Colchicina

Si utilizza prevalentemente per il trattamento e la prevenzione degli attacchi di gotta; trova altresì impiego nel trattamento della febbre mediterranea familiare.

Che cos’è la Colchicina?

L’esatto meccanismo di funzionamento di tale farmaco non è ancora noto; si sa solo che – agendo su alcune proteine all’interno dell’organismo – può ridurre la sintomatologia della gotta.

Come si assume la Colchicina?

In genere la Colchicina si somministra via bocca (sotto forma di compresse o capsule) ma può essere assunta anche a mezzo di iniezioni direttamente in vena.

Effetti collaterali della Colchicina

La Colchicina può rendere il paziente in terapia più sensibile alle infezioni. Per tale motivo è importante evitare il contatto con soggetti affetti da malattie infettive e informare il medico in caso di brividi, rash, febbre o mal di gola.

Inoltre, il medicinale può abbassare le piastrine, determinando un maggior rischio di contrarre lividi e emorragie. Perciò è opportuno consultare un medico anche in caso di feci scure o con sangue al loro interno.

Fra gli altri possibili effetti indesiderati della colchicina si possono includere:

scariche di diarrea

senso di nausea

male allo stomaco

conati di vomito

È consigliabile rivolgersi subito ad un medico in caso di:

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

rash

orticaria

prurito

dolori, sensibilità o debolezza a livello muscolare (con o senza febbre o affaticamento)

intorpidimento o pizzicore alle dita delle mani o dei piedi

pallore o grigiore a labbra, lingua o palmi delle mani

insolite stanchezza o debolezza

Avvertenze

Tale medicinale è controindicato qualora si soffra di disturbi epatici o renali e si stiano assumendo atazanavir, boceprevir, ritonavir o qualunque medicinale contenente ritonavir, saquinavir, telaprevir, telitromicina, tipranavir, claritromicina, ciclosporina, darunavir, indinavir, itraconazolo, ketoconazolo, nefazodone, nelfinavir, posazonazolo, tanolazina o troleandomicina.

Durante la cura non bisogna mangiare pompelmo o berne il succo.

Inoltre, prima di iniziare il trattamento è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a qualsiasi altro farmaco o alimento

degli altri medicinali, dei fitoterapici e degli integratori che si sono assunti o si stanno assumendo (in particolare digossina, ritonavir, farmaci simpatomimetici e qualunque medicinale contenente ritonavir, saquinavir, telaprevir, telitromicina, tipranavir , verapamil, fibrati, statine, amprenavir, aprepitant, atazanavir, antifungini azolici, boceprevir, ciclosporina, darunavir, diltiazem, fosamprenavir, fosaprepitant, indinavir, antibiotici macrolidi, nefazodone, nelfinavir e ranolazina)

se si soffre (o si è sofferto in passato) di problemi al fegato o ai reni

in caso di gravidanza o allattamento

Redazione Humanitas Salute: