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Benessere

Andare in vacanza fa bene anche al nostro DNA?

Mandiamo i geni in vacanza. Staccare la spina solo per pochi giorni fa bene a tutto l’organismo: un periodo di relax sarebbe un toccasana anche per i geni. Migliorerebbero la nostra risposta allo stress e le nostre funzioni immunitarie. A suggerirlo è uno studio della University of California e dell’Harvard Medical School (Usa) pubblicata su Translational Psychiatry.

I ricercatori hanno valutato l’impatto biologico, ovvero gli effetti indotti sull’espressione dei geni, della meditazione rispetto a una semplice vacanza. Lo studio è stato condotto su 94 donne in salute, fra 30 e 60 anni di età. Le volontarie hanno passato sei giorni in un resort in California. Sono state assegnate a due gruppi in maniera casuale: metà di loro doveva partecipare a un programma di yoga e meditazione, l’altra metà doveva semplicemente rilassarsi. Entrambi i gruppi sono stati messi a confronto con un campione di 30 persone che invece praticavano meditazione da tempo, sempre ospiti nello stesso resort. Sono stati eseguiti degli esami del sangue e raccolte delle interviste immediatamente prima e dopo la permanenza, e poi un mese e 10 mesi dopo. I ricercatori hanno esaminato le variazioni in 20mila geni.

(Per approfondire leggi qui: Stress da rientro, come prolungare gli effetti delle vacanze?)

Tutti e tre i gruppi presentavano delle significative variazioni nei network molecolari dopo una settimana dalla breve vacanza, in particolare nei geni associati alla risposta allo stress e alla funzione immunitaria. Dai questionari è emerso un miglioramento nel benessere di tutti i gruppi fino a un mese dopo, sebbene i “novelli meditatori” abbiano riferito meno sintomi di depressione e stress più a lungo dei semplici vacanzieri.

Infine la “firma molecolare” sulle persone che meditavano da tempo era distinta da quella di chi non aveva praticato meditazione: era stata registrata una maggiore attività molecolare antivirale.

È dunque questo quello che può succedere quando si va in vacanza?

«Lo studio, realizzato su un ristretto gruppo di individui, non fa altro che confermare con parametri abbastanza oggettivi quanto è già noto sugli effetti di un periodo di relax sul nostro organismo: questo si riflette in variazioni biochimiche cellulari riscontrate da analisi sugli aspetti del sistema immunitario», risponde il dottor Paolo Vezzoni, ricercatore del CNR e direttore del Laboratorio di Biotecnologie Mediche dell’ospedale Humanitas.

«È pacifico che una vacanza possa permettere all’organismo di ridurre i livelli di stress e sostenere l’attività del sistema immunitario. Basti pensare solo ai benefici che otteniamo da una sveglia mattutina più ritardata rispetto al normale, quando si è in vacanza: cambia il ciclo sonno-veglia, cambiano i livelli di cortisolo, un ormone secreto maggiormente quando si è sotto stress. Tuttavia gli effetti che una vacanza può dare a livello genetico e del DNA sono comunque transitori, reversibili: basta ritornare alla vita di tutti i giorni per farli sparire».

Uno stimolo ulteriore da yoga e meditazione

Dall’ambiente riceviamo degli stimoli che impattano su geni e DNA e la meditazione è uno di questi: «I diversi risultati dello studio relativi alle persone che praticavano yoga e meditazione possono essere spiegati anche alla luce di una sorta di “effetto cumulativo”: la meditazione è uno stimolo ulteriore che può migliorare la risposta dell’organismo allo stress. Resta un’ipotesi l’effetto che avrebbe sulla riparazione del DNA», conclude il dottor Vezzoni.

(Per approfondire leggi qui: Come la meditazione cambia il cervello)