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	<title>Alimentazione invernale Archives - Humanitas Salute</title>
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	<title>Alimentazione invernale Archives - Humanitas Salute</title>
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		<title>I benefici delle arance</title>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Thu, 22 Dec 2022 13:11:05 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Alimentazione]]></category>
		<category><![CDATA[Alimentazione invernale]]></category>
		<category><![CDATA[arance]]></category>
		<category><![CDATA[biologa nutrizionista]]></category>
		<category><![CDATA[Elisabetta Macorsini]]></category>
		<category><![CDATA[inverno]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Tra i frutti di stagione del periodo invernale troviamo le [&#8230;]</p>
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										<content:encoded><![CDATA[<p><span style="font-weight: 400;">Tra i frutti di stagione del periodo invernale troviamo le <strong>arance</strong>: ricche di <strong>vitamine</strong> e <strong>minerali</strong> fondamentali per la nostra salute, si possono assumere in tanti modi diversi e sono perfette come spuntino o a colazione.</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Dei </span><b>benefici delle arance </b><span style="font-weight: 400;">parliamo con la dottoressa</span> <strong><a href="https://www.humanitas-care.it/medici/elisabetta-macorsini/">Elisabetta Macorsini</a></strong><span style="font-weight: 400;">, biologa nutrizionista in </span><strong><a href="https://www.materdomini.it/">Humanitas Mater Domini</a></strong><span style="font-weight: 400;"> e presso l’ambulatorio</span><strong><a href="https://www.humanitas-care.it/dove-siamo/medical-care-arese/"> Humanitas Medical Care di Arese</a></strong><span style="font-weight: 400;">.</span></p>
<h2><span style="font-weight: 400;">Arance: che cosa contengono?</span></h2>
<p><span style="font-weight: 400;">L’arancia è il frutto del genere </span><b>Citrus</b><span style="font-weight: 400;">, cui appartengono varietà amare (Citrus aurantium), e varietà dolci (Citrus sinensis), originario dell’Asia, ma prodotto in diverse zone nel mondo, dalla Spagna, alla Cina, al Messico, al Brasile, agli Stati Uniti, a Israele.</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Le arance sono ricche di </span><b>acqua</b><span style="font-weight: 400;"> &#8211; circa il 90% del peso totale, e sono prive di grassi.</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Circa il 0,5-0,8% del loro peso è dato dalle proteine, e sono anche un’ottima <strong>fonte di energia</strong> grazie agli zuccheri semplici che contengono (siamo intorno al 6-9%).</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Le arance sono poi ricche di </span><b>vitamine</b><span style="font-weight: 400;">, a partire dalla vitamina C, fondamentale nel rinforzo delle difese immunitarie, vitamina A, ottima per proteggere pelle e mucose, e vitamine del gruppo B (B1 e B2 in primis), che regolano l’appetito e aiutano a trasformare il cibo che mangiamo in energia.</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Tanti anche i </span><b>sali minerali</b><span style="font-weight: 400;">: le arance sono tra i frutti che contengono più <strong>potassio</strong>, fondamentale alla contrazione muscolare, ma che contribuisce alla regolazione dell&#8217;equilibrio dei fluidi all&#8217;interno e all&#8217;esterno delle cellule; <strong>rame</strong>, costituente di pelle e capelli, ma che ha anche un ruolo nel metabolismo energetico e nella produzione dei globuli rossi, delle ossa e dei tessuti connettivi; e <strong>magnesio</strong>, potente antiossidante necessario, tra le altre cose, per la sintesi del DNA, dell’RNA e del glutatione. </span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Nelle arance si trovano poi la </span><b>pectina</b><span style="font-weight: 400;">, una fibra utile per la funzionalità intestinale, e i </span><b>citroflavonoidi</b><span style="font-weight: 400;">, che contrastano la fragilità capillare e le forme di invecchiamento organico. </span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Le varietà pigmentate sono tra le più pregiate, si trovano in commercio a partire dal mese di dicembre, fino a marzo inoltrato. Questa tipologia di arance è particolarmente diffusa in Italia, soprattutto al sud e in alta quota. Il loro sapore dolce e la loro colorazione intensa sta a indicare il contenuto in antocianine e bioflavonoidi, sostanze che svolgono un’azione protettiva e anti invecchiamento.</span></p>
