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	<title>Otorinolaringoiatria Archives - Humanitas Salute</title>
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	<title>Otorinolaringoiatria Archives - Humanitas Salute</title>
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	<item>
		<title>Raucedine: le cause e i rimedi</title>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Wed, 27 Nov 2024 08:22:09 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Otorinolaringoiatria]]></category>
		<category><![CDATA[graziano zerbini]]></category>
		<category><![CDATA[raucedine]]></category>
		<category><![CDATA[reflusso gastroesofageo]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>La raucedine, ovvero l&#8217;alterazione delle corde vocali che provoca un [&#8230;]</p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[
<p>La <strong><a href="https://www.humanitas.it/sintomi/raucedine/">raucedine</a></strong>, ovvero l&#8217;alterazione delle corde vocali che provoca un abbassamento della voce, può risultare molto fastidiosa e portare, in alcuni casi, a una temporanea perdita della capacità di esprimersi verbalmente.</p>



<p>Le ragioni alla base di questo disturbo possono essere diverse: infezioni delle alte vie respiratorie, come ad esempio le laringiti, uso scorretto della voce o anche la presenza di reflusso gastroesofageo.</p>



<p>Approfondire le cause è fondamentale per far tornare la voce “persa”. Ne parliamo con il dottor <a href="https://www.clinicacastelli.it/medici/graziano-zerbini/"><strong>Graziano Zerbini</strong></a>, responsabile dell’<a href="https://www.clinicacastelli.it/unita-operative/otorinolaringoiatria/">Otorinolaringoiatria</a> di <a href="https://www.clinicacastelli.it/">Humanitas Castelli di Bergamo</a>.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Come curare la raucedine</h2>



<p>Se l<strong>&#8216;infiammazione</strong> è di lieve entità, uno dei rimedi più efficaci sono le inalazioni di vapori caldo-umidi, come i tradizionali suffumigi. Questi, combinati con sali minerali dall&#8217;azione antinfiammatoria, possono ridurre l&#8217;edema delle corde vocali.</p>



<p>Quando l&#8217;infiammazione è più grave, invece, il trattamento di riferimento è rappresentato dalla terapia cortisonica prescritta dal medico. In queste situazioni, è importante notare che l&#8217;aerosol non è la soluzione migliore, poiché tende a &#8220;seccare&#8221; le mucose, rischiando di peggiorare l&#8217;irritazione delle corde vocali.</p>



<p>Quando la raucedine è causata dal <a href="https://www.humanitas.it/malattie/reflusso-gastroesofageo/">reflusso gastroesofageo</a>, è fondamentale seguire una dieta adeguata per ridurre il reflusso stesso, ad esempio limitando il consumo di alcolici e caffeina.</p>



<h2 class="wp-block-heading">I rimedi per la raucedine</h2>



<p>Per <strong>alleviare la raucedine</strong>, si possono adottare alcuni comportamenti utili, tra cui:</p>



<ul class="wp-block-list">
<li>Mantenersi ben idratati bevendo molta acqua, per evitare la disidratazione delle mucose.</li>



<li>Umidificare l’aria in casa, così da evitare che un ambiente secco possa irritare ulteriormente le corde vocali.</li>



<li>Evitare di sforzare la voce, parlando solo se necessario, con un tono moderato e senza accelerare il ritmo del discorso.</li>



<li>Evitare il fumo, anche passivo, e stare lontani da ambienti secchi o polverosi.</li>



<li>Evitare bevande troppo calde o fredde che potrebbero irritare ulteriormente le corde vocali.</li>



<li>Consumare miele, che con le sue proprietà antibatteriche può essere un ottimo rimedio contro tosse, mal di gola e altre affezioni delle vie respiratorie superiori.</li>
</ul>



<p>Se la raucedine persiste per più di sette giorni, è consigliabile consultare il medico per identificare la causa del disturbo e verificare se si tratta di un’infiammazione o di un&#8217;altra problematica.</p>



