Alimentazione

Pasqua, uova di cioccolato, meglio se piccole e di qualità

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La regola è la moderazione, facendo attenzione alla qualità e alla quantità dei cibi. Il pranzo di Pasqua si avvicina, con il suo carico di calorie e la sua ricca dote di cioccolato, ma basta seguire pochi consigli per accontentare il palato senza guastare il giro vita. A illustrarli sono i professionisti di Humanitas.

Pasqua è il momento dell’anno in cui tipicamente si consuma più cioccolato, ma dobbiamo subito dire che c’è cioccolato e cioccolato. Di per sé è un alimento molto calorico, se non si hanno problemi particolari di salute non è assolutamente vietato mangiarlo. Ciò non toglie che si debba prestare attenzione alla sua qualità, soprattutto per la salute dei bambini che di solito ne mangiano di più in questa occasione. É bene non abusarne: nella uova, insieme al cacao, possono esser presenti altri ingredienti che fanno aumentare la quantità di zuccheri e grassi già presenti nel cioccolato. Il consiglio potrebbe essere prendere un uovo più piccolo e di buona qualità. Una serie di consigli, questi, che valgono anche per le colombe pasquali.

Tra i vari cioccolati, scegliere quello fondente

Tra i diversi tipi di cioccolato, poi, è bene privilegiare il fondente: «Più alta è la percentuale di cacao, meglio è. Nel cioccolato amaro, infatti, al cacao vengono aggiunti meno altri ingredienti, dal burro di cacao ad altri grassi che, seppur “vegetali'”, non sono l’ideale per la salute, oltre che tanti zuccheri. Assosalute, l’Associazione nazionale farmaci di automedicazione, sottolinea inoltre come possono sorgere disturbi digestivi se il cioccolato viene consumato dopo un pranzo abbondante. Ecco perché bisogna star attenti alle calorie. A pranzo deve prevalere la semplicità. Se si pensa di preparare un ricco antipasto magari si può rinunciare al primo e passare direttamente a un buon secondo di carne o pesce. Un occhio di riguardo anche a come si preparano i cibi. È bene limitare oli e grassi per la cottura, è preferibile cucinare alla griglia, alla piastra, al cartoccio evitando di far bruciare gli alimenti.

Per evitare che il pranzo di domenica duri anche nei giorni successivi è possibile diminuire la quantità delle portate per non lasciare avanzi. Ma se restano è possibile consumarli in sostituzione a qualche pasto, a colazione per esempio: l’importante è che non divengano un extra nei giorni che seguono Pasqua e Pasquetta.

Il carico di grassi può creare problemi di tipo gastroenterologico anche in chi normalmente gode di buona salute. C’è chi pensa che con una buona camminata post abbuffata si bruciano tutte queste calorie, ma le cose non stanno proprio così. L’esercizio fisico, la passeggiata, vanno bene se sono una consuetudine: il pranzo di Pasqua non si può smaltire con una sola passeggiata pomeridiana. Perché non sostituire al pic nic o al pranzo di Pasquetta una bella giornata in movimento?

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