<h2><span style="font-weight: 400;">La spremuta di arance</span></h2>
<p><span style="font-weight: 400;">La spremuta di arance è una <strong>bevanda</strong> ottima da consumare, sia come colazione, sia come spuntino di metà mattina o metà pomeriggio, purché non zuccherata: l’arancia contiene già una dose di zuccheri più che sufficiente. </span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Essendo un alimento tendenzialmente acido, coloro che soffrono di bruciori di stomaco possono riscontrare qualche difficoltà digestiva. In questo caso, è sempre meglio ricordare di berla dopo aver mangiato qualcosa, magari di secco, come le fette biscottate.</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Due accortezze fondamentali alla preparazione e al consumo delle spremute d’arancia. Si possono consumare anche tutti i giorni, magari con marmellata o crackers, senza, come abbiamo detto, aggiungerci zuccheri.</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Inoltre, è bene ricordarsi che la spremuta va bevuta appena preparata, e non va quindi preparata in anticipo: le vitamine contenute nelle arance, infatti, a contatto con l’ossigeno, la luce e il calore si degradano rapidamente.</span><a href="https://prenota.humanitas.it/prestazioni/visita-specialistica-dietologica"><img decoding="async" class="aligncenter wp-image-97164" src="http://www.humanitasalute.it/wp-content/uploads/2024/08/PRENOTA-UNA-VISITA-4.png" alt="" width="250" height="48" /></a></p>
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		<title>I benefici del radicchio</title>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Thu, 15 Dec 2022 13:12:14 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Alimentazione invernale]]></category>
		<category><![CDATA[dietista]]></category>
		<category><![CDATA[Francesca albani]]></category>
		<category><![CDATA[polifenoli]]></category>
		<category><![CDATA[radicchio]]></category>
		<category><![CDATA[verdure]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Tra gli ortaggi autunnali, il radicchio è particolarmente ricco di [&#8230;]</p>
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										<content:encoded><![CDATA[<p><span style="font-weight: 400;">Tra gli ortaggi autunnali, il </span><b>radicchio</b><span style="font-weight: 400;"> è particolarmente ricco di proprietà benefiche che nella dieta non possono mancare. Ne esistono diverse varietà, insieme alla dottoressa </span><strong><a href="https://www.humanitas-sanpiox.it/medici/francesca-albani/">Francesca Albani, dietista di Humanitas San Pio X</a></strong><span style="font-weight: 400;">, vediamo insieme quali sono le caratteristiche di questo alimento, e quali sono le sue proprietà.</span></p>
<h2><span style="font-weight: 400;">Che cos’è il radicchio?</span></h2>
<p><span style="font-weight: 400;">Il </span><b>radicchio</b><span style="font-weight: 400;"> è un ortaggio che appartiene alla famiglia delle cicorie. </span><span style="font-weight: 400;">Ne esistono numerose varietà, alcune sono selvatiche, altre coltivate. Le tipologie di radicchio si dividono essenzialmente in due grandi gruppi: quelli con foglie dal colore rosso intenso e quelli con foglie variegate.</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">In Europa viene coltivato in Francia e Spagna, e soprattutto in Italia &#8211; dove sono particolarmente apprezzate la varietà rossa di Treviso, detta “la trevisana”, e il radicchio rosso di Chioggia e di Verona.</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">A seconda del tipo, il radicchio può essere amarognolo o dolce, e le foglie essere lunghe, verdi o rosso intenso.</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">In <strong>cucina</strong>, il radicchio può essere utilizzato in tantissimi modi diversi: può essere cotto al forno, saltato in padella, grigliato o utilizzato come ingrediente in insalate e minestre o nei risotti.</span></p>
