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Lo sai che...

Lo sai che l’alluce valgo è femmina?

Le scarpe: croce e delizia del genere femminile. Sono loro, le calzature strette e con tacchi eccessivamente alti il primo campanello d’allarme di una incipiente “cipolla” (chiamata scientificamente alluce valgo). Alla base di questo disturbo, che colpisce prevalentemente le donne, con una percentuale del 90% vi sono una certa predisposizione familiare oltre che l’anatomia propria del piede. Recenti studi, condotti dalla Trobe University di Melbourne e pubblicati su Arthritics Care e Research, hanno confermato l’importanza di intervenire tempestivamente non appena la deformità al piede inizia ad evidenziarsi. Gli oltre 2.800 soggetti esaminati, hanno confermato il primato “tutto in rosa” di questa sindrome. A cinque gruppi di indagine, distinti in base alla gravità della patologia, sono stati forniti due questionari (il Medical outcomes study short form 36 e l’Health survey and the Manchester Foot Pain and Disability Index) per accertare e valutare il proprio grado di benessere. Il risultato non lascia spazio a dubbi: soffrire di alluce valgo è debilitante, più di quanto si sia soliti credere.

Questo disturbo, soprattutto nelle sue forme più gravi, oltre a procurare dolore, limita fortemente le funzionalità fisiche, determina problemi posturali che si traducono poi in problemi a carico di schiena, ginocchia e piedi. Ma non è tutto: l’alluce valgo può provare anche dal punto di vista psicologico, rendendo i pazienti meno vitali e poco socievoli. Se tutto questo ancora non fosse sufficiente per convincere a trattare la “cipolla”, la dottoressa Myriam Cecchi, specialista in Chirurgia del Piede di Humanitas Medical Care può esserci d’aiuto: “Dite addio a incisioni cutanee, viti e fili di Kirschner, dimenticate le prolungate immobilizzazioni: la chirurgia del piede si è profondamente rinnovata negli ultimi anni. La tecnica percutanea, infatti, con la sua ridottissima invasività, consente di rimodellare le ossa deformate mediante l’utilizzo di piccole frese (simili a quelle impiegate nel settore dentistico). L’intervento si conclude nell’arco di 20 minuti, con brevi tempi di recupero, senza antiestetiche cicatrici e con limitato dolore post operatorio”. Le donne quindi non dovranno più scegliere tra l’estetica di un tacco 12 e la comodità di una ballerina, insomma, niente più scuse e affrontiamo l’alluce valgo…con il piede giusto!

Per saperne di più visita il sito di Humanitas Medical Care