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		<title>Ipoacusia: le cuffie possono far male all’udito?</title>
		<link>https://www.humanitasalute.it/otorinolaringoiatria/104095-ipoacusia-le-cuffie-possono-far-male-alludito/</link>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Wed, 26 Jun 2024 07:57:57 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Otorinolaringoiatria]]></category>
		<category><![CDATA[Daniele Bugada]]></category>
		<category><![CDATA[danni udito]]></category>
		<category><![CDATA[invecchiamento]]></category>
		<category><![CDATA[ipoacusia]]></category>
		<category><![CDATA[otite]]></category>
		<category><![CDATA[sordità]]></category>
		<category><![CDATA[udito]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>In Italia 7 milioni di persone hanno problemi di udito, [&#8230;]</p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[
<p>In Italia <a href="https://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?menu=notizie&amp;id=5811#:~:text=L'ipoacusia%20in%20Italia,non%20l'ha%20mai%20fatto.">7 milioni di persone</a> hanno <strong>problemi di udito</strong>, corrispondenti al 12,1% della popolazione e l’<a href="https://www.humanitas.it/malattie/ipoacusia/"><strong>ipoacusia</strong></a> riguarda una persona su tre over 65. Tuttavia, solo il 31% della popolazione ha effettuato un controllo dell’udito negli ultimi 5 anni, mentre il 54% non ne ha mai fatto uno.&nbsp;</p>



<p>Quali sono le cause dell’ipoacusia? L’uso delle cuffie può influire sulla diminuzione della capacità uditiva?</p>



<p>Ne parliamo con il dottor <a href="https://www.clinicacastelli.it/medici/daniele-bugada/">Daniele Bugada</a>, dell’<a href="https://www.clinicacastelli.it/unita-operative/u-o-otorinolaringoiatria/">Unità Operativa di Otorinolaringoiatria</a> di Humanitas Castelli di Bergamo.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Ipoacusia: le cause</h2>



<p>L’ipoacusia è un deficit dell’udito e le cause possono essere diverse. Si distinguono un’<strong>ipoacusia di trasmissione</strong> da un’<strong>ipoacusia sensoriale</strong>: la prima è determinata da <strong>infiammazioni</strong>, <strong>traumi</strong> e <strong>malformazioni</strong>, mentre la seconda a <strong>problemi a carico dell’orecchio interno o del nervo acustico.</strong></p>



<p>Sono cause di ipoacusia:</p>



<ul class="wp-block-list">
<li>otite e altre infiammazioni a carico dell’apparato di trasmissione dei suoni dell’orecchio esterno e medio</li>



<li>esposizione a rumori</li>



<li>invecchiamento.</li>
</ul>



<h2 class="wp-block-heading">Le cause della sordità</h2>



<p>Quando vi è una perdita totale della funzione uditiva parliamo di <strong>sordità</strong>.</p>



<p>La sordità riconosce un’origine ereditaria, per cui un bambino con uno o entrambi i genitori con sordità è molto possibile la presenti fin dalla nascita.</p>



<p>Altre cause di sordità sono:</p>



<ul class="wp-block-list">
<li>nei neonati: malattie infettive (rosolia o sifilide), assunzione di medicine ototossiche durante la gravidanza da parte della madre oppure per nascita prematura, mancanza di ossigeno, ittero.</li>



<li>malattie infettive come <a href="https://www.humanitas.it/malattie/meningite/?_gl=1*1k85ku1*_up*MQ..*_ga*MTI2NzcxODY5NS4xNzE5MzkzNjQ1*_ga_82CNG99M6T*MTcxOTM5MzY0NC4xLjEuMTcxOTM5Mzg2NS4wLjAuMA..*_ga_93VBWTCD7Z*MTcxOTM5MzY0NC4xLjEuMTcxOTM5Mzg2NS4wLjAuMA..*_ga_BWYJ44G370*MTcxOTM5MzY0NC4xLjEuMTcxOTM5Mzg2NS4wLjAuMA..">meningite</a>, <a href="https://www.humanitas.it/malattie/morbillo/?_gl=1*e5ygq4*_up*MQ..*_ga*MTI2NzcxODY5NS4xNzE5MzkzNjQ1*_ga_82CNG99M6T*MTcxOTM5MzY0NC4xLjEuMTcxOTM5Mzg4OS4wLjAuMA..*_ga_93VBWTCD7Z*MTcxOTM5MzY0NC4xLjEuMTcxOTM5Mzg4OS4wLjAuMA..*_ga_BWYJ44G370*MTcxOTM5MzY0NC4xLjEuMTcxOTM5Mzg4OS4wLjAuMA..">morbillo</a>, parotite epidemica; infezioni croniche dell’orecchio;</li>



<li>farmaci ototossici, traumi alla testa, presenza di corpi estranei nell’orecchio, esposizione a rumori;</li>



<li>invecchiamento.</li>
</ul>



<h2 class="wp-block-heading">Quanto conta l’esposizione ai rumori nella sordità?</h2>



