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L’ecologia del futuro è il giardino verticale

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Coniuga bellezza, risparmio energetico e rispetto per l’ambiente: il giardino verticale è una vera rivoluzione botanica e architettonica.

Quarantaquattromila piantine, duecento specie diverse per una superficie di 1.250 metri quadri. L’innovativa parete verde unisce bellezza e risparmio energetico, nel rispetto dell’ambiente e detta le basi per l’ecologia del futuro. Si tratta di una vera rivoluzione in campo architettonico e botanico ed è la parete verde più grande d’Italia quella che riveste la superficie esterna del centro commerciale Fiordaliso e racchiude molte caratteristiche ecosostenibili. Il giardino verticale infatti contribuisce al bilanciamento termico dell’edificio riparandolo dai raggi solari diminuendo il consumo energetico, trattiene le polveri sottili e assorbe CO2, riduce i rumori ambientali e può essere facilmente smontato e riutilizzato.
L’idea originale del giardino verticale, nata storicamente dall’intuizione dell’architetto francese Le Corbusier, è stata sviluppata di recente dal botanico Patrick Blanc, ma trova in questa versione italiana molti concetti innovativi per l’ecologia del futuro. Il giardino rozzanese è stato ideato e progettato dall’architetto Francesco Bollani, in collaborazione con uno studio di architettura di Montpellier e con la ditta Peverelli.

“Il progetto nasce da una riflessione sulla possibilità di integrare il centro commerciale con le aree verdi del Parco sud – spiega l’architetto Francesco Bollani – ma al sistema francese abbiamo apportato sostanziali modifiche, facendo attenzione alla selezione delle piante da utilizzare e soprattutto al clima milanese”.
Il giardino verticale si sviluppa in una parete alta circa otto metri per una superficie di 1.250 metri quadri, ricopre la facciata principale dell’area commerciale con sempreverdi e fioriture che compongono macchie di colori rosso, bianco, rosa, giallo e blu. “Sono duecento le specie di essenze montate a gruppi di quattro cassette in un green box da 11mila cassette metalliche – racconta l’architetto Bollani – e il muro è stato coltivato e sperimentato per circa un anno prima di essere montato al Fiordaliso. Il suo cuore è costituito dallo sfagno, un genere di muschio a fibra lunga proveniente dal Cile. Decisamente ridotti anche i costi d’irrigazione della grande parete verde poiché i muri verticali hanno un substrato con grande capacità di ritenzione idrica.”
In questi giorni tecnici ed operai stanno ultimando la realizzazione della parete verde. Benchè l’esperimento sia già stato tentato altrove, quella del Fiordaliso sarà la più grande parete verde in Italia, resa unica anche dalla scrupolosa scelta delle varietà vegetali, che creeranno un gioco cromatico di grande effetto ma soprattutto cangiante, a seconda della stagione.

A cura della Redazione