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	<title>Gastroenterologia Archives - Humanitas Salute</title>
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	<title>Gastroenterologia Archives - Humanitas Salute</title>
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	<item>
		<title>Le cause del gonfiore addominale</title>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Wed, 27 Nov 2024 08:26:27 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Gastroenterologia]]></category>
		<category><![CDATA[celiachia]]></category>
		<category><![CDATA[gonfiore addominale]]></category>
		<category><![CDATA[intolleranza al lattosio]]></category>
		<category><![CDATA[marco dal fante]]></category>
		<category><![CDATA[sindrome intestino irritabile]]></category>
		<category><![CDATA[stipsi]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Il gonfiore addominale è solitamente sintomo di un accumulo di [&#8230;]</p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[
<p>Il <strong><a href="https://www.humanitas.it/sintomi/gonfiore-addominale/">gonfiore addominale</a></strong> è solitamente sintomo di un accumulo di gas nello stomaco o nell&#8217;intestino e può talvolta essere accompagnato da dolore intenso. Affrontare e risolvere questo problema può comportare un notevole miglioramento della qualità della vita.</p>



<p>Ne parliamo con il dottor <a href="https://www.humanitas-sanpiox.it/medici/marco-dal-fante/"><strong>Marco Dal Fante</strong></a>, Responsabile di <a href="https://www.humanitas-sanpiox.it/unita-operative/gastroenterologia-ed-endoscopia/">Gastroenterologia ed Endoscopia</a> di <a href="https://www.humanitas-sanpiox.it/">Humanitas San Pio X</a>.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Pancia gonfia: quali sono le cause?</h2>



<p>La sensazione di avere l&#8217;addome gonfio e disteso è piuttosto comune, interessando circa 2-3 persone su 10, indipendentemente dall&#8217;età. Molti descrivono questa distensione come se avessero un &#8220;palloncino&#8221; nella pancia o riferiscono di avere &#8220;<strong>l&#8217;intestino infiammato</strong>&#8220;. </p>



<p>Queste espressioni si riferiscono generalmente a due situazioni distinte di gonfiore addominale: quella <strong>temporanea</strong>, che si verifica dopo pasti abbondanti e di solito si risolve spontaneamente senza bisogno di interventi specifici, e quella <strong>cronica</strong>, in cui il gonfiore diventa un disturbo persistente e fastidioso, talvolta doloroso, in grado di influenzare negativamente la vita quotidiana di chi ne soffre.</p>



<p>Le <strong>cause </strong>del gonfiore e della distensione addominale sono spesso molteplici e complesse. Oltre a un&#8217;eccessiva assunzione di cibo, alcune delle principali ragioni per cui si può avvertire gonfiore addominale sono:</p>



<ul class="wp-block-list">
<li>la perdita di tono nei muscoli della parete addominale</li>



<li>la <a href="https://www.humanitas.it/malattie/sindrome-dell-intestino-irritabile/">sindrome dell’intestino irritabile</a> (IBS), che colpisce quasi 1 femmina su 4</li>



<li>la <a href="https://www.humanitas.it/malattie/stipsi/">stipsi</a>, che rappresenta la causa più comune</li>



<li><a href="https://www.humanitas.it/malattie/intolleranza-al-lattosio/">intolleranze al lattosio</a>, fruttosio o ad altri carboidrati</li>



<li><a href="https://www.humanitas.it/malattie/celiachia/">malattia celiaca</a></li>



<li>insufficienza pancreatica</li>



<li>gastroparesi</li>



<li>proliferazione batterica nell&#8217;intestino tenue</li>



<li><a href="https://www.humanitas.it/malattie/ascite/">ascite</a></li>



<li><a href="https://www.humanitas.it/malattie/ipotiroidismo/">ipotiroidismo</a></li>



<li>alcuni tumori ginecologici e gastrointestinali.</li>
</ul>



<p>La stipsi, la proliferazione batterica e le intolleranze ai carboidrati, come quelle al lattosio e fruttosio, sono tra le cause più frequentemente associate al gonfiore addominale cronico.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Gonfiore addominale: i rimedi</h2>



<p><strong>Per ridurre il gonfiore addominale</strong>, è fondamentale identificare le cause conosciute, ossia quelle chiaramente correlate al disturbo. Ad esempio, se si tratta di una stipsi lieve, può essere utile adottare un regime alimentare ricco di fibre, aumentare l&#8217;assunzione di acqua e praticare regolarmente esercizio fisico. È importante ricordare che, dopo aver consumato alimenti ricchi di fibre, è essenziale bere una quantità adeguata di acqua.</p>



<p>Nel caso si sospetti un&#8217;intolleranza alimentare, un metodo semplice e a basso costo per identificare quali alimenti provocano gonfiore è seguire una dieta a basso contenuto di FODMAP per un periodo di due settimane. Questa dieta limita l&#8217;assunzione di particolari elementi presenti in alcuni cibi che possono contribuire a un&#8217;eccessiva produzione di gas e ai sintomi associati.</p>



<p>Nella dieta a basso contenuto di FODMAP è necessario eliminare per un breve periodo:</p>



<ul class="wp-block-list">
<li>grano, cipolle, aglio, legumi e fagioli, poiché contengono oligosaccaridi.</li>



<li>Lattosio e i suoi derivati, incluso il gelato, in quanto contengono disaccaridi.</li>



<li>Fruttosio, presente nella frutta, nel miele e soprattutto in mele e pere, che rientra nei monosaccaridi.</li>



<li>Albicocche, pesche, nettarine (pesche noci), prugne, cavolfiori, caramelle e chewing gum, poiché contengono polioli.</li>
</ul>



<p>Una volta concluso il periodo di eliminazione, si può cominciare a reintrodurre lentamente questi alimenti nella dieta, uno alla volta, per identificare facilmente quale o quali di essi scatenano il gonfiore.</p>



<p>Anche se la dieta Low FODMAP possa fornire una soluzione rapida ai sintomi, è fondamentale anche comprendere le cause del gonfiore e affrontarle adeguatamente.</p>



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		<item>
		<title>Estate: frutta e verdura possono causare reflusso?</title>
		<link>https://www.humanitasalute.it/alimentazione/104158-estate-frutta-e-verdura-possono-causare-reflusso/</link>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Tue, 23 Jul 2024 13:30:17 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Alimentazione]]></category>
		<category><![CDATA[Gastroenterologia]]></category>
		<category><![CDATA[bruciore]]></category>
		<category><![CDATA[cardias]]></category>
		<category><![CDATA[frutta]]></category>
		<category><![CDATA[reflusso gastroesofageo]]></category>
		<category><![CDATA[verdura]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>In estate, con l’aumento delle temperature si consumano maggiormente verdura [&#8230;]</p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[
<p>In estate, con l’aumento delle temperature si consumano maggiormente verdura e frutta fresca. Tuttavia, ci sono persone che, dopo averle mangiate, possono avvertire <strong><a href="https://www.humanitas.it/sintomi/bruciore-di-stomaco/?_gl=1*1h9qi67*_up*MQ..*_ga*MjEzMTczODA1Ny4xNzIxNzI1ODQ2*_ga_82CNG99M6T*MTcyMTcyNTg0NS4xLjEuMTcyMTcyNjY2OS4wLjAuMA..*_ga_93VBWTCD7Z*MTcyMTcyNTg0NS4xLjEuMTcyMTcyNjY2OS4wLjAuMA..*_ga_BWYJ44G370*MTcyMTcyNTg0NS4xLjEuMTcyMTcyNjY2OS4wLjAuMA..">bruciore allo stomaco</a> e sintomi da reflusso gastrico.</strong></p>