<p>In età adulta l&#8217;esposizione al rumore, sia di natura professionale che non, insieme all&#8217;invecchiamento fisiologico, noto come <strong>presbiacusia</strong>, è tra le principali cause di sordità. I <strong>rumori</strong> sono oggetto di particolare attenzione anche da parte dell&#8217;Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che stima che oltre un miliardo di giovani nel mondo potrebbero essere a rischio di perdita dell&#8217;udito a causa di abitudini di ascolto non sicure.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Le cuffie della musica possono danneggiare l’udito?</h2>



<p>Non ci sono prove evidenti che ci sia un <strong>legame tra l&#8217;uso delle cuffie e lo sviluppo di deficit uditivi</strong>. Occorre però prestare attenzione all’intensità del suono e al tempo di utilizzo.</p>



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		<item>
		<title>Tonsillite: i sintomi e i rimedi</title>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Tue, 18 Jun 2024 06:47:32 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Otorinolaringoiatria]]></category>
		<category><![CDATA[Michele Cerasuolo]]></category>
		<category><![CDATA[tonsille]]></category>
		<category><![CDATA[tonsillite]]></category>
		<category><![CDATA[visita otorinolaringoiatrica]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Con il termine tonsillite ci si riferisce genericamente a un’infiammazione [&#8230;]</p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[
<p>Con il termine <strong>tonsillite</strong> ci si riferisce genericamente a un’<strong>infiammazione delle tonsille,</strong> organi linfatici situati nel faringe, alla base della lingua e nel rinofaringe.&nbsp;</p>



<p>Quali sono i sintomi e cosa fare in loro presenza? Ne parliamo con il dottor <a href="https://www.humanitas-sanpiox.it/medici/michele-cerasuolo/"><strong>Michele Cerasuolo</strong></a>, otorinolaringoiatra presso Humanitas San Pio X e i centri medici Humanitas Medical Care.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Che cos’è la tonsillite?</h2>



<p>La<strong> tonsillite acuta</strong> è comunemente definita come un&#8217;<strong>infiammazione delle tonsille palatine</strong>, che sono tessuti linfatici di forma ovoidale situati nell&#8217;orofaringe, lateralmente all&#8217;ugola. Durante la prima infanzia, le tonsille palatine svolgono un ruolo importante nella protezione delle vie respiratorie, contribuendo al nostro sistema immunitario. Tuttavia, normalmente, a partire dalla prima infanzia, le tonsille subiscono un progressivo processo di atrofia, sia dal punto di vista funzionale che anatomico, risultando spesso inattive e involute nei soggetti adulti.&nbsp;</p>



<p>Le tonsille possono infiammarsi, principalmente a causa di <strong>infezioni virali e batteriche</strong>; le tonsilliti possono portare a un <strong>ingrandimento delle tonsille</strong> accompagnato da <strong>dolore alla gola</strong> (faringodinia) talvolta irradiato anche anche all&#8217;orecchio (otalgia).</p>



<h2 class="wp-block-heading">Quali sono i sintomi della tonsillite?</h2>



<p>I sintomi della tonsillite comprendono:</p>



<ul class="wp-block-list">
<li>Mal di gola e dolore durante la deglutizione (faringodinia e odinofagia)</li>



<li>Otalgia riflessa (dolore all&#8217;orecchio causato dalla comune innervazione)</li>



<li>Gonfiore delle tonsille (ipertrofia tonsillare)</li>



<li>Arrossamento (iperemia)</li>



<li>Suppurazione (presenza di placche nelle cripte tonsillari e raccolta di essudato purulento)</li>



<li>Febbre</li>



<li>Gonfiore dei linfonodi del collo (linfoadenopatia reattiva laterocervicale)</li>



<li>Alito cattivo</li>
</ul>



<h2 class="wp-block-heading">Quali sono le cause della tonsillite?</h2>



<p>La flogosi del tessuto tonsillare avviene in risposta a un’<strong>infezione virale o batterica</strong>.</p>



<p>I virus più frequentemente associati alle tonsilliti sono gli Adenovirus e i Rhinovirus, gli stessi virus responsabili del raffreddore comune. Tra i batteri, è spesso la famiglia degli Streptococchi a causare l&#8217;infiammazione delle tonsille.</p>



<p>Tuttavia, ciò che determina se si tratta di una tonsillite acuta o cronica sono i sintomi e la loro durata, piuttosto che la causa sottostante.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Quali differenze ci sono tra tonsillite acuta e cronica?</h2>



