In commercio ce ne sono di tutti i tipi e per tutti i gusti: morbide, rigide semirigide, one a day. Vengono scelte da chi ritiene che gli occhiali producano una limitazione della loro attività professionale o sportiva o arrechino un’insopportabile danno estetico.
Quali difetti correggono le lenti a contatto?
“L’uso delle lenti a contatto è necessario per la correzione dei difetti di refrazione come la miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo – spiega il dott. Rosario Urso, dell’equipe dell’unità operativa di oculistica del dott. Paolo Vinciguerra di Humanitas. In alcuni casi si hanno vantaggi evidenti come nei miopi elevati che grazie alle lenti a contatto ottengono un ingrandimento dell’immagine retinica rispetto a quella prodotta dagli occhiali e di conseguenza un miglioramento della vista”.
Perché possono causare disturbi?
“Il contatto diretto tra la lente, la cornea e la congiuntiva – specifica il dott. Urso – può produrre una serie di problemi e inconvenienti che derivano non solo dall’introduzione di un corpo estraneo nel sacco congiuntivale, ma anche dall’interferenza con il normale apporto di ossigeno all’epitelio corneale. Varie condizioni patologiche legate all’uso cronico delle lenti a contatto, quali la congiuntivite (giganto-papillare), la vascolarizzazione corneale o le alterazioni a carico dell’epitelio corneale possono compromettere irrimediabilmente la prosecuzione del loro impiego”.
I consigli dello specialista
1. Come regola generale è opportuno limitare l’uso delle lenti a contatto alle ore della giornata in cui è strettamente necessario . Un utilizzo delle stesse che non superi le 8/10 ore riduce notevolmente la probabilità di inconvenienti o complicanze che possono portare ad un completo abbandono delle lenti.
2. E’ opportuno un richiamo al rispetto delle regole di manutenzione delle lenti, specialmente per ciò che concerne la pulizia, la disinfezione e la gestione delle soluzioni utilizzate. Tra i molti prodotti di manutenzione e conservazione stanno ottenendo sempre più consenso le soluzioni uniche, che contengono contemporaneamente sostanze in grado di provvedere alla pulizia dei vari tipi di depositi, al risciacquo e alla disinfezione.
3. E’ utile controllare quali conservanti sono contenuti nelle soluzioni perché un’eccessiva quantità di sostanze conservanti, come il thimerosal, sulle lenti a contatto può produrre fenomeni di natura tossica o allergica a carico della congiuntiva e della cornea. La probabilità di osservare questo tipo di reazioni è maggiore nel caso delle lenti a contatto morbide che vengono impregnate di sostanze conservanti che si liberano successivamente a contatto con l’occhio.
4. E’ raccomandabile l’utilizzo delle soluzioni umettanti, dette anche “lacrime artificiali”, in particolare quelle monodose che non contengono conservante. Queste possono essere utilizzate mentre si indossano le lenti a contatto, per l’idratazione della superficie oculare e delle lenti a contatto allo scopo di migliorare il comfort di chi le porta. L’uso delle lacrime artificiali si consiglia in particolare a coloro che passano diverse ore davanti al computer per problemi di secchezza oculare che da ciò può derivare.
5. Un portatore di lenti a contatto che non desidera avere complicanze gravi a carico della cornea e della congiuntiva deve essere disposto a visite oculistiche di controllo. I controlli dovranno essere tanto più frequenti quanto più prolungato è l’uso delle lenti a contatto o sono più accentuati i disturbi riferiti.
A cura di Lucia Giaculli