Nutrizione

Ritenzione idrica: le cause e cosa mangiare

Cambiare alcune abitudini quotidiane, in particolare quelle legate all’alimentazione, è il primo passo per contrastare il gonfiore e la ritenzione idrica, che si manifestano di solito su gambe, caviglie, mani, ma anche su viso e occhi.

Ne parliamo con la dottoressa Maria Bravo, biologa nutrizionista di Humanitas San Pio X.

Le cause della ritenzione idrica

Sono molte le cause della ritenzione idrica, a partire da alcune patologie come ipertensione, problemi renali, malattie cardiache, diabete e squilibri ormonali (ad esempio durante la menopausa o nella fase premestruale). 

Non solo: anche uno stile alimentare ricco di sale e zuccheri può favorire l’insorgenza del problema. Altri fattori possono essere carenze di magnesio e vitamine del gruppo B, diete molto restrittive o ipocaloriche non supervisionate da uno specialista, consumo eccessivo di alcol e bevande zuccherate, insufficiente apporto di acqua e l’uso di determinati farmaci.

Anche situazioni lavorative o contesti in cui si rimane a lungo seduti o in piedi possono facilitare l’accumulo di liquidi nei tessuti. Un altro fattore di rischio importante è rappresentato dalla sedentarietà e dalla mancanza di attività fisica regolare.

Chi soffre di ritenzione idrica presenta spesso una combinazione di queste cause. È perciò opportuno rivolgersi a un medico per individuare i fattori specifici che contribuiscono al problema e impostare un percorso terapeutico adeguato alle esigenze individuali.

Come eliminare la ritenzione idrica?

La ritenzione idrica è un problema diffuso, che colpisce prevalentemente la popolazione femminile. Modificare la dieta e alcune abitudini quotidiane può contribuire a ridurre l’accumulo di liquidi nei tessuti, e quindi il disagio che si prova ad averla. 

L’eccesso di sale è una delle cause principali della ritenzione idrica, poiché spinge i reni a trattenere acqua, favorendo l’accumulo di liquidi nei tessuti. Meno noto, invece, è il ruolo degli zuccheri: un consumo elevato di alimenti zuccherati può interferire con il drenaggio dei liquidi da parte dell’organismo.

Cibi come pane, pasta, riso, prodotti da forno raffinati (pizza, focacce, cracker) e persino alimenti considerati più sani, come gallette e frutta, stimolano la produzione di insulina. Questo ormone, se presente in quantità elevate, aumenta i livelli di aldosterone, un regolatore del sodio nel sangue. L’aldosterone favorisce la ritenzione di sodio, e di conseguenza l’accumulo di acqua, indipendentemente dalla fonte di sodio nella dieta.

Un eccesso di sodio non solo aggrava la ritenzione idrica, ma può anche contribuire all’ipertensione, aumentando il rischio di patologie cardiovascolari e sindrome metabolica. Inoltre, l’ipertensione stessa può intensificare la ritenzione di liquidi, instaurando un circolo vizioso.

Per ridurre il consumo di sale, è utile prestare attenzione ai cibi confezionati, in particolare agli insaccati e alle carni lavorate. Un’alternativa sana è utilizzare spezie ed erbe aromatiche, che arricchiscono i piatti di sapore e apportano benefici alla salute.

È fondamentale bere almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno, anche durante i mesi più freddi. Questa quantità dovrebbe aumentare in estate, durante l’attività fisica, in caso di sudorazione abbondante (come durante le vampate in menopausa) o in condizioni climatiche secche.

La ritenzione idrica è spesso un segnale di uno stile di vita poco equilibrato. Una dieta varia e bilanciata, ricca di verdure, frutta, cereali integrali, pesce e carni magre, può aiutare a prevenirla. Inoltre, l’esercizio fisico gioca un ruolo importantissimo, migliorando la circolazione sanguigna, regolando la glicemia e abbassando il rischio di ipertensione. L’attività fisica favorisce anche una diuresi più frequente, aiutando l’organismo a eliminare i liquidi in eccesso.