<h2><span style="font-weight: 400;">Quali sono gli effetti benefici del radicchio?</span></h2>
<p><span style="font-weight: 400;">Gli effetti benefici del radicchio rosso dipendono dalla sua particolare composizione e dalla varietà.</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">È principalmente composto da </span><b>acqua </b><span style="font-weight: 400;">per il 94% e, per la parte rimanente, da </span><b>fibre</b><span style="font-weight: 400;">, </span><b>sali minerali</b><span style="font-weight: 400;"> come potassio, magnesio, ferro, zinco, rame, calcio, fosforo, sodio; contiene inoltre una buona quantità di </span><b>vitamina C</b><span style="font-weight: 400;">, </span><b>vitamina A</b><span style="font-weight: 400;"> e qualche </span><b>vitamina del gruppo B</b><span style="font-weight: 400;"> (in minori quantità), zuccheri solubili e sostanze antiossidanti quali polifenoli, quello rosso è ricco di antocianine. </span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Tra le sue proprietà, ricordiamo quelle:</span></p>
<ul>
<li><b>depurative e diuretiche</b><span style="font-weight: 400;">. Il radicchio, grazie alla sua elevata percentuale di acqua, depura l’organismo dalle tossine e agisce sulle funzioni del fegato;</span></li>
<li><b>digestive</b><span style="font-weight: 400;">, grazie al fatto che contiene sostanze amare che stimolano i succhi gastrici e la secrezione della bile;</span></li>
<li><b>lassative</b><span style="font-weight: 400;"> (contribuisce nella regolazione dell’attività intestinale grazie alla cellulosa);</span></li>
<li><b>sedative</b><span style="font-weight: 400;">: infatti contiene triptofano, che aiuta a contrastare i disturbi del sonno;</span></li>
<li><b>antiossidanti</b><span style="font-weight: 400;">.</span><span style="font-weight: 400;"> </span></li>
</ul>
<p><span style="font-weight: 400;">Il <strong>basso apporto calorico</strong> e la presenza di <strong>fibre alimentari</strong> permette di accentuare il senso di sazietà, rendendolo un ottimo alleato nelle diete ipocaloriche.</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">I benefici di questo ortaggio non finiscono qui. Infatti, il radicchio è indicato nelle persone che soffrono di <a href="https://www.humanitas.it/malattie/psoriasi/"><strong>psoriasi</strong></a>. Ricco di fibre svolge un’azione di <strong>modulazione di zuccheri e grassi</strong>: le particolari fibre di tipo solubile, infatti, creano un gel che diminuisce la velocità di assorbimento sia degli zuccheri sia dei grassi nel sangue. Appare quindi particolarmente indicato a chi soffre di <a href="https://www.humanitas.it/malattie/diabete/"><strong>diabete</strong></a> e di <strong>ipercolesterolemia</strong>.</span> <span style="font-weight: 400;">Tali fibre prebiotiche nutrono inoltre la flora batterica intestinale, che contribuisce al mantenimento della <strong>salute dell&#8217;intestino</strong>.</span><span style="font-weight: 400;"> Favorisce il metabolismo delle ossa, rendendole più forti grazie al calcio, al ferro e alla vitamina K, che in particolare contribuisce alla formazione delle ossa.</span></p>
<h2><span style="font-weight: 400;">Il radicchio contro l’invecchiamento </span></h2>
