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Gravidanza

Omega-3, un aiuto contro i parti prematuri

Sono consigliati in tutte le diete ma di recente è stato scoperto che un’adeguata dose quotidiana di grassi Omega-3 anche durante la gravidanza può ridurre il rischio di nascite premature. Uno studio, guidato dall’Istituto di Ricerca Medica e Sanitaria (South Australian Health and Medical Research Institute – SAHMRI) di Adelaide, ha valutato i risultati combinati di 70 sperimentazioni che hanno coinvolto oltre 20 mila donne nel mondo. La ricerca, cui hanno collaborato l’Università e l’ospedale pediatrico e femminile di Adelaide, ha indicato che i supplementi Omega-3 possono ridurre dell’11% il rischio di nascite prima delle 37 settimane e del 42% di nascite prima delle 34 settimane. Ne abbiamo parlato con il dottor Federico Cirillo, ginecologo di Humanitas.

Quanti Omega-3 vanno assunti e in quale momento perché siano efficaci?

Per essere efficaci dovrebbero essere assunti dalla 12esima settimana di gravidanza come supplementi alla dieta. Il supplemento dovrebbe contenere tra 500 e 100 milligrammi di Omega-3, con almeno 500 milligrammi dell’Omega-3 chiamato DHA (acido docosaesaenoico). Si tratta di una precauzione in più che però sembra avere grande efficacia, visto che le complicanze delle nascite premature sono la causa principale di decessi sotto i cinque anni di età. Anche qualche giorno in più nell’utero può fare una differenza sostanziale.

“È un risultato molto promettente perché offre forti evidenze che i supplementi di Omega-3 sono un intervento semplice e di basso costo per prevenire parti prematuri, che hanno implicazioni serie sulla salute del nato”, ha commentato la vice direttrice dell’Istituto, Maria Makrides, che ha sottolineato come i bebè prematuri sono a più alto rischio di malattie croniche dei sistemi respiratorio, immunitario e digestivo, e sono più suscettibili a problemi di linguaggio, apprendimento, abilità sociali e comportamento.

Gli Omega-3 sono acidi grassi polinsaturi presenti in vari alimenti, soprattutto nel pesce azzurro e nel salmone, nell’olio di pesce, nelle noci e nelle nocciole e  in vari tipi di semi, in particolare nei semi di lino e di oli vegetali, ma anche nel tuorlo dell’uovo. Sono considerati un utile presidio contro le malattie cardiovascolari, in grado di ridurre il rischio di infarti e ictus, e di abbassare i livelli di colesterolo e di trigliceridi.