Il test di Schirmer è un esame utilizzato per valutare, in maniera ripetibile e oggettiva, la produzione di lacrime negli occhi e aiuta a determinare se c’è un problema con la quantità di lacrime prodotte, un aspetto fondamentale per identificare disturbi come la sindrome dell’occhio secco. Ma come si fa il test di Schirmer?
Ne parliamo con il dottor Pietro Rosetta, responsabile di Oculistica presso Humanitas San Pio X presso i centri medici Humanitas Medical Care.
Sindrome dell’occhio secco: i sintomi
La sindrome dell’occhio secco si verifica quando c’è una diminuzione della secrezione lacrimale o un cambiamento nella composizione del film lacrimale. Questa condizione porta a un’insufficiente lubrificazione della superficie oculare esterna, causando più attrito quando le palpebre si muovono.
I sintomi più comuni includono:
- Rossore agli occhi.
- Sensazione di avere corpi estranei sulla superficie oculare.
- Disagio nell’aprire le palpebre.
- Fotofobia o sensibilità alla luce.
- Visione sfuocata.
Quali sono le cause dell’occhio secco?
La sindrome dell’occhio secco può essere causata da diversi fattori. Questi includono malattie reumatiche o autoimmuni, squilibri ormonali e l’uso prolungato di certi farmaci, come antidepressivi e diuretici. Anche l’ambiente può giocare un ruolo, come il caldo eccessivo, bassi livelli di umidità spesso dovuti all’uso del condizionatore e l’utilizzo eccessivo di lenti a contatto. È particolarmente importante fare attenzione durante l’estate, quando questi fattori possono essere più pronunciati.
Si diagnostica con una frequenza nettamente superiore nelle donne in menopausa.
Come si fa il test di Schirmer?
La sindrome dell’occhio secco si diagnostica attraverso il Test di Schirmer.
Per effettuare il test di Schirmer, si appone una piccola striscia di carta assorbente dotata di una scala millimetrica graduata all’interno della palpebra inferiore e la si lascia in posizione per circa 5 minuti. Se la carta assorbe meno lacrime rispetto allo standard, si parla di ipo-lacrimazione, indicando una possibile secchezza oculare.
È importante analizzare il disturbo nel suo complesso per determinare se è causato da fattori ambientali o lavorativi non adatti, o se è associato a malattie specifiche, come la sindrome di Sjögren o il lupus eritematoso sistemico.
Test di Schirmer: quanto dura?
Il test di Schirmer dura 5 minuti, un periodo sufficiente per ottenere una misurazione standard dell’assorbimento della lacrima sulla cartina. Questo test non è doloroso; al paziente viene chiesto di sedersi e mantenere gli occhi chiusi durante il test, adottando quindi una posizione di riposo. Non è necessaria la presenza di un accompagnatore.
In caso di diagnosi di occhio secco, è possibile utilizzare sostituti lacrimali, sia liquidi che in gel, con formulazioni sia sintetiche che naturali. Questi aiutano a stabilizzare il film lacrimale, riducendo i problemi legati all’ipo-lacrimazione e alla secchezza oculare.
La sindrome dell’occhio secco, infatti, può provocare micro abrasioni sulla congiuntiva e sulla cornea, danneggiando così la barriera protettiva naturale dell’occhio. Queste lesioni possono diventare vie di accesso per i microorganismi. Inoltre, le lacrime contengono il lisozima, un antibiotico naturale, quindi una ridotta produzione lacrimale può aumentare il rischio di infezioni congiuntivali e corneali. Di conseguenza, l’occhio secco non solo causa disagio, ma può anche portare a danni permanenti alla vista a causa di queste infezioni.