<p><span style="font-weight: 400;">Una delle virtù più famose del radicchio rosso è il fatto che, grazie al suo essere un ottimo <strong>antiossidante</strong>, aiuta a </span><b>prevenire l’invecchiamento precoce</b><span style="font-weight: 400;">.</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Questa sua caratteristica è data dalla presenza di vitamina C e dai polifenoli e antociani, soprattutto presenti nella varietà rossa, fondamentali nella protezione delle cellule dai danni provocati dai radicali liberi.</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Questi pigmenti hanno azione antiossidante e sono fondamentali per preservare la salute dei vasi sanguigni.</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Il radicchio, poi, come già accennato, contiene anche </span><b>polifenoli e fitosteroli</b><span style="font-weight: 400;"> che permettono di controllare la concentrazione di colesterolo nel sangue.</span></p>
<p><a href="https://prenota.humanitas.it/prestazioni/visita-specialistica-dietologica"><img decoding="async" class="aligncenter wp-image-97164" src="http://www.humanitasalute.it/wp-content/uploads/2024/08/PRENOTA-UNA-VISITA-4.png" alt="" width="250" height="48" /></a></p>
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		<title>Frutta secca, delizia d&#8217;inverno</title>
		<link>https://www.humanitasalute.it/mangiar-sano/alimentazione-invernale/63249-frutta-secca-delizia-dinverno101/</link>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Sun, 17 Dec 2006 23:00:00 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Alimentazione invernale]]></category>
		<category><![CDATA[alimentazione invernale]]></category>
		<category><![CDATA[feste]]></category>
		<category><![CDATA[frutta secca]]></category>
		<category><![CDATA[natale]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Varia, gustosa, ricca di sali minerali, la regina della tavola delle Feste ha spesso origini lontane. Ecco storia e proprietà di alcuni frutti.</p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[<p>Ormai la troviamo tutto l’anno, ma la frutta secca rimane tipica dell’inverno e delle festività natalizie. Alimento energetico, digeribile e nutriente, fornisce un buon apporto di sali minerali come calcio, potassio, fosforo, magnesio, ferro. <br />Sia la frutta con il guscio che quella polposa come fichi, uva, pesche, disidratate in diversi modi, sono conosciute come “frutta secca”. Nella grande maggioranza dei casi le origini sono lontane e i vari tipi di frutta secca hanno costituito una risorsa a portata di mano, tra le più utili in natura per le necessità dell’uomo. Grazie alla lunga conservazione, anche se l’apporto vitaminico è modesto, veniva consumata in forti quantità dal poveri come alternativa e dai benestanti come supplemento di una cucina decisamente più ricca e grassa. Per esempio le noci e le nocciole fornivano olio vegetale nelle fredde zone del nord Italia, dove l’olivo non attecchisce e l’inventiva popolare ha dato vita a bevande alcoliche come l’orzata e il nocino. <br />Con le mandorle si prepara la famosa pasta per dare forma e gusto, tanto apprezzato anche all’estero, alla frutta di marzapane, tipica della produzione dolciaria siciliana dal chiaro influsso arabo; dalla Grecia al Libano si può gustare il <em>baklavà</em>, un dolce davvero squisito proprio a base di frutta secca, originario della Turchia. <br />Vediamo qualche tipo di frutta presente in grandi quantità sulle tavole nel periodo natalizio. </p>
<p>La <strong>mandorla</strong>, giunta dall’Oriente, è usata molto in pasticceria; può essere amara e dolce ma non tutti sanno che la varietà amara si vende al dettaglio solo miscelata con mandorle dolci e in confezioni chiuse all’origine “in misura non superiore al 5% riferito al peso”. <br />Anche la pianta di noce (<em>nux</em>) ha origine orientale e si diffonde con Greci e Romani; leggiamo che la noce “è il frutto secco del noce, prodotta dalla <em>Juglans regia</em>, deve essere considerata più come una <em>drupa</em> che non come una vera noce. Porta un gheriglio (seme) racchiuso entro due valve legnose (endocarpo) a loro volta circondate da un tessuto verde, carnoso, duro detto mallo (epicarpo). La parte più visibile dell’embrione è data dai due <em>cotiledoni</em> carnosi, dall’ottimo sapore, tanto più delicato quanto più è fresco, essendo ricco di olio di ottima qualità, ma che tende a irrancidire in breve tempo”. Molto si potrebbe dire di questo frutto, decisamente tra i preferiti, dal largo uso nella farmacopea popolare. Molti scelgono le noci della California, alcuni comprano le noci del Brasile; ricordiamo però che la varietà italiana più rinomata è quella sorrentina. </p>
