Finita la gravidanza ed avvenuta la nascita, insieme al turbinio di nuove emozione che riempie la casa, uno dei pensieri più ricorrenti dei neogenitori è rivolto alla crescita del proprio bambino e, nello specifico, all’aumento del peso. Eleonora Bernardini, ostetrica di Humanitas Mater Domini, ci spiegherà ogni quanto pesare il nostro bambino e come capire se sta mangiando abbastanza.
La crescita di un bambino non si basa solo sull’aumento del peso: il neonato non cresce solo in grammi, ma anche in centimetri!
L’ABC della crescita
La misurazione del peso è solamente uno dei parametri che consente di valutare la salute di un bambino. Non è né il principale, né il più importante.
“Dopo la nascita, infatti, a causa della dispersione termica, del consumo di energie e dell’eliminazione di alcune sostanze (meconio presente nell’intestino, liquido amniotico presente nelle vie digerenti, ecc.), il neonato va incontro ad un calo ponderale, ovvero ad una perdita del peso che può fisiologicamente raggiungere fino al 10% di quello rilevato alla nascita. Un bambino nato del peso di 3200g, ad esempio, può perdere fino a 320g”, afferma l’ostetrica Bernardini.
Dopo il calo fisiologico iniziale, comincia la ripresa: come indicato nelle linee guida internazionali di pediatria, possono occorrere anche due settimane affinchè il peso torni come quello iniziale.
È chiaro, dunque, che per capire se il vostro bambino sta bene e sta mangiando a sufficienza, non si può solo basarsi sul controllo giornaliero del peso.
Ecco dunque alcuni consigli:
- Prestare attenzione al suo atteggiamento: si sveglia per chiedere di mangiare e non è particolarmente sonnolento, è in grado di poppare con vigore e non si addormenta immediatamente, appare soddisfatto dopo la poppata che può durare anche un’ora o più contando le pause;
- Valutare il colorito e lo stato della cute: roseo, con la pelle che normalmente tenderà a “desquamare” in alcuni punti, ma generalmente di un buon aspetto e non disidratata;
- Monitorare la produzione di urina: dopo il terzo/quarto giorno di vita, il neonato, se alimentato adeguatamente, riceverà nel contempo anche una buona idratazione. Sarà dunque in grado di fare una giusta quantità di pipì, misurabile in almeno 5-6 pannolini cambiati nelle 24 ore.
Quando pesare il neonato?
Salvo particolari indicazioni pediatriche, un neonato in salute può essere pesato ogni 2-3 giorni fino al raggiungimento del peso che aveva al momento della nascita. Successivamente, le più recenti linee guida internazionali di pediatria raccomandano il controllo del peso una volta al mese ritenendo adeguato un aumento ponderale di minimo 500g.
È comunque possibile scegliere un giorno della settimana per pesare il neonato, nudo o con solo un pannolino pulito, prima della poppata, considerando fisiologico un aumento di almeno 125g a settimana.
Quello che conta è l’aumento ponderale mensile: il bambino potrebbe crescere meno di 125g a settimana presentando tutti i segni di benessere, aumentando invece molto di più la settimana successiva.
Chi allatta al seno, non venga colto dal desiderio di scoprire quanto ha mangiato il bambino ad ogni poppata, effettuando la cosiddetta “doppia pesata” (ovvero il controllo del peso immediatamente prima e dopo aver poppato al seno)!
Questo metodo di controllo, oltre che molto stressante per la mamma, è inutile per bambini sani ed in assenza di particolari necessità cliniche: il neonato sa quanto mangiare, a volte potrebbe prendere molto latte, a volte davvero poco, compatibilmente con i propri bisogni del momento.
“Non dimentichiamo inoltre che la crescita di un neonato non è mai esponenziale. L’aumento di peso può subire accelerazioni e rallentare di molto, specie dopo il terzo/quarto mese di vita: questo è normale, non deve allarmare i genitori e non deve indurre chi allatta al seno a pensare di dover ricorrere ad integrazioni con formula lattea artificiale”, conclude l’ostetrica.
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Pillola a cura di Eleonora Bernardini Ostetrica, Ambulatorio di Ginecologia Humanitas Mater Domini |