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Gravidanza

Gravidanza: come prevenire le infezioni

23/07/2024

Durante la gravidanza, alcune infezioni contratte dalla madre possono rappresentare un rischio significativo per il feto, potenzialmente causando danni gravi. Quindi, è fondamentale prestare particolare attenzione al comportamento, all’alimentazione e alle attività svolte durante questo periodo delicato.

Ne abbiamo parlato con la dottoressa Rossella Lauletta, ginecologa presso Humanitas Mater Domini e presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Varese.

Infezioni: come avviene il contagio?

Le infezioni, anche in gravidanza, si contraggono attraverso contatto con persone infette, animali, zanzare e alimenti contaminati. Tuttavia, non tutte le infezioni hanno lo stesso impatto clinico. Ad esempio, le infezioni delle vie urinarie o vaginali, comuni durante la gravidanza, sono spesso gestibili e possono influenzare più la data del parto che la salute della madre.

Al contrario, malattie infettive come la toxoplasmosi, il citomegalovirus e la rosolia possono causare gravi conseguenze se contratte e trasmesse al feto. Possono manifestarsi con sintomi che spesso si confondono con un normale raffreddore o una sindrome influenzale. Questi sintomi possono includere febbricola, linfoadenopatia lieve e altri segni generali di malessere.

È importante che le donne in gravidanza segnalino eventuali malesseri al proprio ginecologo, in modo da poter datare correttamente e monitorare eventuali inizi di patologie. Il ginecologo, in base alla storia clinica della paziente, deciderà quali esami ematici eseguire. Di solito, all’inizio della gravidanza, viene effettuato uno screening per valutare lo stato immunologico della toxoplasmosi, della rosolia e del citomegalovirus. Anche se non esiste un consenso univoco sullo screening di massa per il citomegalovirus nelle gestanti, questi esami vengono comunque ripetuti mensilmente per individuare eventuali variazioni dello stato immunitario.

Le infezioni pericolose in gravidanza

Molte altre infezioni possono causare problematiche di salute alla madre e al feto, come:

  • Quinta malattia. Questa infezione è causata dal Parvovirus B19 e colpisce principalmente i bambini, manifestandosi con un’eruzione cutanea sul viso, torace, schiena, braccia e gambe, oppure con dolori articolari e muscolari. Le donne che contraggono la quinta malattia durante la gravidanza possono trasmetterla al feto. Anche se il rischio è basso, il feto potrebbe sviluppare una grave forma di anemia.
  • Virus Zika. Spesso si pensa che il virus Zika possa essere trasmesso solo dalle zanzare in alcune parti del mondo, ma non è così. È possibile contrarre l’infezione anche attraverso rapporti sessuali non protetti con persone che hanno il virus. Il virus Zika può essere trasmesso al feto durante la gravidanza o il parto. È un virus neurotropico, il che significa che può interferire direttamente con lo sviluppo cerebrale del feto, infettando il cervello, o indirettamente, infettando la placenta.
  • Listeria. Questo batterio, chiamato Listeria monocytogenes, può causare febbre, brividi e mal di schiena. Si tratta di un’infezione alimentare nota come listeriosi, ed è così chiamata dal batterio che la provoca. La Listeria si trova comunemente nel terreno e nell’acqua, e può facilmente contaminare ortaggi e verdure. Per questo motivo, molti medici consigliano alle donne in gravidanza di evitare alcuni alimenti, come latte non pastorizzato, formaggi a pasta molle e prodotti alimentari da gastronomia.
  • Citomegalovirus. Questo virus, appartenente al gruppo degli Herpesvirus, è estremamente diffuso in tutto il mondo. Può essere trasmesso attraverso l’inalazione o l’ingestione di goccioline di saliva o muco, e in rari casi attraverso il contatto con l’urina. Se una donna lo contrae durante la gravidanza, può trasmetterlo al feto, causando un’infezione congenita. Nei casi più gravi, questa infezione può portare a danni evidenti alla nascita, che si verificano in circa il 30-40% dei casi e in circa il 20% dei feti infetti.
  • Toxoplasmosi. Questa malattia è provocata dall’infezione di un parassita chiamato Toxoplasma gondii, che può essere trasmesso all’uomo attraverso gli animali, in particolare i gatti, e attraverso il cibo, come la carne cruda di maiale e pecora, e i vegetali contaminati dalle feci di gatto. Negli adulti, di solito non causa sintomi evidenti, ma può essere estremamente pericolosa per le donne in gravidanza, a causa dei rischi che comporta per il feto, come aborti spontanei o problemi di sviluppo mentale.

Come prevenire le infezioni in gravidanza

Si possono ridurre le possibilità di contrarre un’infezione in gravidanza attraverso una serie di accorgimenti come:

  • Lavare spesso le mani, specialmente dopo aver manipolato il cibo, usato il bagno, cambiato i pannolini, praticato giardinaggio, gestito rifiuti o animali.
  • Evitare di condividere cibo, bevande o utensili con altre persone.
  • Prestare molta attenzione alla sicurezza alimentare e consumare solo cibi ben lavati e di cui si conosce l’origine.
  • Evitare le punture di zanzara utilizzando spray insetticidi, indossando indumenti che coprano braccia e gambe.
  • Utilizzare un preservativo durante i rapporti sessuali se esiste la possibilità che il partner abbia un’infezione trasmissibile.
  • Evitare di viaggiare in Paesi dove le infezioni gravi sono diffuse.
  • Evitare il contatto con animali selvatici.
  • Evitare di pulire la lettiera dei gatti o utilizzare guanti, lavando sempre le mani dopo.
  • Quando possibile, verificare che le persone intorno a sé siano vaccinate contro le infezioni più comuni.

I vaccini in gravidanza

I vaccini rappresentano un importante strumento di prevenzione delle infezioni e alcuni sono considerati sicuri anche per le gestanti. Tra i vaccini raccomandati durante la gravidanza vi sono:

  • Vaccino antinfluenzale: Questo vaccino può essere somministrato in qualsiasi trimestre di gravidanza. Le donne in gravidanza hanno un rischio maggiore di sviluppare forme gravi di influenza e di complicanze. I sintomi influenzali includono febbre, brividi, dolori muscolari, tosse e mal di gola.
  • Vaccino contro la pertosse: Si raccomanda di sottoporsi al vaccino contro la pertosse tra le 28 e le 36 settimane di gravidanza. Poiché non esiste un vaccino specifico per la pertosse, viene solitamente somministrata la vaccinazione trivalente per difterite-tetano-pertosse. Lo scopo è produrre anticorpi nella madre che possano passare attraverso la placenta al feto, fornendo una protezione nei primi tre mesi di vita del bambino.
  • Vaccino per la rosolia: La vaccinazione contro la rosolia è raccomandata prima della gravidanza. È importante verificare lo stato immunitario della donna prima di concepire. Se la donna non è immune alla rosolia, si consiglia di effettuare la vaccinazione e di evitare la gravidanza nei tre mesi successivi alla vaccinazione.

Come si trattano le infezioni in gravidanza?

Il trattamento varia in base a diversi fattori, come il tipo di infezione, il rischio di trasmissione al feto e le potenziali conseguenze per la madre. È importante che lo specialista valuti attentamente ogni singolo caso e decida la terapia più adatta in base alle specifiche circostanze.

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