<p>Ne parliamo con la<strong><a href="https://www.humanitas-sanpiox.it/medici/maria-bravo/"> dottoressa Maria Bravo</a></strong>, biologa nutrizionista di <a href="https://www.humanitas-sanpiox.it/">Humanitas San Pio X</a>.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Quali sono i sintomi del reflusso gastroesofageo?</h2>



<p>Il <a href="https://www.humanitas.it/malattie/reflusso-gastroesofageo/?_gl=1*rx1p07*_up*MQ..*_ga*MjEzMTczODA1Ny4xNzIxNzI1ODQ2*_ga_82CNG99M6T*MTcyMTcyNTg0NS4xLjEuMTcyMTcyNjYzMy4wLjAuMA..*_ga_93VBWTCD7Z*MTcyMTcyNTg0NS4xLjEuMTcyMTcyNjYzMy4wLjAuMA..*_ga_BWYJ44G370*MTcyMTcyNTg0NS4xLjEuMTcyMTcyNjYzMy4wLjAuMA.."><strong>reflusso gastroesofageo</strong></a> è causato dalla risalita di succhi gastrici e cibo dallo stomaco, dovuta a un <strong>malfunzionamento del cardias</strong>, lo sfintere che separa l&#8217;esofago dallo stomaco. Il cardias funziona come una barriera che si apre per permettere al cibo di passare dall&#8217;esofago allo stomaco e si chiude per prevenire il ritorno del cibo predigerito e dei succhi gastrici, che potrebbero danneggiare la mucosa e le pareti dell&#8217;esofago.</p>



<p>Il reflusso gastroesofageo può essere episodico, ad esempio dopo <strong>pasti molto abbondanti</strong>, oppure può essere sintomo di una condizione cronica nota come <strong>malattia da reflusso gastroesofageo</strong>. In entrambi i casi, i sintomi includono bruciore di stomaco o esofageo, tosse, raucedine e sensazione di costrizione alla gola.&nbsp;</p>



<p>Alcuni alimenti, come la <strong>frutta</strong> estiva e certe <strong>verdure</strong> crude, possono stimolare una produzione eccessiva di succhi gastrici, aggravando i sintomi del reflusso, specialmente nelle persone affette.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Cosa mangiare per evitare il reflusso in estate?</h2>



<p>Le insalatone ricche di ingredienti come tonno, uova, pollo, formaggi freschi, salumi, aceto, pomodori e cipolla possono aumentare il bruciore e il reflusso. Quindi è indispensabile scegliere con cura gli ingredienti dell&#8217;insalata e limitare il consumo alcuni tipi di frutta fresca, come ad esempio gli agrumi, ma anche i pomodori, aglio e cipolla.&nbsp;</p>



<p>Inoltre, per prevenire il reflusso durante l&#8217;estate, è importante evitare o ridurre l&#8217;assunzione di caffè, tè, vino, cibi fritti, spezie e cioccolato, oltre a <strong>smettere di fumare</strong>. Il fumo di sigaretta, in particolare, riduce la salivazione e la tenuta del cardias, aumentando così il bruciore allo stomaco e il reflusso.</p>



<p>L’estate può anche essere un&#8217;opportunità per perdere peso in caso di sovrappeso o obesità, poiché queste condizioni possono contribuire al reflusso aumentando la pressione addominale. Infine, chi soffre di reflusso dovrebbe sempre <strong>mangiare seduto a tavola</strong>, in posizione eretta, evitando abiti stretti o cinture, e <strong>attendere almeno 90 minuti prima di sdraiarsi,</strong> anche durante un picnic in spiaggia o in montagna.</p>



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		<title>Gastrite: le cause e come si cura</title>
		<link>https://www.humanitasalute.it/gastroenterologia/104014-gastrite-le-cause-e-come-si-cura/</link>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Mon, 27 May 2024 12:24:46 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Gastroenterologia]]></category>
		<category><![CDATA[gastrite]]></category>
		<category><![CDATA[gastroenterologia]]></category>
		<category><![CDATA[humanitas san pio x]]></category>
		<category><![CDATA[marco dal fante]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>La gastrite è una patologia gastrointestinale che consiste nell&#8217;infiammazione della [&#8230;]</p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[
<p>La <strong>gastrite </strong>è una patologia gastrointestinale che consiste nell&#8217;infiammazione della mucosa dello stomaco. Caratterizzata da sintomi quali dolore addominale, bruciore di stomaco, nausea e talvolta vomito, la gastrite può avere diverse cause, tra cui infezioni batteriche, uso eccessivo di farmaci, stress, abitudini alimentari scorrette e altri fattori. Questo disturbo può influenzare significativamente la qualità della vita delle persone e richiede un&#8217;attenzione adeguata per la gestione dei sintomi e il trattamento delle cause sottostanti.</p>



<p>Ne parliamo con il<a href="https://www.humanitas-sanpiox.it/medici/marco-dal-fante/"> dottor Marco Dal Fante</a>, Responsabile di Gastroenterologia ed Endoscopia di Humanitas San Pio X.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Gastrite acuta e gastrite cronica: le cause</h2>



<p>La <a href="https://www.humanitas.it/malattie/gastrite/">gastrite</a> è l’<strong>infiammazione della mucosa gastrica</strong> che riveste l’interno dello stomaco. Può essere di due diverse tipologie: acuta o cronica.&nbsp;</p>



<p>La <strong>gastrite acuta</strong>, che può manifestarsi in diverse forme tra cui erosiva, emorragica, ischemica, da radiazioni o infettiva, è caratterizzata da un&#8217;infiammazione improvvisa e intensa della mucosa gastrica. Questo disturbo si risolve tipicamente in un breve lasso di tempo, ma può causare sintomi fastidiosi e influenzare temporaneamente la qualità della vita dei pazienti.&nbsp;</p>



<p>Tra le <strong>cause</strong> della gastrite acuta indichiamo:</p>



<ul class="wp-block-list">
<li>Eccessivo utilizzo di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)</li>



<li>Stress intenso</li>



<li>Ingestione di sostanze corrosive, come detersivi</li>



<li>Binge drinking, cioè l&#8217;assunzione di grandi quantità di alcolici in breve tempo.</li>
</ul>



<p>La <strong>gastrite cronica</strong>, che può essere causata da vari fattori tra cui l&#8217;uso prolungato di farmaci FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), infezioni, fattori psicosomatici o patologie sottostanti, si sviluppa gradualmente nel tempo e tende a persistere per <strong>periodi più lunghi</strong> rispetto alla forma acuta. Questo tipo di gastrite può avere un impatto duraturo sulla salute gastrointestinale e richiedere un trattamento mirato per gestire i sintomi e indagare sulle cause sottostanti.&nbsp;</p>



