Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in maniera efficiente e a svolgere determinate funzioni. Troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie sotto ogni categoria di consensi sottostanti. I cookie categorizzatati come “Necessari” vengono memorizzati sul tuo browser in quanto essenziali per consentire le funzionalità di base del sito.... 

Sempre attivi

I cookie necessari sono fondamentali per le funzioni di base del sito Web e il sito Web non funzionerà nel modo previsto senza di essi. Questi cookie non memorizzano dati identificativi personali.

I cookie funzionali aiutano a svolgere determinate funzionalità come la condivisione del contenuto del sito Web su piattaforme di social media, la raccolta di feedback e altre funzionalità di terze parti.

I cookie analitici vengono utilizzati per comprendere come i visitatori interagiscono con il sito Web. Questi cookie aiutano a fornire informazioni sulle metriche di numero di visitatori, frequenza di rimbalzo, fonte di traffico, ecc.

I cookie per le prestazioni vengono utilizzati per comprendere e analizzare gli indici di prestazione chiave del sito Web che aiutano a fornire ai visitatori un'esperienza utente migliore.

I cookie pubblicitari vengono utilizzati per fornire ai visitatori annunci pubblicitari personalizzati in base alle pagine visitate in precedenza e per analizzare l'efficacia della campagna pubblicitaria.

Altri cookie sono quelli in fase di identificazione e non sono stati ancora classificati in alcuna categoria.

Alimentazione

Bambini schizzinosi? La causa è nel dna

I bambini sono schizzinosi per natura? No, per genetica. Lo dice un recente studio pubblicato su Journal of Nutrigenetics and Nutrigenomics, che afferma che il dna potrebbe rendere i bambini meno inclini a provare nuovi cibi. Ne parliamo con il dottor Marco Nuara, pediatra di Humanitas San Pio X.

 

Lo studio

Durante l’infanzia è normale per i bambini attraversare varie fasi. Da curiosi e sperimentatori, i bambini possono improvvisamente diventare difficilissimi da accontentare in cucina. Lo studio di Cleveland Clinic ha esaminato 153 bambini in età prescolare e ha scoperto che molti fattori possono giocare un ruolo in questo comportamento a tavola, ma che i geni legati alle risposte sensoriali di un bambino potrebbero essere uno dei fattori più importanti.

Come rimediare ai palati difficili?

Secondo gli scienziati è necessario che i genitori si impegnino particolarmente per porre rimedio a questa caratteristica che, potenzialmente, può impedire una dieta varia e salutare in un’età dello sviluppo molto importante. Innanzitutto non bisogna mai smettere di esporre i bambini a nuovi cibi e che lo stesso cibo va riproposto anche più di 10 volte, prima che il bambino decida di provarlo.

Accettare un no va bene, ma è bene cercare di convincere il bambino ad aver dato almeno un morso a quello che ha nel piatto, nella speranza che un’esposizione continua, con il tempo, porti a sviluppare il gusto per gli alimenti. “É importante proporre sempre al bambino alimenti di forme, colori e sapori diversi. Il bambino é curioso per natura e si annoia facilmente. Va sfruttata la sua voglia di sperimentare e non costretto. La coercizione induce frustrazione ed avversione, invece mangiare deve essere vissuto come un momento di piacere e di convivialitá.”

Altrettanto importante è cucinare gli stessi cibi per tutti, senza eccezioni, facendo vedere al piccolo che gli altri commensali più adulti non hanno problemi a finire quello che hanno nel piatto. “I bambini imparano imitando i grandi. Educare ad una alimentazione varia e sana vuol dire dare il buon esempio.” – afferma il dottor Nuara – “D’altronde in ogni famiglia del mondo, i bambini mangiano come mangiano i genitori. Il compito di mamma e papà é quello di imparare a mangiare sano e insegnarlo ai propri figli. Lasceranno loro una preziosa eredità”.

Il genitore deve essere coerente e non desistere. “Al tempo stesso deve proporsi serenamente nei confronti del mangiare. Va bene proporre e far assaggiare tutto, ma bisogna anche rispettare le preferenze del bambino e accettare che un alimento possa essere gradito per mesi e poi non piacere più. E viceversa”.

Se un bambino ha problemi di masticazione o di deglutizione o mostra una forte ansietà nel provare nuovi cibi, invece, il consiglio è quello di parlarne con il proprio pediatra curante. Il bambino infatti potrebbe aver bisogno di un programma di alimentazione multidisciplinare.