<p>La <strong>tonsillite acuta</strong> si manifesta con un <strong>forte dolore localizzato nella zona delle tonsille e della faringe</strong>, accompagnato da febbre elevata, difficoltà nella deglutizione, malessere e stanchezza generale. Solitamente, con la cura adeguata, i sintomi si risolvono entro pochi giorni.</p>



<p>La <strong>tonsillite cronica</strong>, invece, può essere conseguenza di episodi ripetuti di tonsillite acuta; è più comune nei bambini e nei giovani adulti. Si caratterizza per <strong>dolore alla gola lieve persistente, bruciore e fastidio durante la deglutizione</strong>, talvolta febbricola, oltre a malessere e stanchezza generale. I sintomi tendono a protrarsi nel tempo e talvolta diventano intercorrenti ad episodi ripetuti di tonsillite acuta.&nbsp;</p>



<h2 class="wp-block-heading">Come avviene la diagnosi di tonsillite?</h2>



<p>Per diagnosticare la tonsillite, una <strong>visita otorinolaringoiatrica</strong> è spesso sufficiente. Durante questa valutazione, lo specialista esamina attentamente le vie aereo-digestive superiori, con particolare attenzione alla bocca e all&#8217;orofaringe (gola) e controlla la presenza eventualmente di linfonodi laterocervicali ingrossati e dolenti.</p>



<p>Solo in casi specifici e sempre meno frequentemente, può essere richiesto un <strong>tampone faringeo</strong>. È importante notare che il tampone deve essere eseguito correttamente in ambulatorio, evitando di strisciare sulla tonsilla palatina ma piuttosto esercitando una leggera pressione.</p>



<p>In situazioni particolari, come nella mononucleosi, gli esami ematochimici possono essere utilizzati per orientare o confermare la diagnosi. La richiesta del titolo antistreptolisinico (TAS) può essere d&#8217;aiuto per evidenziare infezioni da Streptococco beta-emolitico di gruppo A e valutare l&#8217;andamento della risposta anticorpale nei pazienti con sintomatologia cronica.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Come trattare la tonsillite?</h2>



<p>Il trattamento della tonsillite varia a seconda della<strong> causa dell&#8217;infezione</strong>, sia essa <strong>virale o batterica</strong>.</p>



<p>Se l&#8217;infiammazione è di natura <strong>batterica</strong>, verranno prescritti <strong>antibiotici</strong>. Al contrario, se l&#8217;infezione è di origine<strong> virale</strong>, saranno somministrati solo farmaci per ridurre la febbre (<strong>antipiretici</strong>) e alleviare il dolore (<strong>antidolorifici</strong>).</p>



<p>Nel caso di tonsilliti ricorrenti, può essere considerata una terapia con immunostimolanti per ridurre la frequenza degli episodi.</p>



<p>In alcuni casi, quando gli episodi diventano ricorrenti, con necessità di terapie antibiotiche ripetute o quando si manifestano episodi con complicanze (ascesso peritonsillare), può essere necessario ricorrere all&#8217;intervento chirurgico di asportazione delle tonsille (tonsillectomia).</p>



<h2 class="wp-block-heading">Come si previene la tonsillite?</h2>



<p>La prevenzione della tonsillite può essere efficacemente attuata seguendo alcune semplici regole di igiene. Queste includono:</p>



<ul class="wp-block-list">
<li>Lavare frequentemente le mani per ridurre la diffusione dei germi.</li>



<li>Coprire bocca e naso quando si è esposti a freddo intenso o a persone con sintomi di infezioni respiratorie.</li>



<li>Mantenere una dieta equilibrata e ricca di liquidi, includendo alimenti che contengono zinco e vitamina C, che possono aiutare a rafforzare il sistema </li>



<li>Mantenere una buona igiene orale soprattutto dopo i pasti principali.</li>
</ul>



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		<item>
		<title>Acufene: le cause e come prevenirlo</title>
		<link>https://www.humanitasalute.it/otorinolaringoiatria/104043-acufene-le-cause-e-come-prevenirlo/</link>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Tue, 28 May 2024 07:10:55 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Otorinolaringoiatria]]></category>
		<category><![CDATA[acufene]]></category>
		<category><![CDATA[Daniele Bugada]]></category>
		<category><![CDATA[Humanitas Castelli]]></category>
		<category><![CDATA[otorinolaringoiatria]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>L’acufene è un disturbo a carico dell’orecchio particolarmente fastidioso, che [&#8230;]</p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[
<p>L’<strong>acufene</strong> è un disturbo a carico dell’orecchio particolarmente fastidioso, che si manifesta sotto forma di <strong>fischio</strong>, ma anche di <strong>ronzio </strong>e di <strong>scampanellio</strong>, in assenza di effettivi rumori esterni. Non è una patologia da sottovalutare perché può essere molto debilitante per le persone che ne vengono colpite.&nbsp;</p>



