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Benessere

Tacchi a spillo sì, ma attenzione al povero alluce

Soffrire per la bellezza però non è affatto consigliabile. Spesso sono proprio le cattive abitudini che causano seri danni alla salute. Le calzature strette e poco morbide possono, col tempo, causare un disturbo che interessa il primo dito del piede e che può provocare molto dolore. Si tratta dell’alluce valgo che colpisce maggiormente le donne, ma con un semplice intervento il dito torna a posto. Il dott. Leonardo Maradei dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia di Humanitas spiega come si interviene.

Cosa si intende per alluce valgo?
“E’ una delle patologie più frequenti a carico del piede, – racconta il dott. Leonardo Maradei – caratterizzata da una deformità del primo dito che si presenta con deviazione laterale della falange sulla testa metatarsale con tumefazione dolente “a cipolla” della parte interna. Il paziente lamenta dolore sotto carico sulla pianta del piede e conflitto dell’eminenza mediale contro la calzatura. Spesso coesistono deformità come le dita a martello.”

Perchè si presenta?
“Questa patologia affligge sopratutto le donne i cui piedi risentono negativamente dell’uso di calzature alla moda con tacco alto e punta stretta- prosegue il dott. Maradei. A questi fattori estrinsecchi si aggiunge la familiarità ed una certa predisposizione da parte del paziente.”

Come viene trattato?
Esistono diverse tecniche per il trattamento dell’alluce valgo: alcune agiscono sull’osso, altre sulle parti molli ed altre ancora su entrambi. “L’intervento da noi preferito viene denominato PDO (osteotomia percutanea distale) – spiega Maradei. Questa tecnica permette la correzione della deviazione del metatarso attraverso una sezione dell’osso eseguita praticando una piccola incisione cutanea (1cm) a livello distale del metatarso. La correzione viene mantenuta da un filo che rimane in sede per 4 settimane. La sua rimozione, che avviene ambulatoriamente, è indolore. La minima invasività del gesto ci permette di eseguire tale intervento in Day Hospital in anestesia loco- regionale.”

Dopo quanto si riprende a camminare?
“Il paziente può camminare dal giorno stesso con l’apposita scarpetta, che dovrà utilizzare per 5 settimane. I controllo ambulatoriali sono settimanali per la medicazione ed il rinnovo del bendaggio (taping), che assume in questa tecnica un ruolo molto importante. La rimozione del bendaggio avviene alla 5^ settimana dopodichè il paziente può gradualmente indossare delle scarpe comode- conclude il dott. Maradei. A 3 mesi una radiografia di controllo documenta l’avvenuta consolidazione dell’osso ed il grado di correzione.”