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Medico di pronto soccorso

01/01/1970

Medico di pronto soccorso

 

La medicina di pronto soccorso si occupa del trattamento specializzato delle emergenze e delle urgenze, ossia dei disturbi e delle condizioni da affrontare rapidamente, in alcuni casi addirittura immediatamente.

 

Di cosa si occupa il medico di pronto soccorso?

Il medico che lavora in pronto soccorso è in grado di fornire ai pazienti un’assistenza di alta qualità in brevissimo tempo. Si occupa di valutare e, ove possibile, trattare il disturbo del paziente e dimetterlo entro 24 ore. Lo specialista è in grado di trattare problematiche di salute di carattere urgente, decidendo anche se è il caso di dimettere o di ricoverare il malato.

Per evitare il rischio di dimettere un paziente che necessiterebbe di essere ricoverato, e viceversa, il medico di pronto soccorso può sfruttare anche l’Osservazione Breve Intensiva, che garantisce cure ottimali senza necessariamente procedere al ricovero.

Se necessario, il medico di pronto soccorso può chiedere la consulenza di specialisti di altri reparti, per esempio chirurghi, ortopedici, neurologi, infettivologi o fisiatri in base al caso.

 

Quali sono le malattie trattate dal medico di pronto soccorso?

I medici di pronto soccorso possono avere a che fare con qualsiasi tipo di malattia o disturbo. Tra quelle per cui i pazienti, di spontanea volontà o trasportati da un’ambulanza, si rivolgono più spesso a un pronto soccorso troviamo:

  • angina instabile
  • dissezione aortica
  • dolori toracici di varia origine e natura
  • emorragie digestive
  • ictus
  • infarto del miocardio
  • malattie esantematiche (per esempio varicella)
  • malattie infettive acute febbrili (per esempio influenza)
  • ostruzione delle vie aeree superiori
  • scompenso cardiaco
  • sintomatologie ansiose
  • tachicardie e aritmie
  • traumi

 

Quali sono le procedure maggiormente utilizzate dal medico di pronto soccorso?

La prima procedura cui è sottoposto un paziente che si presenta al pronto soccorso è il cosiddetto triage, che consiste nella valutazione della gravità del singolo caso. Dopo il triage, al paziente viene assegnato un codice caratterizzato da un colore che corrisponde all’urgenza del caso e del conseguente trattamento.

In genere solo il 15% dei pazienti che arriva in pronto soccorso viene trattenuto in osservazione. Tra questi, solo il 30% viene poi ricoverato. Le analisi che possono essere effettuate prima di stabilire se è necessario ricoverare o dimettere il paziente sono numerose, diverse fra loro e dipendono dai sintomi manifestati dal paziente all’arrivo in pronto soccorso. Fra le più diffuse troviamo:

  • ecografia
  • elettrocardiogramma
  • esami del sangue
  • misurazione della pressione
  • radiografia
  • visita medica obiettiva

 

In pronto soccorso possono anche essere somministrati medicinali, per esempio:

antidolorifici per far fronte a sindromi dolorose acute o croniche

terapia tromboembolitica in caso di ictus o attacco ischemico transitorio.

Quando recarsi in pronto soccorso?

Rivolgersi al pronto soccorso è importante in tutti i casi in cui compaiono sintomi gravi che alterano le capacità di movimento, la sensibilità (per esempio forti dolori), la respirazione, lo stato di coscienza, la funzionalità intestinale o quella urinaria e l’equilibrio psichico, soprattutto se si tratta di problemi improvvisi. È fondamentale rivolgersi al pronto soccorso ogni volta che si presentano dolori sospetti a livello del torace, dell’addome o della testa. Infine, occorre precisare che il pronto soccorso non sostituisce il medico di medicina generale, ragione per la quale è bene recarsi in pronto soccorso solo quando il suo intervento sia ritenuto necessario e insostituibile.

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