<p>Le <strong>nocciole</strong> tostate e addolcite con il miele chi non le ha gustate? Il nocciolo era un pianta sacra, presente in leggende dal sapore antico e a Roma si donavano rami di nocciolo come augurio di felicità. Si lanciavano anche manciate di nocciole sugli sposi come segno di buon augurio che forse avrebbero preferito il riso, più leggero… Originario dell’Asia Minore, in Italia è coltivato nel Meridione ma punteggia con la sua chioma fiorita anche la campagna toscana. Albero spontaneo, del quale l’uomo si è servito dai tempi più remoti, è usato nell’industria alimentare che ne fa larghissimo uso (una volta rotto il guscio, la tostatura stacca la pellicola ricca di tannino), soprattutto nell’impiego di prelibate cioccolate e dei torroni. <br />Non c’è bambino o adulto che non abbia morso con gusto un pezzo di cioccolata alle nocciole e la qualità più rinomata è la Tonda Gentile delle Langhe, prima nocciola con marchio IGP, una produzione limitata di alta qualità. </p>
<p><strong>Castagne e marroni.</strong> Piccole o grosse, a forma di cuore nelle confezioni dei <em>marrons glacés</em>, le castagne hanno avuto un ruolo fondamentale nell’alimentazione invernale e in tempo di ristrettezze. Ancora nell’ultima guerra mondiale per larghi strati di popolazione castagne e polenta sono state la salvezza dalla fame. Moltissime le soluzioni in cucina: creme e minestre, caldarroste o nei dolci (il biancomangiare), molto calorici anche se decisamente buoni e il rustico castagnaccio, seminato di pinoli. La castagna non è un alimento molto digeribile e per l’alto contenuto di amido non è adatta a chi ha problemi di digestione. </p>
<p>Chi da piccolo non ha rubato l’<strong>uvetta</strong>, lasciata ‘a mollo’ nel liquore prima di essere unita all’impasto di certi tipi di torte? Possiamo sceglierela tra pregiate qualità: uva di Corinto importata dal Medio Oriente, l’uva di Smirne, di Malaga, e la più comune “sultanina”. Se poi è ora di aperitivo non possono mancare i <strong>pistacchi</strong>; l’albero di modeste dimensioni è originario dell’Asia e i principali produttori sono Iran, Afghanistan e California, mentre quello nostrano molto rinomato è coltivato in Sicilia, a Bronte, produzione Dop dal 2004. Pistacchi e naturamente i <strong>fichi</strong> che, con il salame, sono un eccellente anche se calorico spuntino. Fonte di fibre, vitamine potassio e ferro, ne conosciamo centinaia di qualità, diverse per colore, dimensione e tempo di fioritura; il fico comune è originario della Siria e viene coltivato in tutto il Mediterraneo e nelle regioni calde dell’America e dell’Oceania. </p>
<p>L’<strong>anacardium occidentale</strong> è originario del Brasile; fu introdotto in India dai Portoghesi nel XVI secolo e oggi questo Paese ne è il maggiore produttore con l’Africa orientale. <br />Questa pianta ci regala due frutti: uno fresco, la “mela d’anacardio” e uno secco, la “mandorla d’anacardio”. <br />Il primo è considerato botanicamente un falso frutto, il secondo è il vero frutto che contiene un seme oleoso e commestibile. Gli usi sono molteplici: la pianta è usata per produrre un inchiostro indelebile, il succo con un potere antitermiti, alcool e, aceto e, previa pressione, si ricava un olio pregiato; si ottengono anche delle basi per le vernici e il succo, resinoso e caustico è usato in medicina. <br />La procedura complicata per ottenere il prodotto commestibile, l’alto impiego della mano d’opera e la minima quantità che rimane indenne (solo il 10% della produzione grezza) dà ragione del prezzo elevatissimo sul mercato europeo. </p>
<p>Non dimentichiamo il più piccolo tra la frutta secca, il <strong>pinolo</strong> (nome scientifico <em>Pinus pinea</em>), prodotto dell’aromatico pino domestico e prezioso più di quanto si creda. Occorrono infatti 30 kg di pigne per ottenere 1 kg di questo prodotto delicato, usato in cucina nella preparazione di dolci, insalate, ripieni e salse; non si può non citare il pesto genovese, del quale costituisce la base essenziale. </p>
