L’ernia iatale è una condizione frequente che causa il reflusso acido dallo stomaco verso l’esofago. Si tratta di una patologia che coinvolge l’apertura nel diaframma attraverso cui l’esofago si connette allo stomaco. Tuttavia, i sintomi possono essere curati dopo una diagnosi adeguata.
Ne parliamo con il dottor Marco Dal Fante, Responsabile di Gastroenterologia e Endoscopia digestiva di Humanitas San Pio X.
Ernia iatale: le cause
Spesso l’ernia iatale è congenita, ma in alcune persone può essere provocata dall’obesità, soprattutto quando si accumula grasso nell’addome. Nell’ernia iatale, di solito, lo sfintere esofageo inferiore (che normalmente si trova al livello del diaframma) che collega l’esofago allo stomaco può diventare incontinente.
Questa situazione si verifica quando lo sfintere non riesce più a chiudersi correttamente dopo il passaggio del cibo nello stomaco o dopo il passaggio di liquidi o saliva.
Poiché lo sfintere esofageo inferiore (cardias) non si chiude adeguatamente, non riesce a prevenire il reflusso del contenuto gastrico acido e di una parte dello stomaco (visceri) lungo l’esofago. Nelle persone obese, questa condizione è spesso causata dall’ernia iatale da scivolamento, in cui la parte dello stomaco coinvolta si sposta frequentemente verso l’alto o il basso a seconda delle variazioni di pressione nell’addome. I sintomi dell’ernia iatale di solito compaiono dopo uno sforzo, una tosse o qualsiasi contrazione dei muscoli addominali, o quando si è in posizione supina o con le gambe più alte della testa.
Altre cause di ernia iatale possono essere l’esofago corto congenito o la cicatrizzazione dell’esofago a seguito dell’ingestione accidentale di acidi o alcalini.
Ernia iatale: quali sono i sintomi?
Per riconoscere e diagnosticare l’ernia iatale, è necessario consultare un medico, soprattutto se si verificano eruttazioni frequenti che partono dallo stomaco e risalgono lungo la cavità toracica. Questo tipo di eruttazione è presente durante tutto il giorno e inizia con una sensazione di pesantezza gastrica (aumento della pressione intragastrica), seguita da dolore epigastrico e toracico (talvolta simile al dolore da infarto miocardico) causato dalla dilatazione gastrica.
Infine, avviene l’espulsione dell’aria attraverso l’eruttazione, che porta sollievo e allevia i sintomi.
Se l’eruttazione è il sintomo più caratteristico dell’ernia iatale, gli effetti del reflusso acido possono invece causare altri sintomi come bruciore epigastrico, rigurgito, asma, extrasistoli, soprattutto dopo i pasti.
Nei casi più gravi, quando l’ernia iatale è associata al reflusso acido, può causare ulcere dell’esofago con sintomi come bruciore retrosternale, bruciore alla gola e talvolta dolore toracico. In alcune persone, l’ernia iatale può provocare disfagia, che è la sensazione di difficoltà nella deglutizione e nel passaggio del cibo dalla faringe allo stomaco, sensazione di corpo estraneo o nodo in gola, e un notevole aumento della salivazione (scialorrea).
Ernia iatale: gli esami per la diagnosi
Sulla base dei sintomi, la diagnosi può includere una radiografia o un’esofagogastroduodenoscopia (EGDS) per valutare sia la continenza dello sfintere esofageo sia la presenza di infiammazione dell’esofago (esofagite da reflusso acido).
Come si cura l’ernia iatale?
Una volta stabilita la diagnosi, i sintomi dell’ernia iatale possono essere alleviati con la terapia medica, come l’uso di farmaci antiacidi e cambiamenti dello stile di vita, come la riduzione di alimenti come la caffeina, gli alcolici, i pasti abbondanti e le bevande gassate. In generale, quando i sintomi del reflusso migliorano, anche i sintomi dell’ernia iatale tendono a risolversi.
Le terapie mediche e gli stili di vita possono alleviare o risolvere totalmente i sintomi provocati dall’ernia iatale, ma la sua correzione può essere solo chirurgica.