<p>Tra le <strong>cause</strong> della gastrite cronica indichiamo:</p>



<ul class="wp-block-list">
<li>Infezione da Helicobacter pylori (che sta diminuendo nei Paesi occidentali)</li>



<li>Fattori autoimmuni</li>



<li>Reflusso biliare duodeno-gastrico, soprattutto nelle persone sottoposte a intervento di rimozione della colecisti</li>



<li>Stress prolungato che aumenta la produzione di acido cloridrico</li>



<li>Fumo</li>



<li>Abitudine all&#8217;alcol.</li>
</ul>



<p>Esiste poi un terzo tipo di gastrite, di natura allergica. La <strong>gastrite eosinofila</strong> ha come causa allergie alimentari, che possono essere associate ad altre forme di allergia come l&#8217;asma bronchiale, le allergie stagionali o alle polveri.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Quali sono i sintomi della gastrite?</h2>



<p>I sintomi della gastrite acuta, cronica o allergica condividono comunemente la presenza di <strong>dolore o bruciore nell&#8217;epigastrio</strong>, ovvero nella zona dell&#8217;addome sopra l&#8217;ombelico. Questi sintomi si manifestano o si intensificano durante la distensione dello stomaco durante i pasti. Nei casi più gravi, il dolore può essere presente anche tra i pasti, sebbene possa essere percepito in forma più lieve.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Gastrite: quali rimedi?</h2>



<p>È fortemente sconsigliato cercare rimedi fai-da-te senza una diagnosi accurata. Il trattamento della gastrite può includere l&#8217;uso di <strong>antiacidi</strong> specifici in base al tipo di gastrite, ansiolitici per gestire lo stress correlato, <strong>antibiotici</strong> (necessari solo in caso di infezione da H. pylori) e modifiche dello stile di vita. L’importante è consultare sempre un professionista sanitario per una valutazione accurata e un piano di trattamento appropriato.</p>



<p>In caso di gastrite, certamente è fondamentale lavorare sullo <strong>stile di vita</strong>. In particolare bisognerebbe:</p>



<ul class="wp-block-list">
<li>Adottare una dieta sana ed equilibrata</li>



<li>Praticare attività fisica quotidiana</li>



<li>Limitare il consumo di alcol, caffè e cioccolato</li>



<li>Evitare il fumo</li>



<li>Ridurre al minimo il consumo di cibi ad alto contenuto di grassi</li>



<li>Gestire lo stress e l&#8217;ansia</li>



<li>Assicurarsi di dormire almeno 7 ore ogni notte.</li>
</ul>



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			</item>
		<item>
		<title>Perché viene il singhiozzo e come farlo passare</title>
		<link>https://www.humanitasalute.it/gastroenterologia/103759-perche-viene-il-singhiozzo-e-come-farlo-passare/</link>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Fri, 22 Mar 2024 15:22:29 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Gastroenterologia]]></category>
		<category><![CDATA[ecocardiografia]]></category>
		<category><![CDATA[gastrite]]></category>
		<category><![CDATA[gastroscopia]]></category>
		<category><![CDATA[Humanitas Medical Care]]></category>
		<category><![CDATA[humanitas san pio x]]></category>
		<category><![CDATA[marco dal fante]]></category>
		<category><![CDATA[pericardite]]></category>
		<category><![CDATA[radiografia torace]]></category>
		<category><![CDATA[reflusso gastroesofageo]]></category>
		<category><![CDATA[risonanza magnetica]]></category>
		<category><![CDATA[singhiozzo]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Il singhiozzo è un disturbo piuttosto comune che generalmente si [&#8230;]</p>
<p>The post <a href="https://www.humanitasalute.it/gastroenterologia/103759-perche-viene-il-singhiozzo-e-come-farlo-passare/">Perché viene il singhiozzo e come farlo passare</a> appeared first on <a href="https://www.humanitasalute.it">Humanitas Salute</a>.</p>
]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[
<p>Il <a href="https://www.humanitas.it/malattie/singhiozzo">singhiozzo</a> è un disturbo piuttosto comune che generalmente si risolve in pochi minuti creando semplicemente qualche fastidio; tuttavia, se diventa particolarmente persistente non deve essere sottovalutato perché potrebbe essere indice di un problema più grave.</p>



<p>Ne parliamo con il dottor <a href="https://www.humanitas-sanpiox.it/medici/marco-dal-fante/"><strong>Marco Dal Fante</strong></a>, Responsabile di Gastroenterologia ed Endoscopia presso <a href="https://www.humanitas-sanpiox.it/">Humanitas San Pio X</a> e gastroenterologo presso i Centri medici <a href="https://www.humanitas-care.it/">Humanitas Medical Care</a>.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Singhiozzo: quali sono le cause</h2>



<p>Il singhiozzo è generato da <strong>contrazioni o spasmi involontari del diaframma</strong>, il muscolo che separa la cavità toracica da quella addominale. Durante l&#8217;inspirazione normale, il diaframma si contrae, permettendo alle basi polmonari di espandersi verso l&#8217;addome, agevolando la respirazione.</p>



<p>Il tipico suono del singhiozzo (hic) è causato dalla <strong>rapida chiusura della glottide</strong>, una valvola che separa l&#8217;apparato respiratorio da quello digerente, a ogni contrazione involontaria del diaframma.</p>



<p>Tra le <strong>cause del singhiozzo</strong> troviamo:</p>



<ul class="wp-block-list">
<li>un pasto abbondante e rapido con la conseguente dilatazione dello stomaco</li>



<li>bere bevande bollenti o gelate</li>



<li>bere alcolici eccessivamente</li>



<li>ingoiare un’eccessiva quantità d’aria superiore al normale.</li>
</ul>



<p>Nel caso in cui il singhiozzo persista in modo particolarmente prolungato, potrebbero essere presenti <strong>condizioni più serie</strong>, come:</p>



<ul class="wp-block-list">
<li><a href="https://www.humanitas.it/malattie/pericardite">pericardite</a>, che è l&#8217;infiammazione della membrana che riveste il cuore</li>



<li>disturbi dell&#8217;apparato digerente, come il <a href="https://www.humanitas.it/malattie/reflusso-gastroesofageo/">reflusso gastroesofageo</a> o la <a href="https://www.humanitas.it/malattie/gastrite">gastrite</a></li>



<li>alterazioni nei centri nervosi che regolano il singhiozzo.</li>
</ul>



<h2 class="wp-block-heading">Come far passare il singhiozzo?</h2>



<p>In genere, la durata media del singhiozzo varia <strong>da pochi secondi a qualche minuto</strong>. Tuttavia, se è associato a una condizione patologica, potrebbe protrarsi per ore, e nei casi più gravi, <strong>persino per giorni</strong>.</p>



<p>Esistono diversi <strong>rimedi</strong> che possono aiutare a alleviare il singhiozzo, tra cui:</p>



