Alimentazione

La prevenzione inizia a tavola

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La diverticolosi può essere asintomatica, provocare dolori addominali e febbre e, in alcuni casi, complicazioni più serie. La sua incidenza è strettamente legata alle abitudini alimentari: una dieta povera di fibre, ricca di grassi animali e cibi raffinati ne favorirebbe la comparsa. E’ dunque possibile prevenire la formazione di diverticoli attraverso semplici regole alimentari? Ne parliamo con gli specialisti di Humanitas.

A,B,C della diverticolosi
I diverticoli sono estroflessioni, ossia cedimenti, della parete dell’intestino crasso soprattutto a carico dell’ultimo tratto detto colon sigmoideo. Nei punti di minor resistenza della parete intestinale, cioè dove i vasi retti penetrano nello strato muscolare del colon, si possono formare alcune ernie, come conseguenza dell’aumento della pressione all’interno dell’intestino, causata ad esempio dalla formazione di gas. Spesso chi soffre di diverticolosi non accusa alcun sintomo ed è solo in occasione di esami specifici, come il clisma opaco o la colonscopia, che questa malattia viene diagnosticata.

e della diverticolite
Quando i diverticoli si infiammano, invece, compaiono dolori addominali, crampi, gonfiore e febbre. La diverticolite, cioè l’infiammazione di uno o più diverticoli è stata in passato ritenuta dipendere dal ristagno di particelle di cibo e batteri all’interno degli stessi diverticoli. Oggi questa ipotesi è poco accettata. Infatti, si ritiene che la diverticolite sia dovuta a una micro o macro-perforazione della parte del diverticolo. Lo stato infiammatorio conseguente a questa perforazione può portare anche a una peritonite, pertanto va trattato con la somministrazione di antibiotici. Solo nel caso non vi sia alcun miglioramento, o si determini la comparsa di ulteriori complicazioni quali ascessi, fistole e occlusioni intestinali, può essere necessario il ricovero in ospedale e in ultimo l’intervento chirurgico.

Stitichezza e diverticoli
Si ritiene che la malattia diverticolare sia più frequente nelle persone che hanno una dieta povera di fibre o scorie. Uno studio ha dimostrato come il rischio di diverticoli “sintomatici” sia senz’altro più alto in soggetti che assumono poche fibre. Per esempio questo disturbo è molto raro nelle popolazioni africane che hanno una dieta assai ricca di fibre. I diverticoli sono anche meno frequenti nei vegetariani. Una dieta povera in fibre può ovviamente associarsi anche a stitichezza, ma questo è l’unico punto in comune fra stitichezza e diverticolosi; in altre parole, la stitichezza di per sé non può essere considerata predisponente ai diverticoli, né i diverticoli possono essere ritenuti causa di stitichezza!

Età e diverticoli
La prevalenza di diverticoli nella popolazione è certamente in funzione dell’età (5% a 40 anni, 30% a 60 anni, 65% a 85 anni). Modificazioni anatomofunzionali dell’intestino, correlate all’età, potrebbero contribuire alla formazione dei diverticoli. In particolare, alterazioni delle fibre di collagene della parete intestinale potrebbero, negli anni, portare a una ridotta resistenza della stessa in risposta a una pressione eccessiva dentro l’intestino.

L’importanza della prevenzione
La forma più efficace di prevenzione consiste, pertanto, in una dieta ricca in fibre, una raccomandazione spesso indicata anche per la correzione della semplice stitichezza.
E’ sufficiente seguire uno stile di vita corretto e semplici regole alimentari:
 Bere almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno: i liquidi rendono infatti le feci più morbide e stimolano l’attività intestinale.
 Mantenere un’adeguata attività fisica
 Seguire una dieta ricca di fibre e povera di grassi animali, cibi raffinati e alimenti irritanti: consumare molta frutta e verdura e prediligere pane, pasta e riso integrali e prodotti a base di crusca. Può essere utile anche assumere crusca grezza (20-30 grammi al giorno, con tanta acqua), ma solo nel caso che questo non comporti un peggioramento della digestione o della distensione addominale.

Più controversa è la prevenzione di complicanze e in particolare della diverticolite nei pazienti che già hanno diverticoli. Non è scientificamente dimostrato che alcuni cibi possano peggiorare la situazione, nessun rischio deriva da alimenti con “semini”, cioccolato, caffè e alcolici, se consumati nella norma. Per quel che riguarda la dieta ricca in fibre, da un lato essa potrebbe diminuire l’ulteriore comparsa di diverticoli, dall’altro potrebbe però portare ad infiammazione della mucosa in corrispondenza dei diverticoli già presenti. In questi casi bisogna pertanto lasciare il giudizio allo specialista che, magari, potrà anche consigliare periodici cicli di disinfezione intestinale con antibiotici poco assorbibili o la profilassi con fermenti lattici.

A cura di Elena Villa.