L’estate è il momento dell’anno in cui la pelle è più esposta, e per questo le problematiche come l’acne diventano una maggiore fonte di preoccupazione. L’acne infatti, oltre a essere un disturbo che mette alla prova autostima e serenità in chi ne soffre, può anche causare lesioni che si trasformano in macchie scure o cicatrici.
L’acne, nonostante possa perdurare anche con l’età adulta, è un disturbo che viene associato soprattutto al periodo adolescenziale. Abbiamo parlato delle sue cause e dei possibili rimedi con la dottoressa Cristina Zambelli Franz, dermatologa di Humanitas San Pio X.
Sono gli ormoni a causare l’acne nella pelle giovane?
L’acne è un’infiammazione del follicolo pilifero e della ghiandola sebacea associata (la cosiddetta “unità pilosebacea”). Può presentarsi in modi diversi: sotto forma di punti neri (chiamati anche comedoni), brufoli o anche con cisti e noduli, nel caso in cui colpisca gli strati più profondi della pelle. L’acne è molto frequente in età giovanile perché, pur riconoscendo un’importante componente ereditaria, dipende strettamente dall’azione degli ormoni.
Gli ormoni androgeni, proprio durante l’adolescenza, sono fortemente stimolati a causa del naturale processo di crescita, e quindi inducono le ghiandole sebacee a produrre il sebo, quella secrezione oleosa che normalmente funge da protezione per la pelle diventando una componente del film idrolipidico cutaneo.
Quando il sebo però viene prodotto in misura eccessiva si manifesta la seborrea; se questa è associata ad altre condizioni, come la cheratinizzazione del follicolo pilifero e la presenza di un batterio chiamato Propionibacterium acnes, si sviluppano i punti neri, che possono a loro volta diventare papule e pustole.
Acne giovanile, come si cura?
“Nelle ragazze e le giovani donne, se si presume che a causare l’acne ci sia uno squilibrio ormonale, si può procedere tramite esami mirati a ottenere una diagnosi accurata ed eventualmente procedere con una terapia personalizzata.
Per questo, è necessario consultare lo specialista, dato che molto spesso per curare gli squilibri ormonali e l’acne un valido aiuto è l’assunzione di una pillola contraccettiva specifica, per cui è necessaria la valutazione da parte del dermatologo e la collaborazione del ginecologo cui spetta la prescrizione una volta escluse eventuali controindicazioni.
In altri casi, invece, può risultare risolutivo l’utilizzo a livello topico di creme ad azione antibiotica o cheratolitica, oppure di retinoidi, derivati dalla vitamina A. Un retinoide in particolare, la isotretinoina, può essere utilizzato per via orale nei casi più impegnativi, ma sotto stretto controllo medico.
Infine, nel caso in cui l’acne interessasse la parte superficiale dell’epidermide, esistono trattamenti peeling eseguibili in ambulatorio che svolgono un’azione levigante tramite l’applicazione di una soluzione acida (acido salicilico o piruvico) sulle parti interessate. In qualsiasi caso è bene evitare i rimedi fai da te, che invece che risultare risolutivi potrebbero contribuire a peggiorare il problema”, ha concluso la specialista.