<ul class="wp-block-list">
<li>bere acqua a piccoli sorsi</li>



<li>starnutire</li>



<li>mangiare un cucchiaio di zucchero</li>



<li>assumere del succo di limone o di aceto.</li>
</ul>



<p>Se il singhiozzo persiste in modo significativo, è consigliabile consultare il proprio medico o recarsi al Pronto Soccorso per sottoporsi a esami diagnostici come <a href="https://www.humanitas.it/visite-ed-esami/rx-torace/">radiografia del torace</a>, <a href="https://www.humanitas.it/visite-ed-esami/gastroscopia/">gastroscopia</a>, <a href="https://www.humanitas.it/visite-ed-esami/ecocardiografia-ecocardiogramma/">ecocardiografia</a> o <a href="https://www.humanitas.it/visite-ed-esami/risonanza-magnetica/">risonanza magnetica</a>.</p>



<p>Nei casi più gravi, potrebbero essere prescritti farmaci antispasmodici, rilassanti muscolari o sedativi. In situazioni estreme, potrebbe essere necessario un <strong>intervento chirurgico per devitalizzare i nervi frenici</strong>.</p>



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<p></p>
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		<title>Bruciore di stomaco: quando prendere gli antiacidi e cosa mangiare</title>
		<link>https://www.humanitasalute.it/gastroenterologia/103514-bruciore-di-stomaco-quando-prendere-gli-antiacidi-e-cosa-mangiare/</link>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Mon, 22 Jan 2024 14:32:36 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Gastroenterologia]]></category>
		<category><![CDATA[bruciore di stomaco]]></category>
		<category><![CDATA[humanitas san pio x]]></category>
		<category><![CDATA[marco dal fante]]></category>
		<category><![CDATA[maria bravo]]></category>
		<category><![CDATA[nutrizione]]></category>
		<category><![CDATA[reflusso gastroesofageo]]></category>
		<category><![CDATA[valutazione dietetica]]></category>
		<category><![CDATA[visita gastroenterologica]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Il bruciore di stomaco (pirosi gastrica) può essere scatenato da [&#8230;]</p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[
<p>Il <a href="https://www.humanitas.it/sintomi/bruciore-di-stomaco/"><strong>bruciore di stomaco</strong></a> (pirosi gastrica) può essere scatenato da un&#8217;<strong>eccessiva produzione di acido nello stomaco</strong>, portando a una condizione di iperacidità. Questo fenomeno è frequente in alcune persone, spesso associato a <a href="https://www.humanitas.it/malattie/reflusso-gastroesofageo/">reflusso gastroesofageo</a>, mentre in altre si verifica occasionalmente, specialmente dopo pasti abbondanti e ricchi di condimenti</p>



<p>Gli <strong>antiacidi</strong>, che sono tra i farmaci da banco più venduti, possono offrire sollievo in caso di bruciore di stomaco, ma è importante utilizzarli correttamente. Inoltre è bene fare attenzione a cosa si mangia, perché alcuni alimenti possono peggiorare il disturbo.</p>



<p>Ne parliamo con la dottoressa <a href="https://www.humanitas-sanpiox.it/medici/maria-bravo/">Maria Bravo</a>, biologa nutrizionista e con il dottor <a href="https://www.humanitas-sanpiox.it/medici/marco-dal-fante/">Marco Dal Fante</a>, Responsabile di gastroenterologia di <a href="https://www.humanitas-sanpiox.it/">Humanitas San Pio X</a>.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Antiacidi: a cosa servono e quando prenderli</h2>



<p>I farmaci antiacidi agiscono tamponando l’iperacidità gastrica, per cui possono essere utili per l’immediata gestione del bruciore, sebbene <strong>temporaneamente</strong>.</p>



<p>Vi sono diversi tipi di antiacidi: bicarbonato di sodio, carbonato di calcio, idrossido di alluminio e idrossido di magnesio. Questi ultimi sono spesso usati in combinazione per equilibrare gli effetti collaterali reciproci (<a href="https://www.humanitas.it/malattie/stipsi/">stitichezza</a> e <a href="https://www.humanitas.it/malattie/diarrea/">diarrea</a>).</p>



<p>Per il reflusso, i gel a base di sali dell’acido alginico sono utili perché formano una barriera che impedisce il reflusso acido verso l’esofago.</p>



<p>Gli antiacidi possono essere assunti al bisogno, anche durante i pasti, ma sono più efficaci se presi <strong>un&#8217;ora dopo i pasti o prima di andare a letto</strong>. Se il bruciore persiste, è importante consultare un medico per valutare trattamenti più specifici.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Bruciore allo stomaco: cosa mangiare</h2>



<p>Innanzitutto è bene <strong>evitare porzioni eccessive</strong>, in particolare alla sera, e suddividere i pasti; l&#8217;ideale sarebbe consumare tre pasti principali al giorno (colazione, pranzo e cena) e due piccoli snack. È fondamentale anche diminuire la frequenza di assunzione di cibi che causano bruciore di stomaco e <strong>non sdraiarsi subito dopo aver mangiato</strong>.</p>



<p>Per esempio, bisognerebbe <strong>limitare o evitare caffè</strong> e tè, cioccolato, spezie (come peperoncino, pepe, curry, ecc.), menta (anche in tè o infusi), condimenti ricchi di grassi come salse e sughi, oltre a burro, strutto e cibi fritti.</p>



<p>Tra frutta e verdura, è consigliabile ridurre il consumo di cavoli, cavolfiori, broccoli, pomodori e agrumi. Va preferito l&#8217;apporto di cereali integrali, pesce e carni bianche, specialmente se cucinati con condimenti leggeri e utilizzando l&#8217;olio di oliva con moderazione. Riguardo alle bevande, durante i periodi di bruciore allo stomaco, bere 1-2 bicchieri d&#8217;acqua durante i pasti può facilitare la digestione, e sono raccomandate tisane a base di camomilla, finocchio, malva, valeriana o melissa. Da limitare invece alcolici e bevande dolci.</p>



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		<title>Lo stress fa venire l’ulcera?</title>
		<link>https://www.humanitasalute.it/gastroenterologia/103494-lo-stress-fa-venire-lulcera/</link>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Thu, 18 Jan 2024 12:47:02 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Gastroenterologia]]></category>
		<category><![CDATA[anemia]]></category>
		<category><![CDATA[ansia e stress]]></category>
		<category><![CDATA[digestione bruciore acidità stomaco]]></category>
		<category><![CDATA[dolore stomaco intestino]]></category>
		<category><![CDATA[helicobacter pylori]]></category>
		<category><![CDATA[Humanitas Medical Care]]></category>
		<category><![CDATA[humanitas san pio x]]></category>
		<category><![CDATA[inappetenza]]></category>
		<category><![CDATA[marco dal fante]]></category>
		<category><![CDATA[nausea]]></category>
		<category><![CDATA[reflusso gastroesofageo]]></category>
		<category><![CDATA[ulcera]]></category>
		<category><![CDATA[vomito]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Comunemente si crede che lo stress e l&#8217;ansia possano scatenare [&#8230;]</p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[
<p>Comunemente si crede che lo stress e l&#8217;ansia possano scatenare l&#8217;<a href="https://www.humanitas.it/malattie/ulcera-peptica">ulcera peptica</a>, una <strong>lesione della mucosa interna</strong> dello stomaco o del duodeno, che è la prima parte dell&#8217;intestino tenue. È vero che lo stress può essere un fattore diretto nell&#8217;insorgenza dell&#8217;ulcera e può anche aggravarne i sintomi?</p>



