Spesso chi ha problemi alla vista si rivolge all’oculista lamentando che il suo difetto peggiora di notte, col buio, specialmente se si trova alla guida di un automobile e deve mantenere l’attenzione a lungo. E’ vero dunque che col buio è più difficile vedere perfettamente? Può diventare pericoloso guidare di notte? Ce ne parla il dr. Paolo Vinciguerra, direttore di Humanitas Centro Oculistico.
Come funziona un occhio ‘sano’?
“In realtà l’occhio umano è fatto per vedere bene anche col buio. La pupilla si dilata e si restringe a seconda della quantità di luce che la investe. Restringendosi, la pupilla consente di mettere a fuoco gli oggetti lontani e quindi di vedere bene. Di notte col buio la pupilla spontaneamente si dilata. Ma perché si riesca a vedere tutto al meglio occorre che la pupilla si restringa: ecco perché aumentano in modo spontaneo gli ammiccamenti (i battiti delle palpebre). Nelle persone che non vedono bene, l’azione di dilatazione e restringimento della pupilla deve essere aiutata dalle lenti o dagli occhiali. Spesso durante le visite mi capita di sentire persone lamentarsi del fatto che, pur portando gli occhiali, appena incomincia la notte non vedono più molto bene, attribuendone la colpa al buio. In realtà il motivo è che gli occhiali o le lenti che portano non hanno una correzione completamente adeguata al loro occhio”.
Quali sono i problemi della vista più comuni che si verificano di notte e da cosa dipendono?
“Alcune volte i disturbi visivi sono provocati da alcuni comuni difetti fisici dell’occhio, alla cornea o al cristallino per esempio. Non tutti hanno una cornea dalla forma perfettamente regolare. Dall’irregolarità può derivare la perdita di una perfetta qualità visiva, anche se poi non si soffre di alcun altro difetto. Nei casi di opacizzazione del cristallino invece, succede che il cristallino perde trasparenza e quando si altera il livello di trasparenza si vede meno bene. Oppure, se il cristallino perde elasticità la conseguenza è che l’occhio impiega più tempo a mettere a fuoco gli oggetti. Se si è alla guida, questo difetto può diventare pericoloso perché è fondamentale riuscire a mettere bene a fuoco tutto il campo visivo davanti a sé e subito. Occorre dunque che, chi sa di avere un problema di cristallino faccia controllare le proprie lenti perché siano perfettamente su misura del proprio difetto. Invecchiando, poi, è del tutto normale che la pupilla impieghi più tempo a restringersi e dilatarsi in base alla quantità di luce che la investe. E’ un fattore che può rendere pericolosa la guida; pensiamo per esempio ad una strada con gallerie in cui il passaggio dalla luce al buio è continuo e molto rapido. E’ dunque fondamentale avere un occhiale adatto che riduca al minimo i disagi causati da questa naturale evoluzione del funzionamento dell’occhio. Un occhiale malfatto, cioè non adatto a sé può addirittura causare questo difetto alla pupilla. Infine, un problema che chi porta le lenti a contatto durante la guida conosce bene: le lenti talvolta si muovono troppo. Per consentire la massima visibilità devono essere mobili nella giusta misura, seguendo moderatamente la pupilla nell’orbita oculare. Spesso inoltre chi soffre di una cattiva sopportazione delle lenti tende a tenerle ferme con il movimento della palpebra, con conseguenti irritazioni e lacrimazioni degli occhi. Altre volte accade che le lenti tendono più facilmente a muoversi lungo l’occhio dal centro verso l’esterno. La conseguenza è che si vedrà in modo disomogeneo: benissimo in certe posizioni, meno in altre”.
Che consigli possiamo dare a quegli automobilisti che lamentano di vedere meno bene quando guidano di notte?
“E’ opportuno sottoporsi a una visita oculistica durante la quale il medico possa individuare gli eventuali vizi di rifrazione ed escludere qualsiasi difetto negli occhiali o nelle lenti a contatto. In molti casi possono essere consigliate lenti sfumate; ma occorre tenere presente che non ogni sfumatura è adatta per tutti i tipi di occhio”.
Articoli correlati:
Quale effetto hanno i farmaci sulla guida?