Per crescere bene i funghi hanno bisogno di acqua. E quest’anno non si può certo dire che sia mancata. Le piogge numerose fanno pensare a una buona stagione e un’abbondante raccolto per la felicità di tutti coloro che si recheranno nei boschi in collina o montagna alla ricerca di funghi. E’ proprio questo il periodo migliore (in realtà con un largo anticipo) per coglierli e prosegue per tutto l’autunno. Ma è importante fare molta attenzione. Sono 40.000 i casi di persone che ogni hanno vengono intossicate da funghi velenosi. Per evitare spiacevoli inconvenienti è consigliabile farli esaminare presso gli Ispettorati Micologici delle Aziende Sanitarie Locali. Il servizio è completamente gratuito e integrato da un attestato di commestibilità e indicazioni per il corretto consumo. Un anno eccezionale per la quantità di funghi, ma sono numerosi sia quelli commestibili sia quelli velenosi. In anticipo rispetto gli scorsi anni si sono già verificati casi di intossicazione e per questo motivo è importante garantire che nulla di pericoloso arrivi sulle tavole.
Nei giorni scorsi si è verificato l’ennesimo episodio di
intossicazione acuta. Due coniugi in vacanza sull’Appennino bolognese hanno ingerito un fungo tra i più temuti: l’Amanita Falloide, in grado di provocare un’
epatite acuta fulminante che determina in poco tempo la distruzione del
fegato. Per questo motivo si è reso necessario il
trapianto dell’
organo leso. Alla luce di quanto accaduto gli esperti ricordano che per prevenire l’avvelenamento da funghi è opportuno seguire alcune semplici ma importanti regole.
Alcune norme utili per i raccoglitori a cura dell’UNPISI, Unione Nazionale del Personale Ispettivo Sanitario d’Italia
– Evitare la raccolta indiscriminata di tutti i funghi per non provocare danni all’ecosistema.
– Raccogliere i funghi solo se interi e non in stato d’alterazione, cioè se presentano muffe o se sono eccessivamente umidi.
– Una volta raccolti devono essere trasportati in contenitori rigidi e che permettano una buona areazione. Particolarmente indicati sono i cestini in vimini perché consentono un’ulteriore disseminazione delle spore ed evitano lo schiacciamento e la fermentazione dei funghi.
– Non raccogliere i funghi se si trovano in aree inquinate, come presso discariche o vicino a strade o autostrade.
– Non fidarsi di chi si proclama esperto. Fare sempre controllare il raccolto dagli Ispettori micologi delle Aziende Sanitarie Locali.
Consigli per il consumo
– Per verificare se un fungo sia velenoso non esistono metodi casalinghi, come prove con l’aglio o con monete d’argento.
– I funghi mortali rimangono velenosi anche dopo la cottura o l’essicazione poiché le loro
– tossine sono termostabili e quindi non perdono la loro tossicità.
– Tutti i funghi vanno mangiati ben cotti! Se crudi la
– digestione è particolarmente difficile se non velenosa, poiché contengono tossine termolabili che si distruggono durante la cottura. Anche il comune “chiodino” Armillaria mellea è tossico so non viene fatto bollire per almeno 15/20 minuti.
– E’ bene che donne in stato di gravidanza, bambini, persone che hanno manifestato intolleranze ad alcuni farmaci o disturbi allo stomaco, al fegato o al pancreas si astengano dal mangiare funghi senza il consenso del proprio medico.
Cosa fare in caso di avvelenamento da funghi
– In caso di disturbi che si presentano dopo l’ingestione di funghi è bene recarsi immediatamente al pronto soccorso più vicino.
– Portare tutti gli avanzi dei funghi disponibili, anche i pochi residui gettati in pattumiera per permettere agli specialisti il riconoscimento della specie.
– Evitare di intraprendere iniziative personali, rivolgersi solo a medici competenti.
Principali funghi mortali
Amanita phalloides
Amanita verna
Amanita virosa
Lepiota specie
Cortinarius orellanus
A cura di Lucia Giaculli