<p>Ne parliamo con il dottor <a href="https://www.humanitas-sanpiox.it/medici/marco-dal-fante/"><strong>Marco Dal Fante</strong></a>, responsabile di Gastroenterologia di <a href="https://www.humanitas-sanpiox.it/">Humanitas San Pio X</a> e specialista gastroenterologo presso i centri medici <a href="https://www.humanitas-care.it/">Humanitas Medical Care</a>.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Ulcera: quali sono le cause?</h2>



<p>Il principale responsabile dell&#8217;ulcera gastrica (in circa il 70% dei casi) e dell&#8217;ulcera duodenale (oltre il 90% dei casi) è il batterio <a href="https://www.humanitas.it/malattie/helicobacter-pylori-infezione"><em>Helicobacter pylori</em></a>. Questo batterio <strong>vive tra lo stomaco e l&#8217;intestino</strong> ed è presente in molti individui a livello globale, ma in alcuni casi può <strong>danneggiare le pareti dello stomaco</strong>, causando ulcere. La presenza di <em>Helicobacter pylori</em> è spesso associata a <a href="https://www.humanitas.it/malattie/gastrite/">gastrite</a> e, in situazioni più gravi, può persino portare a <a href="https://www.humanitas.it/malattie/tumore-dello-stomaco/">tumore dello stomaco</a>.</p>



<p>Altre cause di ulcera includono:</p>



<ul class="wp-block-list">
<li>Uso eccessivo di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).</li>



<li>Fumo e alcol.</li>



<li>Predisposizione genetica.</li>



<li>Sindrome di Zollinger-Ellison (eccessiva produzione di acidi gastrici).</li>
</ul>



<h2 class="wp-block-heading">Stomaco e intestino: come influisce lo stress?</h2>



<p>Lo stress, l&#8217;ansia e la preoccupazione <strong>possono influenzare significativamente la salute gastrointestinale</strong>, incidendo sia sul sistema digestivo, con sintomi come bruciori e dolori alla bocca dello stomaco, acidità gastrica, <a href="https://www.humanitas.it/malattie/reflusso-gastroesofageo">reflusso</a>, o crampi, sia sull&#8217;intestino, causando fitte e <a href="https://www.humanitas.it/sintomi/crampi-addominali">crampi addominali</a>, diarrea o stitichezza.</p>



<p>I meccanismi con cui lo stress influisce sulle malattie dell&#8217;apparato digerente sono ben conosciuti e includono un <strong>aumento della secrezione acida</strong>, una motilità alterata del tubo digerente, una diminuita capacità di riparare i piccoli danni alla mucosa e un incremento della sensibilità viscerale.</p>



<p>Nel caso dell&#8217;ulcera, lo stress può aggravare i sintomi, in particolare il <strong>bruciore</strong> e il <strong>dolore</strong>. Inoltre, un forte stress può portare a un maggior consumo di fumo e alcolici.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Quali sono i sintomi dell’ulcera?</h2>



<p>Il sintomo principale dell&#8217;ulcera è il <strong>dolore</strong>. Nell&#8217;ulcera gastrica, il dolore si localizza alla &#8220;bocca dello stomaco&#8221; e tende a manifestarsi generalmente <strong>dopo i pasti</strong>. Invece, nell&#8217;ulcera duodenale, il dolore è principalmente <strong>addominale</strong> e si avverte soprattutto quando la persona è <strong>a riposo</strong>, diminuendo dopo aver mangiato. Altri sintomi dell&#8217;ulcera includono:</p>



<ul class="wp-block-list">
<li><a href="https://www.humanitas.it/malattie/anemia/">Anemia</a></li>



<li><a href="https://www.humanitas.it/sintomi/nausea/">Nausea</a></li>



<li>Vomito</li>



<li>Inappetenza.</li>
</ul>



<h2 class="wp-block-heading">Come trattare l’ulcera?</h2>



<p>Per determinare la presenza del batterio <em>Helicobacter pylori</em>, che è una causa comune di ulcere, il paziente può essere sottoposto a vari test. Questi includono <strong>test sierologici</strong>, il <a href="https://www.humanitas.it/visite-ed-esami/breath-test/">breath test</a> (test del respiro), o un <a href="https://www.humanitas.it/visite-ed-esami/esame-delle-feci-o-coprocoltura/">esame delle feci</a>. Dopo questi test preliminari, la diagnosi può essere confermata attraverso un&#8217;endoscopia.</p>



<p>Il trattamento principale sia per l&#8217;ulcera gastrica che per quella duodenale prevede l&#8217;uso di farmaci noti come<strong> inibitori della pompa protonica </strong>(IPP). Questi farmaci riducono significativamente la produzione di acido cloridrico nello stomaco. In presenza di <em>Helicobacter pylori</em>, al trattamento farmacologico viene aggiunta una terapia antibiotica per eliminare il batterio.</p>



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			</item>
		<item>
		<title>Colon irritabile e alimentazione: attenzione alle bibite gassate</title>
		<link>https://www.humanitasalute.it/gastroenterologia/103016-colon-irritabile-e-alimentazione-attenzione-alle-bibite-gassate/</link>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Thu, 31 Aug 2023 05:39:45 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Gastroenterologia]]></category>
		<category><![CDATA[alimentazione]]></category>
		<category><![CDATA[benedetto mangiavillano]]></category>
		<category><![CDATA[gastroenterologia]]></category>
		<category><![CDATA[intestino irritabile]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>La sindrome del colon irritabile è un disturbo gastrointestinale funzionale [&#8230;]</p>
<p>The post <a href="https://www.humanitasalute.it/gastroenterologia/103016-colon-irritabile-e-alimentazione-attenzione-alle-bibite-gassate/">Colon irritabile e alimentazione: attenzione alle bibite gassate</a> appeared first on <a href="https://www.humanitasalute.it">Humanitas Salute</a>.</p>
]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[
<p>La <strong>sindrome del colon irritabile</strong> è un disturbo gastrointestinale funzionale che colpisce in particolare le persone di sesso femminile, soprattutto tra i 20 e i 50 anni. Questo disturbo si manifesta con fastidi o dolori addominali, associati a modificazioni della funzione intestinale e accompagnati da gonfiore o sensazione di distensione addominale.</p>



<p>Cosa mangiare in caso di colon irritabile? E come regolarsi con le bibite gassate?</p>



<p>Ne parliamo con il dottor <a href="https://www.materdomini.it/medici/benedetto-mangiavillano/">Benedetto Mangiavillano</a>, responsabile della <a href="https://www.materdomini.it/unita-operative/endoscopia-digestiva-e-gastroenterologia/">Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva</a> di <a href="https://www.materdomini.it/">Humanitas Mater Domini</a>.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Quali sono i sintomi del colon irritabile?</h2>



<p>I sintomi della sindrome del colon irritabile possono manifestarsi in modi diversi e possono variare da persona a persona.&nbsp;</p>



<p>Tra i sintomi più comuni vi sono <strong>dolori addominali</strong>, <strong>gonfiore addominale</strong>, e la presenza di gas nell&#8217;intestino (<strong>meteorismo</strong>). L&#8217;<strong>irregolarità intestinale</strong> è un altro sintomo comune: alcuni individui possono sperimentare costipazione, mentre altri possono avere episodi di diarrea.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Intestino irritabile: cosa mangiare e cosa evitare?</h2>



