Blefaroptosi

Con il termine blefaroptosi (o “ptosi palpebrale”) si indica una condizione medica che consiste nell’abbassamento parziale o totale della palpebra superiore dell’occhio. Può essere bilaterale, ovvero coinvolgere entrambi gli occhi, e in questo caso il difetto ha origine congenita, ma più spesso colpisce un solo occhio (in questo caso il difetto è “acquisito”).

 

La forma acquisita della blefaroptosi è determinata dalla paralisi o dalla lesione dei muscoli e dei nervi generalmente deputati al movimento della palpebra.

Le lesioni sono a loro volta causate da diverse condizioni tra cui traumi, infiammazioni, invecchiamento (blefaroptosi senile o legata all’età), presenza di altre problematiche mediche (orzaiolo, calazio, cefalea, ictus, malattie neurologiche o muscolari, diabete, cefalea), abuso di alcune sostanze stupefacenti. La belfaroptosi può essere di diversi gradi, presentarsi in forma lieve o arrivare a coprire completamente la pupilla, l’iride e altre parti dell’occhio rappresentando un limite per la vista.

 

 

Quali malattie possono essere correlate?

Tra le patologie che possono essere associate alla blefaroptosi sono incluse:

  • Botulismo
  • Calazio
  • Cefalea
  • Diabete
  • Ictus
  • Infiammazioni
  • Malattie muscolari
  • Malattie neurologiche
  • Miastenia gravis
  • Orzaiolo
  • Traumi

È opportuno ricordare che questo non è un elenco esaustivo e che sarebbe sempre meglio rivolgersi al proprio medico di fiducia.

 

 

Quali rimedi possono essere utilizzati contro la blefaroptosi?

Nei casi in cui non si riesca ad eliminare la causa della blefaroptosi è necessario procedere alla correzione chirurgica con cui è possibile migliorare sia la visione che l’aspetto estetico.

 

Quando rivolgersi al proprio medico in caso di blefaroptosi?

In caso di trauma o in presenza della diagnosi di una delle patologie correlate (vedere elenco patologie associate).

Redazione Humanitas Salute: