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Con una casa vista mare lo stress va via?

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Affacciarsi dalla finestra e poter guardare il mare sarebbe un antidoto allo stress. A suggerirlo sono dei ricercatori della Michigan State University (Stati Uniti) che hanno associato la visibilità, ossia la possibilità di osservare facilmente spazi blu e verdi, alla salute psichica. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Health & place.

Grazie a tecniche di geolocalizzazione e immagini satellitari, i ricercatori hanno “mappato” il territorio della capitale della Nuova Zelanda, Wellington, una città chiusa tra Oceano Pacifico e il Mare di Tasman. Hanno visto da quali punti fossero visibili gli spazi blu, ovvero gli specchi d’acqua, e gli spazi verdi, cioè parchi e foreste. Per valutare invece lo stress psicologico, i ricercatori hanno analizzato i dati del New Zealand Health Survey, uno studio sulla salute dei neozelandesi.

Dall’analisi dei dati è emerso che la visibilità del mare, dell’oceano, era associata a una migliore salute mentale. Lo stesso legame però non è stato rilevato per gli spazi verdi forse perché, dicono gli autori dello studio, queste aree verdi sono comunque aree urbanizzate, con campi sportivi e area giochi ad esempio. Qualcosa di diverso potrebbe essere rilevato se gli spazi verdi fossero del tutto naturali.

Spazi naturali associati a minore stress e migliore salute mentale

In generale vivere o essere esposti ad ambienti naturali è associato a una migliore salute mentale e fisica. Una persona che vive in spazi verdi probabilmente avrà più opportunità di svolgere attività fisica o di partecipare ad attività ricreative in luoghi frequentati e nei quali poter intrattenere delle relazioni sociali.

Un’altra possibile spiegazione fa riferimento alla nostra storia evolutiva. La specie umana si è evoluta in base alle pressioni dell’ambiente naturale, pertanto il nostro sistema cerebrale deputato alla visione è stato selezionato per identificare gli stimoli naturali utili per la sopravvivenza. Di conseguenza sarebbe più facile e meno “faticoso” per il nostro cervello percepire oggetti naturali piuttosto che artificiali. È come se il cervello si sforzasse di meno alla vista di spazi naturali. Si tratta di un’evidenza che trova riscontro anche nell’esperienza; basti pensare ai bambini che nei primi mesi di vita sono attratti più da stimoli naturali, come il suono della voce o i colori della natura, piuttosto che da elementi artificiali.