<p>In generale, è consigliabile consumare almeno <strong>due litri di acqua naturale al giorno</strong>, soprattutto per coloro che soffrono di stitichezza, al fine di evitare la formazione di gas che contribuiscono alla sensazione di gonfiore e meteorismo. È preferibile bere lontano dai pasti.</p>



<p>Per quanto riguarda l&#8217;alimentazione, la <strong>dieta &#8220;low FODMAP&#8221;</strong> (Fermentable Oligo-saccharides, Disaccharides, Mono-saccharides, and Polyols) può aiutare a limitare i sintomi. Questa dieta prevede la riduzione o l&#8217;eliminazione di zuccheri scarsamente digeribili, come gli oligosaccaridi e i monosaccaridi, nonché di tutte le sostanze che possono aumentare il richiamo di acqua nell&#8217;intestino. In generale, è consigliato <strong>evitare alimenti che favoriscono la fermentazione</strong>, come il latte vaccino, lo yogurt, i legumi, i carciofi, gli asparagi, i funghi, le mele, le pesche, le albicocche, le ciliegie, l&#8217;anguria e i pistacchi, oltre alla birra.</p>



<p>D&#8217;altro canto, è consigliabile consumare pesce, carne, riso, quinoa, uova, tofu, banane, fragole, carote, patate, pomodori, zucchine, melanzane e formaggi stagionati.</p>



<p>Ogni persona ha una tolleranza individuale agli alimenti, pertanto è importante seguire i consigli del gastroenterologo per ricevere le indicazioni più appropriate per la propria alimentazione.</p>



<p>Infine, è fondamentale non trascurare l&#8217;importanza di dedicarsi a un&#8217;<strong>attività fisica costante</strong>, che comporta benefici anche per la salute dell&#8217;intestino.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Attenzione alle bibite gassate&nbsp;</h2>



<p>Oltre a prestare attenzione alla scelta degli alimenti, è possibile che alcune persone sperimentino una recrudescenza dei sintomi della sindrome dell&#8217;intestino irritabile anche dopo aver consumato pasti più abbondanti. Per evitare di dover affrontare i sintomi, è consigliabile tenere traccia dei momenti in cui si manifestano i disturbi e annotare ciò che è stato mangiato o bevuto.&nbsp;</p>



<p>Alcune bevande, come le <strong>bibite zuccherate e gassate </strong>che spesso sono apprezzate durante l&#8217;estate, possono provocare disturbi nelle persone con intestino irritabile per vari motivi:&nbsp;</p>



<ul class="wp-block-list">
<li>Prima di tutto, è importante notare che l&#8217;organismo non tollera bene le <strong>bevande fredde o ghiacciate</strong> quando esposto a temperature ambientali molto elevate. Questo può causare una sensazione di congestione e non è ben sopportato dal tratto digestivo sensibile dei pazienti affetti da sindrome dell&#8217;intestino irritabile.</li>



<li>Inoltre, è importante considerare che le <strong>bevande gassate</strong> aumentano la sensazione di gonfiore allo stomaco e all&#8217;addome. Da non trascurare, gli zuccheri presenti in queste bevande stimolano la fermentazione da parte della flora batterica, con conseguenti sintomi spesso riportati dai pazienti, come meteorismo, borborigmi e, in alcuni casi, episodi di dissenteria.</li>
</ul>



<p>Non è necessario eliminarle completamente, ma è meglio limitarne il consumo e berle lentamente. L&#8217;opzione migliore rimane sempre l&#8217;acqua fresca, evitando di berla gelida. Le tisane benefiche per l&#8217;intestino possono essere consumate a temperatura tiepida durante l&#8217;estate.</p>



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</div>
<p>The post <a href="https://www.humanitasalute.it/gastroenterologia/103016-colon-irritabile-e-alimentazione-attenzione-alle-bibite-gassate/">Colon irritabile e alimentazione: attenzione alle bibite gassate</a> appeared first on <a href="https://www.humanitasalute.it">Humanitas Salute</a>.</p>
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			</item>
		<item>
		<title>Ernia iatale: quali sono i sintomi e come si cura</title>
		<link>https://www.humanitasalute.it/gastroenterologia/102882-ernia-iatale-quali-sono-i-sintomi-e-come-si-cura/</link>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Tue, 25 Jul 2023 19:58:40 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Gastroenterologia]]></category>
		<category><![CDATA[ernia iatale]]></category>
		<category><![CDATA[gastroenterologia]]></category>
		<category><![CDATA[marco dal fante]]></category>
		<category><![CDATA[reflusso]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>L&#8217;ernia iatale è una condizione frequente che causa il reflusso [&#8230;]</p>
<p>The post <a href="https://www.humanitasalute.it/gastroenterologia/102882-ernia-iatale-quali-sono-i-sintomi-e-come-si-cura/">Ernia iatale: quali sono i sintomi e come si cura</a> appeared first on <a href="https://www.humanitasalute.it">Humanitas Salute</a>.</p>
]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[
<p>L&#8217;<strong>ernia iatale</strong> è una condizione frequente che causa il<strong> reflusso acido</strong> dallo stomaco verso l&#8217;esofago. Si tratta di una patologia che coinvolge l&#8217;apertura nel diaframma attraverso cui l&#8217;esofago si connette allo stomaco. Tuttavia, i sintomi possono essere curati dopo una diagnosi adeguata.</p>



<p>Ne parliamo con il<a href="https://www.humanitas-sanpiox.it/medici/marco-dal-fante/"> dottor Marco Dal Fante</a>, Responsabile di Gastroenterologia e Endoscopia digestiva di Humanitas San Pio X.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Ernia iatale: le cause</h2>



<p>Spesso l’ernia iatale è congenita, ma in alcune persone può essere provocata dall&#8217;<strong>obesità</strong>, soprattutto quando si accumula grasso nell&#8217;addome. Nell&#8217;ernia iatale, di solito, lo sfintere esofageo inferiore (che normalmente si trova al livello del diaframma) che collega l&#8217;esofago allo stomaco può diventare incontinente.&nbsp;</p>



<p>Questa situazione si verifica quando <strong>lo sfintere non riesce più a chiudersi</strong> correttamente dopo il passaggio del cibo nello stomaco o dopo il passaggio di liquidi o saliva.&nbsp;</p>



<p>Poiché lo sfintere esofageo inferiore (cardias) non si chiude adeguatamente, non riesce a prevenire il r<strong>eflusso del contenuto gastrico acido</strong> e di una parte dello stomaco (visceri) lungo l&#8217;esofago. Nelle persone obese, questa condizione è spesso causata dall&#8217;ernia iatale da scivolamento, in cui la parte dello stomaco coinvolta si sposta frequentemente verso l&#8217;alto o il basso a seconda delle variazioni di pressione nell&#8217;addome. I sintomi dell&#8217;ernia iatale di solito compaiono dopo uno sforzo, una tosse o qualsiasi contrazione dei muscoli addominali, o quando si è in posizione supina o con le gambe più alte della testa.&nbsp;</p>



<p>Altre cause di ernia iatale possono essere l&#8217;<strong>esofago corto congenito</strong> o la <strong>cicatrizzazione dell&#8217;esofago</strong> a seguito dell&#8217;ingestione accidentale di acidi o alcalini.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Ernia iatale: quali sono i sintomi?</h2>



<p>Per riconoscere e diagnosticare l&#8217;ernia iatale, è necessario <strong>consultare un medico</strong>, soprattutto se si verificano <strong>eruttazioni frequenti</strong> che partono dallo stomaco e risalgono lungo la cavità toracica. Questo tipo di eruttazione è presente durante tutto il giorno e inizia con una sensazione di <strong>pesantezza gastrica</strong> (aumento della pressione intragastrica), seguita da <strong>dolore epigastrico e toracico</strong> (talvolta simile al dolore da infarto miocardico) causato dalla dilatazione gastrica.&nbsp;</p>



<p>Infine, avviene l&#8217;espulsione dell&#8217;aria attraverso l&#8217;eruttazione, che porta sollievo e allevia i sintomi.&nbsp;</p>



<p>Se l&#8217;eruttazione è il sintomo più caratteristico dell&#8217;ernia iatale, gli effetti del reflusso acido possono invece causare altri sintomi come bruciore epigastrico, rigurgito, asma, extrasistoli, soprattutto dopo i pasti.&nbsp;</p>



<p>Nei casi più gravi, quando l&#8217;ernia iatale è associata al reflusso acido, può causare <strong>ulcere dell&#8217;esofago</strong> con sintomi come bruciore retrosternale, bruciore alla gola e talvolta dolore toracico. In alcune persone, l&#8217;ernia iatale può provocare disfagia, che è la sensazione di difficoltà nella deglutizione e nel passaggio del cibo dalla faringe allo stomaco, sensazione di corpo estraneo o nodo in gola, e un notevole aumento della salivazione (scialorrea).</p>



<h2 class="wp-block-heading">Ernia iatale: gli esami per la diagnosi</h2>



<p>Sulla base dei sintomi, la diagnosi può includere una <strong>radiografia</strong> o un&#8217;<strong>esofagogastroduodenoscopia</strong> (EGDS) per valutare sia la continenza dello sfintere esofageo sia la presenza di infiammazione dell&#8217;esofago (esofagite da reflusso acido).</p>



<h2 class="wp-block-heading">Come si cura l’ernia iatale?</h2>



<p>Una volta stabilita la diagnosi, i sintomi dell&#8217;ernia iatale possono essere alleviati con la terapia medica, come l&#8217;uso di <strong>farmaci antiacidi</strong> e cambiamenti dello<strong> stile di vita</strong>, come la riduzione di alimenti come la caffeina, gli alcolici, i pasti abbondanti e le bevande gassate. In generale, quando i sintomi del reflusso migliorano, anche i sintomi dell&#8217;ernia iatale tendono a risolversi.</p>



<p>Le terapie mediche e gli stili di vita possono alleviare o risolvere totalmente i sintomi provocati dall’ernia iatale, ma la sua correzione può essere solo chirurgica.</p>



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<p></p>
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		<title>Ulcera gastrica: i sintomi e le cause</title>
		<link>https://www.humanitasalute.it/gastroenterologia/102853-ulcera-gastrica-i-sintomi-e-le-cause/</link>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Fri, 30 Jun 2023 12:31:54 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Gastroenterologia]]></category>
		<category><![CDATA[gastroenterologia]]></category>
		<category><![CDATA[gastroenterologo]]></category>
		<category><![CDATA[marco dal fante]]></category>
		<category><![CDATA[ulcera]]></category>
		<category><![CDATA[ulcera gastrica]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Il dolore localizzato nella regione epigastrica (dolore nella parte alta [&#8230;]</p>
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										<content:encoded><![CDATA[
<p>Il dolore localizzato nella regione epigastrica (<strong>dolore nella parte alta dello stomaco</strong>) è caratteristico di una condizione chiamata <strong>gastrite acuta</strong> o, in alcuni casi, ulcera gastroduodenale. Si tratta di una malattia erosiva che può colpire lo stomaco o il duodeno ed è comune in persone di tutte le età, compresi i bambini. È importante prestare attenzione se <strong>i sintomi dell&#8217;ulcera</strong> si intensificano con il cambio di stagione e non sottovalutarli.</p>



<p>Ne parliamo con il <a href="https://www.humanitas-sanpiox.it/medici/marco-dal-fante/">dottor Marco Dal Fante</a>, responsabile di Gastroenterologia ed Endoscopia di Humanitas San Pio X.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Ulcera gastrica: quali sono le cause?</h2>



<p>Tra i fattori di rischio dell&#8217;ulcera gastroduodenale vi è una <strong>predisposizione familiare</strong> (50-60% dei casi nei bambini), mentre negli adulti si aggiungono anche altri fattori come il <strong>fumo</strong>, il <strong>consumo di caffè</strong>, l&#8217;uso di <strong>farmaci antinfiammatori non steroidei</strong> (FANS) e l&#8217;<strong>infezione da Helicobacter pylori</strong>, presente nel 60-100% delle persone con ulcera gastrica o duodenale.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Ulcera gastrica, i sintomi</h2>



<p>I sintomi dell&#8217;<strong>ulcera gastrica</strong> e dell&#8217;<strong>ulcera duodenale</strong> possono variare a seconda dell&#8217;età del paziente e della localizzazione dell&#8217;ulcera stessa. È comune che le persone con ulcera gastroduodenale non manifestino tutti i sintomi tipici, ad esempio nelle persone anziane il disturbo è spesso asintomatico.</p>



<p>In generale, il sintomo caratteristico della presenza o dell&#8217;aggravamento dell&#8217;ulcera gastroduodenale è il <strong>dolore epigastrico</strong>, localizzato nella parte superiore dell&#8217;addome comunemente nota come &#8220;bocca dello stomaco&#8221;. Il dolore solitamente diminuisce con l&#8217;assunzione di cibo o antiacidi. Tuttavia, in alcune persone, l&#8217;assunzione di cibo può aumentare il dolore epigastrico, soprattutto se l&#8217;ulcera si trova nel canale pilorico, la porzione finale dello <strong>stomaco</strong> che collega lo stomaco al duodeno.</p>



<p>A volte, specialmente nelle <strong>ulcere duodenali</strong>, il dolore può essere molto intenso e può comparire anche di notte, o manifestarsi in modo ricorrente 2-3 ore dopo i pasti. Nei casi più gravi e nei bambini, il vomito frequente può essere un sintomo di ulcera gastrica o duodenale.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Quando rivolgersi al medico?</h2>



<p>Come per la <strong>gastrite</strong>, anche l&#8217;ulcera gastroduodenale può manifestarsi con maggiore intensità durante il cambio di stagione, anche se si sta seguendo una terapia o non si è mai sofferto di dolore allo stomaco in precedenza. È quindi fortemente consigliato non sottovalutare l&#8217;insorgenza dei sintomi di riacutizzazione come il dolore epigastrico, la nausea, il vomito e consultare il proprio medico per valutazioni e controlli periodici, specialmente se si ha già la diagnosi.</p>



