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Gastroenterologo

01/01/1970

Gastroenterologo

 

La gastroenterologia è la branca della medicina che si occupa dello studio, della diagnosi e della terapia delle malattie degli organi che costituiscono l’apparato digerente (esofago, stomaco, intestino, colon-retto).

 

Di cosa si occupa il gastroenterologo?

Il gastroenterologo è un medico specializzato in gastroenterologia che si occupa di studiare e trattare le malattie a carico dell’apparato digerente.

 

Quali sono le patologie generalmente trattate dal gastroenterologo?

Le patologie più comuni trattate da questo specialista sono quelle definite funzionali e infiammatorie sia del tratto superiore (esofago e stomaco) che del tratto inferiore (intestino e colon-retto). Tra queste citiamo in particolare:

  • allergie alimentari
  • celiachia
  • colite
  • diarrea
  • dispepsia
  • diverticolite
  • ernia iatale
  • esofagite
  • gastrite
  • gastroenteriti
  • malassorbimento
  • malattia da reflusso gastroesofageo
  • morbo di Crohn
  • parassitosi intestinali
  • poliposi
  • stitichezza
  • ulcere

 

Quali sono le procedure maggiormente utilizzate dal gastroenterologo?

Le procedure più utilizzate dal gastroenterologo sono:

  • ecografie
  • esami di laboratorio (esame del sangue, esame delle urine, esame parassitologico, ecc.)
  • esami endoscopici diagnostico-operativi (gastroscopia, colonscopia, rettosigmoidoscopia) per la valutazione interna (endoscopia diagnostica) degli organi esaminati in modo da studiarne anatomia, funzionalità e possibili patologie. Inoltre, attraverso esami endoscopici è possibile effettuare piccoli prelievi di tessuto da sottoporre ad analisi istologica e piccoli interventi in anestesia locale come, per esempio, l’asportazione di polipi (endoscopia operativa)
  • esami radiologici (radiografie del tubo digerente, clisma opaco, Tac, Rmn).

 

Quando consultare un gastroenterologo?

Si consiglia di rivolgersi al gastroenterologo quando sopraggiunge una sintomatologia a carico di uno o più organi dell’apparato digerente (dolore gastrico o epigastrico, bruciore di stomaco, fitte all’intestino, stitichezza prolungata o diarrea) che non regredisce spontaneamente entro un paio di giorni; se gli esami di laboratorio hanno rilevato delle anomalie tali da far sospettare la presenza di patologie a livello gastrico-intestinale; ogni volta che si manifestano nuovi sintomi legati alla patologia dell’apparato digerente di cui si soffre; nel caso in cui si conviva con una determinata malattia da diverso tempo, ma si stiano ravvisando problemi nella gestione della stessa; nel caso in cui si senta la necessità di avere un secondo parere sulla diagnosi e/o sulla gestione della malattia di cui si soffre.

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