<p>Ne parliamo con il dottor <a href="https://www.clinicacastelli.it/medici/daniele-bugada/">Daniele Bugada</a>, dell’<a href="https://www.clinicacastelli.it/unita-operative/u-o-otorinolaringoiatria/">Unità Operativa di Otorinolaringoiatria</a> di Humanitas Castelli di Bergamo.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Acufene: quali sono le cause</h2>



<p>L&#8217;acufene può derivare da una serie di cause, rappresentate sia da patologie o disturbi a carico dell’orecchio, sia da fattori esterni:</p>



<ul class="wp-block-list">
<li>infiammazione di orecchio, naso e seni paranasali</li>



<li>tappo di cerume</li>



<li>problemi dell&#8217;articolazione temporo-mandibolare</li>



<li>tumori glomici</li>



<li>sordità improvvisa (spesso per cause vascolari o virali)</li>



<li>tumori benigni del nervo dell’udito (<a href="https://www.humanitas.it/malattie/neurinoma-dell-acustico/">neurinoma dell’acustico</a>)</li>



<li><a href="https://www.humanitas.it/malattie/malattia-di-meniere/">sindrome di Ménière</a></li>



<li>disturbi cardiovascolari </li>



<li>danni neurologici</li>



<li>traumi alla testa e al collo</li>



<li>esposizione prolungata a suoni ad alto volume</li>



<li>stress emotivo </li>



<li>assunzione di alcuni farmaci con effetti collaterali correlati.</li>
</ul>



<p>Identificare l&#8217;origine specifica dell&#8217;acufene può essere difficile, rendendo a volte complesso intervenire con successo per eliminarlo completamente.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Come curare l’acufene?</h2>



<p>Se l&#8217;acufene si è instaurato da poco, è più facile da trattare. In questi casi, si può tentare con la somministrazione di <strong>cortisone,</strong> a condizione che non ci siano controindicazioni all&#8217;uso di questo farmaco. Tuttavia, se l&#8217;acufene è associato a condizioni come l&#8217;otite, è importante concentrarsi prima sul <strong>trattamento della patologia sottostante</strong> prima di intervenire sull&#8217;acufene.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Come prevenire l’acufene?</h2>



<p>Molti casi di acufene sono attribuiti a <strong>esposizioni prolungate al rumore</strong> nel corso della vita, sia sul luogo di lavoro sia durante attività ricreative. Sul lavoro, è essenziale utilizzare dispositivi di protezione individuale come <strong>cuffie o tappi per le orecchie,</strong> soprattutto per chi è esposto a rumori elevati in ambienti come cantieri o durante l&#8217;utilizzo di macchinari rumorosi. Durante il tempo libero, è consigliabile <strong>evitare di ascoltare musica ad alto volume</strong> per prevenire danni uditivi a lungo termine. In particolare, è importante fare attenzione in ambienti come discoteche o concerti, evitando di stare troppo vicino alle casse o agli amplificatori, che possono causare danni uditivi irreversibili.</p>



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		<title>Balbuzie: quando rivolgersi a uno specialista?</title>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Mon, 22 Jan 2024 14:34:39 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Otorinolaringoiatria]]></category>
		<category><![CDATA[apnea]]></category>
		<category><![CDATA[balbuzie]]></category>
		<category><![CDATA[difficoltà respiratoria ansia]]></category>
		<category><![CDATA[disagio emotivo]]></category>
		<category><![CDATA[Dora Siervo]]></category>
		<category><![CDATA[Humanitas Medical Care]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>La balbuzie non è soltanto una difficoltà a parlare fluentemente; [&#8230;]</p>
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<p>La <strong>balbuzie</strong> non è soltanto una difficoltà a parlare fluentemente; ha anche significative <strong>ripercussioni psicologiche.</strong> Se non gestita in maniera adeguata e tempestiva, può complicare notevolmente la vita di chi ne soffre.</p>



<p>I &#8220;tempi giusti&#8221; per intervenire possono variare a seconda dell&#8217;individuo, ma è essenziale iniziare a lavorare su questa problematica già in <strong>età prescolare e scolare</strong>. Questo aiuta a fornire la necessaria fluenza a chi ha difficoltà a mantenere un discorso lineare.</p>



