Se servono tanti caffè per restare svegli, si è poco produttivi durante il giorno o se le palpebre, pericolosamente, si abbassano quando si è al volante, allora c’è qualche problema con il sonno.
Secondo la National Sleep Foundation sono questi i campanelli d’allarme a cui prestare attenzione per valutare quanto e come dormire per vivere bene. Dopo due anni di lavoro, gli esperti della fondazione hanno pubblicato sulla rivista Sleep Health le nuove linee guida sul sonno per fasce d’età, dai primi mesi di vita agli over 65.
Queste nel dettaglio:
- Neonati (0-3 mesi). Raccomandate dalle 14 alle 17 ore di sonno al giorno; mai meno di 11 ore e più di 19. Per alcuni bambini potrebbe essere opportuno dormire tra 11 e 13 ore o tra 18 e 19 ore.
- Infanti (4-11 mesi) 12-15 ore. Per alcuni soggetti potrebbe essere opportuno dormire tra le 10 e le 11 ore o tra le 16 e le 18 ore. Sconsigliato riposare meno di 10 o più di 18 ore.
- Bimbi (1-2 anni). Tra le 11 e le 14 ore, non meno di 9 o più di 16, estendibili dalle 9-10 alle 15-16.
- Bambini in età prescolare (3-5). Raccomandate 10-13 ore di sonno, estendibili dalle 8-9 alle 14 ore.
- Bambini in età scolare (6-13). 9-11 ore di sonno al giorno, mai meno di 7 o più di 12.
- Adolescenti (14-17). 8-10 ore al giorno, estendibili dalle 7 alle 11 ore.
- Giovani adulti (18-25). Raccomandate 7-9 ore di sonno. Per alcuni potrebbero bastarne 6, mentre altri potrebbero avere bisogno di 10-11 ore al massimo.
- Adulti (26-64). 7-9 ore di sonno, per alcuni anche 6 (ma non di meno), per altri 10 (ma mai di più).
- Anziani (da 65 in su). 7-8 ore di sonno possono bastare. Alcuni potrebbero aver bisogno di dormire tra 5 e 6 ore, oppure fino a 9 ore.
Dormire fa bene al cervello
Dormire fa bene all’organismo e in particolare al cervello, per questo è importante che sia davvero ristoratore.
«Il sonno va costruito durante la giornata, con stili di vita non contrari al riposo, senza alcolici, fumo, eccesso di caffeina, con un’alimentazione adeguata e andando a letto alla stessa ora», sottolinea Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’Ambulatorio sulle Cefalee di Humanitas LAB.
«Negli adulti è fondamentale che queste siano ore continuative di sonno vero e non indotto da farmaci – prosegue l’esperto –. Se la qualità del riposo è alterata da un uso sregolato di ansiolitici, spesso assunti per periodi più lunghi del necessario, possono sorgere disturbi propri del sonno come: l’insonnia, il pavor notturno, il sonnambulismo, il bruxismo, gli incubi notturni ma anche disturbi che si manifestano di giorno come l’ansia. Non ci si può ammalare di sonno», conclude il dottor Tullo.
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