono diversi uno dall’altro.
Il prof. Alberto Mantovani, Direttore Scientifico dell’Istituto Clinico Humanitas e docente di Patologa Generale all’Università degli Studi di Milano, interverrà sabato 25 novembre al convegno di Bologna sul tema “Immunità e cancro”. Spiega il professore: “La genetica ha apportato una vera rivoluzione nel campo delle ricerca sul cancro e in particolare nella comprensione dell’immunologia dei tumori. Questo ha prodotto grandi innovazioni a livello diagnostico, della prevenzione e dell’intervento terapeutico. L’immunologia molecolare rappresenta la nuova frontiera della lotta al cancro e sta dando risultati importanti. Sto parlando di risultati pur sempre insoddisfacenti, se paragonati a ciò che vorremmo fare. Ma per il futuro ci aspettiamo conquiste sempre più rilevanti nel campo delle terapie mirate. Ogni tipo di tumore, e quindi ogni paziente, dà infatti riposte diverse alla terapia. Oggi cominciamo a capire il motivo di queste reazioni, a distinguere cioè anche neoplasie all’apparenza uguali”.

Venerdì 24, sabato 25 e domenica 26 novembre saranno in particolare dedicati alla raccolta fondi per la ricerca, anche attraverso le trasmissioni televisive e radiofoniche delle reti Rai. Mentre sabato e domenica negli stadi di serie A e B i giocatori scenderanno in campo per l’iniziativa: “Un goal per la ricerca”.
Nell’ambito della manifestazione verranno anche consegnati il Premio Airc “Credere nella ricerca”, destinato a chi si è maggiormente impegnato a favore dalla ricerca sul cancro, e il Premio biennale Firc “Guido Venosta” a un ricercatore italiano per studi sullo sviluppo di nuovi approcci terapeutici alle neoplasie. La scorsa edizione del Premio Venosta è stata vinta dal prof. Alberto Mantovani.

Per informazioni:
www.airc.it

novembre 2006
A cura della Redazione