Sembra essere un ricordo lontano quando il “break” di mezza giornata, l’intervallo di ricreazione a scuola, la merenda al pomeriggio consistevano in una bella fetta di torta fatta in casa o in un panino genuino. La realtà è che oggi è sempre l’ora (non solo in quelle canoniche) di solleticare il palato con sapori dolci ma prefabbricati. Le merendine industriali, ricche di cioccolato e farciture estrose belle a vedersi, zuccherate, presentano conti “salati” in termini di bilancia alimentare. Basti pensare che, proprio all’inizio dell’estate, persino i nutrizionisti americani avevano puntato il dito contro la “merendina facile”, un pericolo per bambini e adolescenti d’Oltreoceano prossimi all’obesità precoce da ketchup e patatine.
Al di là di questo “allarmismo” dietologico, bisogna affermare che non tutte le “merendine industriali” sono da buttare. Anzi. Cerchiamo di valutare vere o false teorie con l’aiuto del professor Giorgio Calabrese, docente di scienza dell’alimentazione all’Università Cattolica di Piacenza.
Com’era la merenda di una volta, cosa si sceglieva 10 o 20 anni fa?
“Una volta, quando si parlava di merenda, era scontato pensare – come faceva il noto enogastronomo Massobrio – al “classico” panino con salame o formaggi o prosciutto, e così via: quindi tutti cibi salati. I soli alimenti dolci anche allora in voga erano pane e marmellata o pane e cioccolata. Ancora oggi resiste l’intramontabile “nutella”, facile da spalmare anche sulle fette biscottate: un’abitudine alimentare diffusa fra i giovanissimi”.
E la merendina contemporanea, com’è cambiata nel tempo?
“Direi non troppo bene – spiega Calabrese. Oggi, per via del poco tempo disponibile, ci si rifugia nelle merendine, che oltre ad essere preconfezionate, sono anche dolci. Erroneamente potremmo pensare che la merenda si sia ristretta, diventando “solo” una “merendina”. Ma non è così! Attenzione: tutti gli ingredienti usati nella preparazione delle merendine industriali sono consentiti dalla legge: quindi sono fondamentalmente non nocivi. Componenti sani, quindi. Ma c’è un però! Bisogna riflettere sul numero massimo di merendine da poter consumare e su quante volte al giorno. Se introdotti in minima quantità, questi prodotti possono anche risultare salutari. Se si esagera, potrebbero rivelarsi un’opzione decisamente “non salutista”.
Quali sono le caratteristiche nutrizionali delle merendine?
“I principi nutritivi – entra in dettaglio il prof. Calabrese – sono corrispondenti a uno spuntino, cioè ad un “break” molto leggero da consumarsi nell’intervallo fra i pasti principali. Con una merendina da forno si copre dal 4 al 9% della quantità raccomandata di energia per ragazzi e ragazze. Ovviamente, tutto dipende dalla quantità e dalla loro collocazione. Se, infatti, queste merendine vengono aggiunte ad altri spuntini, già di per sé ipercalorici, oppure se ne mangiamo tre o quattro insieme, il computo calorico finale diventa veramente spropositato. Non dimentichiamo che le merendine sono prodotti che si collocano a metà strada fra i dolci da forno e i biscotti, lievitati nelle varie forme e contenuti: quindi vanno assunti a piccole dosi. E non bisogna confondere le merendine da forno con i dolci farciti a base di crema di cacao, grassi vegetali e nocciole, che forniscono un apporto calorico più elevato: questi ultimi sì, sono davvero deleteri”.
Ci sono controindicazioni nell’uso delle merendine?
“Certo. Questi dolciumi sono, spesso, troppo ricchi di grassi vegetali idrogenati di tipo saturo. Perciò coloro che soffrono di diabete, obesità, malattie cardiache, ipertensione arteriosa, malattie del fegato e del pancreas, non possono permettersi di mangiarne con regolarità, ogni giorno. Possono farlo solo eccezionalmente. Se cento grammi di una merendina farcita forniscono 414 calorie, con 20 milligrammi di colesterolo, gli stessi 100 grammi di una merendina alla marmellata ne forniscono di meno: cioè 359 calorie e 18 milligrammi di colesterolo. Valori più elevati per le merendine al Pan di Spagna: 463 di calorie con 20 milligrammi di colesterolo. In tutti i tipi di merendine, comunque, c’è una gran quantità di grassi e glicidi, e minima di proteine, anche di buona fibra, unita a buone porzioni di minerali come calcio, potassio, sodio e magnesio. Dovendo fare una scelta, opterei per le merendine alla marmellata, a più spinta energetica e meno caloriche”.
Cosa dovrebbero mangiare i ragazzi – e non solo – senza riempirsi di grassi e calorie?
“Se si tornasse a mangiare quei bei dolci fatti in casa come una volta – quelle della nonna – come per esempio le torte a base di mele, o comunque alla frutta, saremmo tutti più contenti: ragazzi, adulti, dietologi. E ne trarrebbe grande giovamento la nostra salute, in termini di buona digeribilità, facile assorbimento intestinale ed esplosiva concentrazione di energia a pronto uso. Ma se ciò non fosse possibile – conclude Calabrese – vanno più che bene anche le tanto screditate merendine, cercando di scegliere quelle a base di cereali, al latte o con la marmellata di frutta”.
A cura di Umberto Gambino