<p>A cura di Cristina Borzacchini</p>
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		<title>I molti pregi  della pera</title>
		<link>https://www.humanitasalute.it/mangiar-sano/alimentazione-invernale/63243-i-molti-pregi-della-pera94/</link>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Mon, 22 Nov 2004 23:00:00 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Alimentazione invernale]]></category>
		<category><![CDATA[frutta]]></category>
		<category><![CDATA[frutti invernali]]></category>
		<category><![CDATA[pera]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Un frutto disponibile in circa 5.000 varietà nel periodo invernale, ad alta digeribilità e adatta anche allo svezzamento dei bambini. I dietisti di Humanitas Gavazzeni, illustrano tutte le sue qualità.</p>
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										<content:encoded><![CDATA[<p>La pera è un frutto disponibile in molte varietà nel periodo invernale. Attualmente se ne conoscono circa 5.000: dall’Abate, di forma allungata e con polpa dolce, alla Kaiser o Imperatore, caratterizzata da buccia di colore ruggine e da polpa bianca e profumata. Il frutto deriva da un albero appartenente alla famiglia delle Rosacee Pomoidee coltivato già millenni fa in Asia Occidentale, specialmente attorno al Mar Caspio. Omero, per esempio, cita le pere perché figuravano in bella vista nel giardino di Alcino. Vediamo le sue qualità con i dietisti di Humanitas Gavazzeni di Bergamo. </p>
<p><strong>Quali sono i pregi della pera?</strong> <br />“Innanzitutto è un frutto ad alta digeribilità e per questo è ben tollerata da tutti ed è adatta anche allo svezzamento dei bambini. Contiene pochissimo sodio e ciò la rende adatta ai malati di cuore e di reni ed è concessa anche ai diabetici perché contiene uno zucchero, il levulosio, che richiede un basso intervento di insulina per il suo assorbimento. Nella pera più stagionata, però, la buccia diventa lignea e coriacea: in questo caso è meno digeribile del frutto fresco. <br />L’apporto calorico della pera è di circa 40 calorie per 100 grammi, è molto ricca di fibra, fosforo, calcio, ferro, e in particolare di potassio. La pera è consigliata, proprio per la presenza di potassio e di tannino, che sono contenuti nella polpa, agli artritici e ai gottosi perché queste sostanze hanno la capacità di agevolare l’espulsione degli acidi urici in eccesso nel sangue. Il potassio presente, inoltre, ha effetto energetico sulla muscolatura e sul muscolo cardiaco <br />La pera, poi, ha azione blandamente lassativa per la presenza delle fibre e sembra possibile che abbia anche azione ipotensiva, grazie alla sua azione diuretica. Nella polpa, infine, è contenuta una sostanza, la iodina, che agisce favorevolmente sulla tiroide”. </p>
<p><strong>A chi è sconsigliata?</strong> <br />“La pera, per le sue caratteristiche di essere abbastanza ricca di fibre, non è adatta alle persone che soffrono di colite”. </p>
<p><strong>*Come deve essere conservata?</strong> <br />“La pera ha un ciclo vitale molto breve, per conservare intatta la sua fragranza deve essere molto fresca. Inoltre, si ammaccano facilmente per cui è necessario maneggiarle con cura. L’ideale è conservare le pere in un sacchetto di carta marrone perché mentre maturano producono etilene, un gas naturale che è anche un ormone naturale per la maturazione. Un sacchetto non chiuso mantiene l’etilene vicino alla frutta e ne aiuta la maturazione. Inoltre i sacchetti di carta aiutano a prevenire l’avvizzimento perché trattengono l’umidità prodotta dalla frutta stessa durante la maturazione. Anche i sacchetti di plastica hanno la stessa funzione ma accelerano troppo la maturazione perché aumenta eccessivamente l’umidità e, quindi, possono far marcire la frutta molto più velocemente e facilmente. Non dimentichiamo, poi, che le basse temperature rallentano la maturazione mentre le alte la accelerano”. </p>
<p>A cura di Lucrezia Zaccaria  </p>
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