<p>Ne parliamo con la dottoressa <a href="https://www.humanitas-care.it/medici/siervo-dora/"><strong>Dora Siervo</strong></a>, psicoterapeuta specialista della cura della balbuzie presso i centri medici <a href="https://www.humanitas-care.it/">Humanitas Medical Care</a>.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Balbuzie: quali sono le cause</h2>



<p>La balbuzie è associata a una <strong>difficoltà respiratoria legata a uno stato di ansia</strong>. Le persone che ne soffrono incontrano problemi nel respirare correttamente, andando talvolta in <strong>apnea</strong>. Ciò porta a occludere le corde vocali, rendendo difficile emettere suoni in modo fluente. Questa condizione può generare un aumento dell&#8217;ansia, soprattutto perché l&#8217;individuo è consapevole delle proprie difficoltà, provando <strong>disagio emotivo</strong> e psicologico. Il disagio diventa ancora più evidente in contesti sociali come la scuola, il lavoro o l&#8217;ambiente sportivo, dove l&#8217;interazione e la comunicazione sono frequenti e importanti.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Le conseguenze della balbuzie</h2>



<p>La balbuzie spesso genera un intenso senso di frustrazione e, successivamente, una <strong>crescente rabbia</strong>, emozioni comuni a molte persone balbuzienti, indipendentemente dalla loro età. Questo accade perché la difficoltà nel pronunciare frasi senza intoppi crea ostacoli significativi nell&#8217;instaurare relazioni con gli altri, sia con una singola persona che con un gruppo. Questa difficoltà porta a un&#8217;altra sensazione tipica della persona balbuziente: la vergogna nei confronti degli altri.</p>



<p>La conseguenza è che molte persone balbuzienti, temendo l&#8217;esposizione, tendono a non esprimersi, a <strong>non essere proattive</strong>, rimanendo così in ombra. Spesso vengono percepite come <strong>introverse</strong>, incapaci o, nel contesto scolastico, come studenti meno dotati. Tuttavia, si scopre spesso che sono persone con <strong>grandi risorse e talenti</strong>, che rimangono celati perché non manifestati alle altre persone.</p>



<p>Quando le persone con balbuzie parlano da sole, ad alta voce, non incontrano il problema della disfluenza, che si manifesta principalmente nel contesto di una relazione con altri. Per questo, a volte, tendono a comunicare attraverso la scrittura, evitando il dialogo verbale. Tuttavia, questo comportamento, sebbene possa sembrare una soluzione, è da evitare perché <strong>può peggiorare la situazione</strong>.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Balbuzie: da che età rivolgersi a uno specialista?</h2>



<p>La balbuzie può avere molteplici conseguenze psicologiche su un bambino, influenzando poi anche la sua vita adulta. Un bambino di 9 anni che fatica a parlare fluentemente in un contesto scolastico, ad esempio, potrebbe temere di dover leggere o parlare in pubblico. Questo può portare a pensieri come &#8220;devo leggere bene, altrimenti i miei compagni mi correggono e a me questo dà fastidio&#8221;. Tale situazione può generare pensieri ossessivi e ricorrenti. Inoltre, la grande concentrazione necessaria per evitare errori può causare stanchezza nel bambino, rendendolo più disattento o apparentemente svagato.</p>



<p>Per arrivare a una diagnosi formale di balbuzie, generalmente si attende che il bambino raggiunga i <strong>6 anni di età</strong>. Tuttavia, tra i 3 e i 6 anni, in presenza di sospetti, può essere utile sottoporre il bambino a <a href="https://www.humanitas.it/visite-ed-esami/visita-otorinolaringoiatrica/">visite otorinolaringoiatriche</a> ripetute nel tempo. Queste visite sono importanti per valutare se la problematica sta evolvendo o regredendo.</p>



<p>È altrettanto utile una <strong>visita dal pediatra</strong>, che conosce la storia del bambino fin dalla nascita, e la consulenza di uno <strong>specialista psicoterapeuta</strong>. Quest&#8217;ultimo può valutare l&#8217;evoluzione della situazione e fornire indicazioni su <strong>tecniche di respirazione</strong> adeguate, specialmente importanti nei primi anni di vita, quando l&#8217;apprendimento dovrebbe essere basato sul gioco.</p>



<p>L&#8217;uso dell&#8217;attività ludica è fondamentale per insegnare ai più piccoli tecniche e trucchi per respirare in modo corretto e rilassato. Questo approccio è necessario per prevenire gli stati di ansia che sono alla base della balbuzie.</p>



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