<p>In base ai sintomi riportati dai pazienti e alla conferma tramite <strong>esofagogastroduodenoscopia</strong>, il <strong>gastroenterologo</strong> stabilisce la diagnosi di ulcera gastroduodenale o la sua riacutizzazione nelle persone che ne sono affette. L&#8217;<strong>esame endoscopico della mucosa gastrica</strong> è fondamentale per verificare la presenza di nuove ulcere, la loro localizzazione e, se necessario, effettuare biopsie o esami citologici prelevando campioni dalle ulcere stesse, per distinguere tra le ulcerazioni e il cancro ulcerato dello stomaco. È importante ricordare che le ulcere gastriche sono spesso causate dall&#8217;infezione da <strong><em>Helicobacter pylori</em></strong>, che aumenta da 3 a 6 volte il rischio di sviluppare un tumore gastrico nel corso della vita.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Ulcera gastrica, come si cura?</h2>



<p>Sulla base della diagnosi e della valutazione della gravità delle ulcere, il gastroenterologo prescriverà la <strong>terapia</strong> adeguata per il paziente, che di solito include antibiotici, specialmente in caso di infezione da <em>Helicobacter pylori,</em><strong> farmaci inibitori dell&#8217;acido</strong> che riducono la produzione di acido gastrico e antiacidi che neutralizzano l&#8217;acido gastrico senza bloccarne la produzione.</p>



<p>Tuttavia, in caso di <strong>dolore epigastrico</strong>, è consigliabile smettere di fumare &#8211; il fumo dovrebbe essere completamente evitato specialmente nelle persone affette da ulcere gastroduodenali o esofagee -, evitare l&#8217;assunzione di alcolici e limitare i cibi che causano fastidio. Non è prevista una dieta specifica per le ulcere; sebbene non ci siano prove che un cambiamento nella dieta favorisca la guarigione dell&#8217;ulcera o prevenga le ricadute, eliminare i cibi che il paziente identifica come causa del dolore può contribuire ad alleviare i sintomi.</p>



<p>Nel caso in cui il dolore non si attenui, è fondamentale <strong>consultare il medico</strong> per escludere la presenza di complicanze come perforazione, ostruzione o sanguinamento.</p>



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		<title>Disturbi della defecazione, a cosa serve la manometria?</title>
		<link>https://www.humanitasalute.it/gastroenterologia/102745-disturbi-della-defecazione-a-cosa-serve-la-manometria/</link>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Tue, 06 Jun 2023 07:22:01 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Gastroenterologia]]></category>
		<category><![CDATA[defecazione]]></category>
		<category><![CDATA[disturbi della defecazione]]></category>
		<category><![CDATA[ettore lillo]]></category>
		<category><![CDATA[manometria]]></category>
		<category><![CDATA[Proctologia]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Quando parliamo di evacuazione irregolare, si tende a pensare subito [&#8230;]</p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[
<p>Quando parliamo di <strong>evacuazione irregolare</strong>, si tende a pensare subito alla <a href="https://www.humanitas.it/malattie/stipsi/"><strong>stipsi</strong></a>. Tuttavia, stipsi e incontinenza fecale sono solo alcune delle condizioni che possono creare <strong>disturbi della defecazione</strong>.</p>



<p>In generale, si tratta di <strong>disturbi non associati a malattie gravi</strong>, ma la cui presenza non va trascurata, e che richiede il rivolgersi al medico per effettuare gli esami e valutare la terapia adeguata.</p>



<p>Approfondiamo l’argomento con il dottor<a href="https://www.humanitas-sanpiox.it/medici/ettore-lillo/">&nbsp;<strong>Ettore Lillo</strong></a>, proctologo di <a href="https://www.humanitas-sanpiox.it/"><strong>Humanitas San Pio X</strong></a>.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Cosa sono i disturbi della defecazione&nbsp;</h2>



<p>L&#8217;<strong>incontinenza fecale</strong>, la stipsi, le <a href="https://www.humanitas.it/malattie/emorroidi/"><strong>emorroidi</strong></a> e le <a href="https://www.humanitas.it/malattie/ragade-anale/"><strong>ragadi anali</strong></a> sono tutte patologie che possono essere causate da un&#8217;<strong>alterata capacità di contrazione</strong> e pressione dei muscoli dell&#8217;area perianale e dello sfintere anale. Queste strutture muscolari e nervose sono essenziali per la defecazione e la capacità di trattenere le feci al di fuori di essa.</p>



<p>In presenza di <strong>incontinenza fecale</strong> o <strong>stipsi</strong>, è importante valutare la forza e la pressione della muscolatura perianale, il complesso sfinteriale interno ed esterno, nonché il riflesso retto-anale inibitorio durante il <strong>ponzamento</strong> (l’atto di espellere le feci).</p>



<p>La <strong>pressione sfinterica</strong> fuori dalla norma può causare problemi simili alla pressione sanguigna troppo alta o troppo bassa, che può portare a danni gravi in vari tessuti e organi. Ugualmente, misurare e correggere eventuali alterazioni della pressione sfinterica <strong>può prevenire danni organici</strong> e altre patologie associate a questi disturbi, come emorroidi, incontinenza fecale e ragadi. Per questo, la <strong>valutazione della pressione sfinterica </strong>è particolarmente <strong>importante</strong> in caso di disturbi della defecazione.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Che cos’è la manometria anale e a cosa serve?</h2>



<p>La <strong>manometria anale</strong> è l&#8217;esame utilizzato per valutare i parametri motori e sensoriali associati alla muscolatura e alle terminazioni nervose necessarie per la defecazione.</p>



<p>Di solito, l&#8217;esame viene eseguito con il paziente in posizione fetale e si divide in due fasi: prima si effettua un esame digitale come in una normale <a href="https://www.humanitas.it/visite-ed-esami/visita-proctologica/"><strong>visita proctologica</strong></a>, poi si inserisce un catetere monouso morbido dotato di un palloncino in punta per alcuni centimetri attraverso l&#8217;ano. Il catetere viene fissato al perineo del paziente con un cerotto e dal catetere fuoriescono alcune gocce d&#8217;acqua che servono per trasferire le pressioni dalla punta del catetere allo strumento che le analizza.</p>



<p>Vengono misurate le <strong>pressioni del canale anale</strong> in fase di riposo, sotto<strong> contrazione volontaria</strong>, durante la spinta evacuativa, dopo colpi di tosse e durante il riempimento del retto tramite gonfiamento del palloncino. L&#8217;esame si conclude con un ulteriore gonfiaggio del palloncino per valutare la sensibilità del retto alla distensione.</p>



<p>L&#8217;esame ha una durata di circa 10 minuti e richiede al paziente di effettuare un clistere evacuativo di 200 cc circa due ore prima dell&#8217;esame. Si tratta di un <strong>esame minimamente invasivo</strong> in quanto il catetere è molto sottile, simile a una cannuccia per bere, dotato di un palloncino in punta. Non è doloroso, ma potrebbe causare un <strong>leggero fastidio</strong> durante la fase in cui viene gonfiato il palloncino. In sintesi, la manometria ano-rettale è di fondamentale importanza per la <strong>diagnosi delle patologie funzionali del tratto ano-rettale</strong> e per la scelta delle migliori opzioni terapeutiche, anche in vista di eventuali interventi sul canale anale, al fine di garantire la salute del paziente.</p>



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