Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in maniera efficiente e a svolgere determinate funzioni. Troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie sotto ogni categoria di consensi sottostanti. I cookie categorizzatati come “Necessari” vengono memorizzati sul tuo browser in quanto essenziali per consentire le funzionalità di base del sito.... 

Sempre attivi

I cookie necessari sono fondamentali per le funzioni di base del sito Web e il sito Web non funzionerà nel modo previsto senza di essi. Questi cookie non memorizzano dati identificativi personali.

I cookie funzionali aiutano a svolgere determinate funzionalità come la condivisione del contenuto del sito Web su piattaforme di social media, la raccolta di feedback e altre funzionalità di terze parti.

I cookie analitici vengono utilizzati per comprendere come i visitatori interagiscono con il sito Web. Questi cookie aiutano a fornire informazioni sulle metriche di numero di visitatori, frequenza di rimbalzo, fonte di traffico, ecc.

I cookie per le prestazioni vengono utilizzati per comprendere e analizzare gli indici di prestazione chiave del sito Web che aiutano a fornire ai visitatori un'esperienza utente migliore.

I cookie pubblicitari vengono utilizzati per fornire ai visitatori annunci pubblicitari personalizzati in base alle pagine visitate in precedenza e per analizzare l'efficacia della campagna pubblicitaria.

Altri cookie sono quelli in fase di identificazione e non sono stati ancora classificati in alcuna categoria.

Alimenti

Chinotto

Chinotto

Che cos’è il chinotto?

Si tratta del frutto del Citrus myrtifolia, specie che appartiene alla famiglia delle Rubiaceae. E’ un agrume che proviene dalla Cina (sembra che il nome “chinotto” derivi proprio dal termine “China”) e che deriverebbe da una mutazione nel Citrus aurantium (l’arancio amaro). Presente in Europa oramai da secoli, ne esistono diverse varietà, fra cui la più conosciuta è il chinotto piccolo. In Italia è coltivata soprattutto in Liguria (in particolare nella Riviera di Ponente).

I fiori della pianta di chinotto sono bianchi, piccoli ed intensamente profumati; i frutti, invece, sono simili a dei mandarini e vengono impiegati sia per produrre canditi, marmellate e mostarde che per aromatizzare liquori, sciroppi ed altre bevande.

Quali sono le proprietà nutrizionali?

Il chinotto è una fonte di:

beta-carotene

naringina

vitamina C.

Quando non mangiare il chinotto?

Non risultano esservi particolari interazioni tra il consumo di chinotto e l’assunzione di farmaci o altre sostanze. È però noto che numerosi agrumi possono interagire con l’assunzione delle molecole metabolizzate dal CYP3A4. Per questo motivo e in caso di dubbio è sempre bene chiedere consiglio al proprio medico.

Stagionalità del chinotto

Il chinotto – a seconda della sua destinazione – viene raccolto in tre momenti diversi dell’anno. Dalla prima raccolta (tra settembre e ottobre) si ottengono dei frutti ancora immaturi; i chinotti che vengono raccolti a novembre sono invece semi-maturi; quelli di dicembre hanno invece raggiunto la maturazione completa.

Possibili benefici e controindicazioni

Il suo frutto è ricco di molecole dalle proprietà antiossidanti; fra queste sono incluse la vitamina C (un alleato prezioso del sistema immunitario e dei tessuti che contengono collagene), il beta-carotene (precursore della vitamina A) e la naringina. Quest’ultima – oltre che antiossidante – è anche un antinfiammatorio.

Sia la scorza che i fiori del chinotto vengono utilizzati in fitoterapia contro l’insonnia, come digestivi e per combattere i cali di energia (astenie). A volte le proprietà della pianta sono invece sfruttate preparando infusi di foglie secche, che vengono bevute dopo i pasti. Sembra, infine, che le bevande a base di chinotto contribuiscano a dare sollievo alle gambe pensanti.

Disclaimer

Le informazioni di questo articolo rappresentano solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. Al fine di avere un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre opportuno affidarsi al consulto del proprio curante o di un esperto in materia di nutrizione.