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Sport

Ginocchio, tornare a fare sport dopo la rottura del crociato

Tra gli infortuni più temuti da chi pratica sport c’è la lesione del legamento crociato del ginocchio. Un infortunio che spesso fa temere per una possibile interruzione improvvisa della carriera sportiva, dilettantistica o professionista che sia. Ma si corre davvero questo rischio? La risposta al dottor Lucio Genesio medico dello Sport presso UO Riabilitazione Ortopedica e Sportiva di Humanitas Gavazzeni.

È possibile tornare a fare sport – e a quale livello – dopo un intervento di ricostruzione del legamento crociato?

«Dopo un intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore (LCA) di ginocchio è possibile tornare a qualsiasi sport e a qualsiasi livello, anche agonistico. Anzi è necessario sottolineare il contrario: in caso di infortunio al ginocchio con una lesione completa del legamento, l’intervento chirurgico diventa indispensabile per chi voglia tornare alla pratica di attività sportive in cui vi siano movimenti di rotazione e di sollecitazione del ginocchio, soprattutto se a livello agonistico».

Quali sono i tempi di recupero e quali le percentuali di riacquisto della piena efficenza dell’articolazione?

«Negli anni passati il processo di recupero dopo un intervento chirurgico al legamento crociato del ginocchio seguiva troppo spesso criteri temporali e si era soliti determinare la prognosi per la ripresa delle attività sportive a 6 mesi dall’intervento chirurgico di ricostruzione del LCA di ginocchio. Oggigiorno l’iter rieducativo prevede invece una serie di “step” funzionali: il passaggio da una fase all’altra della riabilitazione è consentita al raggiungimento degli obiettivi che ci si è preposti (e non in base al numero di giorni!). In tale ottica la ripresa delle attività sportive è possibile non appena le condizioni cliniche lo consentano anche se, normalmente, un percorso di almeno 4-5 mesi è necessario per completare il recupero funzionale e garantire al neo-legamento un sufficiente periodo di osteo-integrazione».

La riabilitazione può essere fatta anche in casa propria o deve essere seguita passo passo da un medico?

«La riabilitazione dopo un intervento di ricostruzione legamentosa al ginocchio deve essere monitorata nel tempo dal chirurgo ortopedico, seguita attraverso le sue varie fasi dal medico riabilitatore, effettuata secondo un progetto il più possibile personalizzato, con l’aiuto di un fisioterapista. Le rieducazioni fai da te sono spesso poco efficaci e a volte dannose. Diverso invece dire che la riabilitazione possa essere effettuata a casa. Non è infatti il luogo ma la qualità del lavoro svolto a fare la differenza: molti degli esercizi proposti dal fisioterapista possono (anzi devono) essere fatti autonomamente anche in casa. Certamente una vasca riabilitativa è però di notevole aiuto per il recupero, almeno nelle prime fasi, della coordinazione e dello schema del passo. Una palestra dotata di attrezzi e di macchinari sarà più efficace per l’allenamento della forza, della propriocettiva e delle capacità aerobiche. Un campo da gioco ad esempio sarà fondamentale negli ultimi mesi per il ripristino del gesto specifico del calciatore».

Dopo un intervento al crociato è necessario indossare sempre un tutore alla gamba, nella pratica dell’attività sportiva?

«No. Per alcuni pazienti però l’impiego di un tutore rappresenta una forma di “tranquillità” mentale. Tutori troppo ingombranti sono in realtà di impaccio nell’esecuzione di alcuni gesti tecnici. Tutori facilmente indossabili garantiscono invece esclusivamente una forma di supporto propriocettivo: è quindi fondamentale far comprendere al paziente che non potrà essere un presidio esterno a sorreggere e stabilizzare il ginocchio ma il raggiungimento di un buon livello di forza e controllo dell’articolazione».

Quali sport sono comunque sconsigliati dopo un intervento di questo tipo?

«In linea di massima nessuno. Chi si avvia a un intervento al legamento crociato lo fa ovviamente con un obiettivo in testa: tornare a fare sport. Già durante la riabilitazione il paziente tornerà a praticare corsa, bicicletta, attività motoria in acqua, esercizi per la coordinazione. Certamente tanto più elevate sono le esigenze funzionali, il livello e la “pericolosità” tecnica (come nel calcio, nel basket, nella pallavolo, nello sci di discesa, ecc…) dello sport che si vuole tornare a praticare, tanto più allenati dovranno essere muscoli e cervello!»

 

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