La gonorrea è la seconda infezione batterica sessualmente trasmissibile più frequente dopo la clamidia. Questa patologia può riguardare sia le donne, sia gli uomini, anche se in genere a essere più vulnerabili sono le donne in quanto la malattia si manifesta spesso senza sintomi.
La sua natura asintomatica rende difficile eseguire una diagnosi precoce, facilitando il contagio e aumentando le conseguenze della gonorrea sulla salute, come problemi alle tube, infertilità e pericolo di gravidanza ectopica.
Come diagnosticarla per tempo e quali possono essere i campanelli di allarme da non sottovalutare?
Ne parliamo con la dottoressa Rossella Lauletta, ginecologa e specialista all’interno del percorso ginecologico del servizio My Check Up di Humanitas Mater Domini e ginecologa presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Varese.
Che cos’è la gonorrea?
La gonorrea è una patologia causata da Neisseria gonorrhoeae, un batterio in grado di infettare le vie uretrali nell’uomo e le vie uro-genitali nella donna.
Per crescere e riprodursi, questo batterio necessita di un ambiente caldo e umido: gli organi genitali femminili e l’uretra (nella donna e nell’uomo) sono l’ambiente ideale.
A differenza di altre patologie, una persona può re-infettarsi con lo stesso ceppo batterico anche dopo aver sconfitto l’infezione.
Come si trasmette la gonorrea?
La gonorrea si trasmette per via sessuale, tramite rapporti vaginali, anali e orali non protetti, attraverso un bacio, attraverso la saliva, e anche da madre e figlio durante il parto.
È importantissimo seguire la profilassi alla nascita, perché la gonorrea può provocare al nascituro danni molto gravi, come la cecità neonatale.
Quali sono i sintomi della gonorrea?
I sintomi della gonorrea sono diversi nell’uomo e nella donna. Se nelle donne c’è asintomatismo per il 50% dei casi, gli uomini che non presentano sintomi sono solo nel 20% delle diagnosi positive.
Quando presenti, i sintomi riscontrabili nelle donne sono:
- dolore e bruciore durante la minzione;
- prurito;
- infezioni orali come faringite e tonsillite;
- problemi di fertilità;
- secrezioni vaginali più abbondanti;
- perdita di sangue tra un ciclo e l’altro.
Spesso i sintomi nelle donne sono di breve durata, uno tra i motivi che porta le pazienti a sottovalutarli.
Gonorrea: quali esami fare per la diagnosi?
La gonorrea può essere diagnosticata attraverso esami di laboratorio: i campioni da analizzare vengono prelevati dalle parti del corpo infettate con più frequenza (cervice, uretra, retto, faringe), utilizzando dei tamponi.
Il batterio può essere poi analizzato tramite un esame diretto (al microscopio), o con un esame colturale (coltivato in laboratorio).
Come si cura la gonorrea?
La terapia della gonorrea prevede l’utilizzo di antibiotici adeguati. Il trattamento dev’essere esteso anche al partner.
Se non regolarmente diagnosticata e trattata, la gonorrea può avere delle complicanze anche gravi.
Nel 10-20% dei casi, infatti, può essere causa di malattia infiammatoria pelvica (PID – Pelvic Inflammatory Disease) correlata a infertilità di coppia e maggior rischio di gravidanza ectopica.
Possibili complicanze, seppur più rare, possono essere la poliartrite migrante, l’epatite, l’endocardite e la meningite, dovute a una diffusione ematica del batterio.