Attività fisica anche in gravidanza, ma che sia lieve e pensata per rinforzare i muscoli e migliorare la respirazione. Queste caratteristiche fanno del pilates una delle discipline più adatte per le donne incinte. Come lo yoga, ma anche il nuoto o la ginnastica in acqua, il pilates riesce a far lavorare i muscoli insegnando tecniche respiratorie che saranno molto utili durante il travaglio, spiegano i professionisti di Humanitas.
Nei nove mesi che precedono il parto, alle donne non si chiede di star completamente ferme, tutt’altro, a meno che la gravidanza non presenti problemi particolari. Proprio perché le future mamme devono superare una prova fisica straordinaria è bene che facciano attività motoria prestando però particolare attenzione.
In gravidanza l’attività fisica è come un farmaco che va assunto con cautela. È assolutamente sconsigliato, in particolare nei primi tre/quattro mesi, compiere esercizi traumatici o che hanno un impatto forte sul terreno o che richiedano sforzi massimali, dal salto della corda, all’equitazione agli sport di squadra traumatici al sollevamento pesi, ecc. La fase centrale della gravidanza, in genere, è quella dove è più facile fare attività fisica, ma sempre rispettando quanto sopra detto.
Sì all’attività fisica, ma non molto intensa
Nell’ultima fase della gravidanza, invece, aumenta la stanchezza e il peso che la gravida sopporta, inoltre possono apparire disturbi come il mal di schiena o l’incontinenza. Valgono comunque sempre le stesse regole: sì a un tipo di attività fisica non molto intensa che permetta di rilassare/rinforzare i muscoli, oltre che di evitare la sedentarietà. I muscoli, infatti, specie quelli della regione lombare, addominale e pelvica, sono sottoposti a un carico maggiore, inoltre la donna tende ad assumere delle posture non adeguate. Ecco l’utilità degli esercizi del pilates che rinforzano i muscoli della zona lombare (quelli che maggiormente sorreggono il peso del “pancione”) e della fascia addominale (quelli che giocheranno un ruolo decisivo durante il parto).
Inoltre questa modalità di esercizio lavora anche sul respiro, insegnando a respirare in modo particolare, coordinando respiro con movimento. «Non dobbiamo dimenticare che i benefici dell’attività fisica si estendono anche al sistema cardiovascolare, cerebrale e dell’apparato respiratorio specie quando si svolgono attività come camminare, nuotare, ecc. che possono essere previste anche in gravidanza, purché prescritte in modo adeguato e svolte a dose moderata.
Dopo il parto, la musica cambia ma le note sono sempre le stesse. La donna deve riprendere la forma fisica, deve migliorare la tonicità muscolare soprattutto nella parte addominale, deve perdere peso e deve superare quei cambiamenti morfologici che ha “subito” nei mesi precedenti. Per questo deve tornare a fare attività fisica e riprendere gli allenamenti. Il post gravidanza è un momento impegnativo: può aumentare il mal di schiena (portare sempre in braccio il bimbo costa ai muscoli se non sufficientemente robusti), si può pesare qualche chilo in più, in genere si è stanche e disallenate.
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