Nei mesi più caldi dell’anno non è raro avere paura che un giramento di testa sia il segnale di un imminente svenimento. In effetti è opinione comune che il caldo aumenti il rischio di sincope, un problema caratterizzato da una perdita di coscienza di breve durata associata alla perdita del tono posturale e dovuta a un temporaneo insufficiente afflusso di sangue al cervello.
Tuttavia, studi recenti condotti dagli esperti di Humanitas hanno dimostrato che le persone che si rivolgono al Pronto Soccorso per una sincope sono meno numerose in estate che nei mesi invernali e primaverili.
«Il fattore che sembra più importante nel favorire la perdita di coscienza – spiega Franca Barbic, responsabile scientifico della Sincope Unit di Humanitas attiva nell’ambito dell’Unità Operativa di Clinica Medica – sembra dato dai cambiamenti di temperatura anche nell’ambito della stessa giornata tipici della stagione intermedia, piuttosto che, entro certi limiti, il valore assoluto della temperatura ambientale».
Sincope, evitare gli sbalzi di temperatura
Per ridurre il rischio di sincope neuromediata nei mesi estivi e nei periodi più caldi dell’anno bisogna perciò stare attenti ad aspetti diversi rispetto al clima. «È bene fare attenzione soprattutto al passaggio rapido da ambienti condizionati ad ambienti esterni caratterizzati da temperatura e spesso umidità elevate», raccomanda l’esperta, aggiungendo: «È sempre consigliabile evitare un eccessivo utilizzo dei sistemi di condizionamento dell’aria anche per evitare le conseguenze dell’eccessivo sbalzo di temperatura conseguente».
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