È una metodologia non invasiva con indicazioni ben precise e limitate. Si tratta di una pillola della grandezza di una caramella che, una volta ingoiata, consente di esaminare la porzione di intestino (ileo o piccolo intestino) compresa tra il duodeno e il colon, lungo approssimativamente 4-5 metri, difficilmente osservabile mediante comuni endoscopi.
La capsula contiene al suo interno una batteria della durata di 8 ore ed un microchip che permette di acquisire immagini trasmettendole ad un computer che elabora un filmato simile a quello di una comune endoscopia.
Attualmente le indicazioni più importanti di tale metodica sono i “sanguinamenti occulti”, emorragie anche di piccola entità che causano l’anemia, in soggetti in cui gastro e colonscopia non hanno riconosciuto lesioni.
La capsula non sostituisce l’endoscopia comune.