Incorporare nell’alimentazione dei momenti in cui l’introito calorico è ridotto è il principio base della dieta mima-digiuno, messa a punto per diminuire il rischio di malattie croniche legate all’invecchiamento. Ora un nuovo studio pubblicato su Science Translational Medicine ne ha valutato i benefici su un gruppo di individui sani indicando un generale miglioramento del metabolismo.
La dieta è stata ideata da Valter Longo, direttore del Leonard Davis School of Gerontology della University of Southern California (Stati Uniti). Il nuovo studio ne ha valutato efficacia e sicurezza su 71 soggetti che hanno completato tre cicli di “quasi digiuno”. I partecipanti avevano un’età compresa tra 20 e 70 anni e sono stati divisi in due gruppi: il primo, che ha fatto da controllo, ha seguito per tre mesi un comune regime alimentare; nel secondo, invece, è stata introdotta la dieta mima-digiuno. Ogni mese, per cinque giorni al mese, questi consumavano fra le 750 e le 1100 calorie al giorno mangiando pasti con precise proporzioni di proteine, grassi e carboidrati. Dopo i tre mesi anche il primo gruppo ha adottato la dieta speciale.
A beneficiare di più della dieta i soggetti a rischio
Oltre a una riduzione del girovita da 2,5 a 5 cm e di peso corporeo, in media, di 2,7 kg, i seguaci della dieta mima-digiuno hanno beneficiato anche di una riduzione dei valori di pressione “minima” e “massima” e del livello di IGF-1, un ormone coinvolto nell’invecchiamento e nell’insorgenza di patologie. I valori di questo ormone si erano assestati a un livello associato a un minor rischio di tumore. La dieta riduceva inoltre anche il rischio di diabete, malattie cardiache e altre malattie tipiche dell’invecchiamento.
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Effetti simili sono stati riscontrati anche nei soggetti che si erano spostati da un gruppo all’altro mentre i benefici maggiori sono stati registrati proprio tra i soggetti considerati a rischio perché presentavano alti livelli di IGF-1, colesterolo, glicemia e pressione arteriosa o perché obesi.
«Anti-aging e longevità: da sempre trovare il modo per vivere sani il più a lungo possibile, ritardare l’invecchiamento, prevenire le malattie è il desiderio e l’obiettivo di molti ricercatori. Da tempo si è inoltre compreso che l’alimentazione gioca un ruolo importante: il compianto professor Veronesi suggeriva il digiuno parziale e la restrizione calorica come pilastri della “dieta anti-aging”», ricorda la dottoressa Sara Testa, dietologa dell’Unità di Chirurgia bariatrica dell’ospedale Humanitas.
Che tipo di dieta è la dieta mima-digiuno?
«La novità è che consentirebbe di mangiare, invece di digiunare totalmente, ottenendo gli stessi effetti benefici del digiuno e riducendone gli effetti collaterali. I principali effetti benefici riguardano la riduzione dei fattori di rischio cardiovascolari, per il diabete di tipo 2, l’invecchiamento e il cancro. Gli studi a supporto non sono ancora molti, ma paiono positivi».
«Occorre però qualche precisazione – puntualizza la dottoressa. Innanzitutto la dieta mima-digiuno non consiste solo nel semi-digiunare per qualche giorno all’anno ma nel seguire abitualmente un’alimentazione sana, ispirata a quella mediterranea: povera di proteine animali, tranne quelle del pesce, e ricca di vegetali e fibre; mentre tre volte all’anno fino a massimo una volta al mese, per cinque giorni, si segue un ciclo mima-digiuno. È sbagliato, perciò, puntare tutta l’attenzione su questi cinque giorni pensando che per il resto del tempo si possa tornare alle solite abitudini: le scelte di tutti i giorni sono altrettanto determinanti».
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«A differenza di altre diete di tendenza iperproteiche, povere di carboidrati e grassi, in questo regime sono ridotti sia gli zuccheri che le proteine (47% carboidrati, 44% grassi, 9% proteine). Nei giorni di ristrettezza calorica si manifestano gli aspetti negativi del semi-digiuno che minano la compliance: fame, crampi allo stomaco, debolezza, irritabilità, disidratazione (se non si presta attenzione alle bevande) e malessere generale possono accompagnare tutto il periodo. Il pericolo è che a questi giorni di fame, facciano seguito giorni di abbuffate, vanificando i risultati».
Tutti potrebbero seguire una dieta mima-digiuno?
«Deve essere chiaro che non è un regime adatto a tutti: è sconsigliato ai diabetici insulinodipendenti, a bambini e ragazzi in accrescimento, ai soggetti sottopeso o anoressici, alle donne in gravidanza e allattamento, a qualunque malato privo di consenso del medico o anche a chi pratica regolarmente un’intensa attività fisica. Si consiglia quindi di farsi seguire dal medico o da uno specialista dell’alimentazione nell’affrontare questo tipo di stile di vita», conclude la dottoressa.