L’Istituto Superiore di Sanità sostiene che quasi un italiano su tre dorme un numero insufficiente di ore e uno su sette riporta una qualità insoddisfacente del proprio sonno.
Perché il sonno è importante per la nostra salute e cosa fare in caso di disturbi?
Ne parliamo con il dottor Alberto Braghiroli, pneumologo specializzato in disturbi del sonno presso Humanitas Mater Domini.
Sonno: perché è importante
Trascorriamo dormendo circa un terzo della nostra vita, un periodo in cui la coscienza si sospende, ma il cervello svolge una serie di funzioni di estrema importanza. Innanzitutto, si eliminano le connessioni neurali superflue che si sono formate durante il giorno e, nella fase dei sogni, si consolidano le informazioni che meritano di essere ricordate. Durante il sonno profondo, vengono rilasciati importanti ormoni, come l’ormone della crescita (responsabile della crescita nei bambini e nel mantenimento del metabolismo lipidico negli adulti).
Il sonno svolge anche un ruolo cruciale nella regolazione dei neuromediatori che influenzano l’umore. Dormire male non solo porta a una sensazione di stanchezza al risveglio, ma può anche causare confusione mentale, irritabilità e, se diventa una condizione cronica, aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e accelerare l’invecchiamento cerebrale.
Quali sono le fasi del sonno?
Durante il sonno, si verifica una sequenza di cicli che durano circa 90 minuti e danno al sonno una struttura dinamica – non è semplicemente un interruttore che spegne la realtà e ci ricollega al risveglio. Il processo di addormentamento avviene nella prima fase, caratterizzata da alternanze tra stati di dormiveglia. Nella fase successiva, il sonno diventa progressivamente più profondo, con onde cerebrali sempre più lente.
Ogni ciclo comprende tre fasi che rappresentano diversi livelli di sonno, sia superficiale che profondo, seguite dallo stato di sonno REM (movimenti rapidi degli occhi) in cui il corpo è praticamente paralizzato per evitare che i sogni si traducano in movimenti pericolosi.
Questi cicli si ripetono 4-5 volte durante la notte, diventando sempre meno ricchi di sonno profondo e più ricchi di sogni man mano che ci avviciniamo al risveglio del mattino.
I consigli per dormire bene
Per garantire un buon sonno, è importante rendere la camera da letto il più confortevole possibile. A tal fine, si possono seguire alcune indicazioni:
- ridurre la presenza di stimoli luminosi, favorendo una maggiore oscurità nella stanza. Questo non solo favorisce il sonno, ma contribuisce anche al risparmio energetico;
- mantenere una temperatura confortevole all’interno della stanza, preferibilmente fresca anziché calda. Una temperatura adeguata può favorire il rilassamento e il sonno tranquillo;
- per quanto riguarda le pareti della camera da letto, è consigliabile optare per colori caldi o neutri, evitando tinte brillanti che potrebbero avere un effetto stimolante e rendere più difficile addormentarsi;
- ridurre al minimo l’inquinamento sonoro nella stanza. Sebbene non sia necessario rendere la stanza completamente insonorizzata, è consigliabile minimizzare i rumori esterni che potrebbero interferire con il sonno e causare disagio;
- concedersi del tempo per leggere un buon libro prima di addormentarsi può aiutare a rilassarsi e favorire un sonno sereno. Inoltre, può aggiungere un contenuto interessante ai nostri sogni.
Seguendo queste indicazioni, è possibile creare un ambiente favorevole al sonno e migliorare la qualità complessiva del riposo notturno.
Apnee ostruttive del sonno: i sintomi
Le cause che possono interferire con un sonno tranquillo sono diverse:
- sovrappeso;
- anomalie nella struttura del mento e della mandibola;
- presenza di una lingua voluminosa;
- tonsille ingrossate.
Questi fattori influiscono sulla respirazione durante il sonno, causando un disturbo noto come sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS, Obstructive Sleep Apnoea Syndrome).
I sintomi principali di questo disturbo respiratorio includono:
- russamento
- episodi di apnea durante la notte
- nicturia (necessità di urinare frequentemente durante la notte)
- mal di testa al risveglio
- calo del desiderio sessuale
- disfunzione erettile
- difficoltà di concentrazione
- sonno non ristoratore
- sonnolenza diurna
La polisonnografia per la diagnosi
L’apnea ostruttiva del sonno può essere caratterizzata da episodi di apnea notturna completa o parziale, con mancato o limitato passaggio di aria nelle prime vie aeree, faringe e laringe. In entrambi i casi si ha una notevole diminuzione dell’ossigenazione nel sangue associata a continui risvegli.
L’esame per la diagnosi è la polisonnografia, grazie al quale si registra il sonno durante la notte monitorando anche la respirazione, l’ossigenazione nel sangue, il ritmo cardiaco, la posizione corporea.
Un medico esperto in disturbi del sonno legge la registrazione e alla luce del singolo paziente indicherà la terapia più appropriata.