ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi – Onlus, ha presentato i risultati definitivi del progetto europeo “Bambini e Obesità” e ha lanciato la piattaforma italiana sull’obesità infantile.
Secondo i risultati della prima fase del progetto “Bambini e obesità”, il 70% degli spot televisivi di prodotti alimentari trasmessi durante programmi per bambini è dominato da cibi ricchi di grassi, zuccheri e sodio, contro il 2% di frutta e ortaggi. Il cibo è protagonista della pubblicità rivolta ai piccoli, che ne influenza le preferenze e i consumi: il 69% dei bambini italiani mangia alimenti di cui ricorda lo spot, e l’81% chiede ai genitori prodotti specifici. Questi sono solo parte dei dati emersi dalla ricerca condotta su 20 Paesi europei.
ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi – Onlus, che ha coordinato l’indagine in Italia, si fa interprete dell’emergenza obesità infantile e promuove una piattaforma di lavoro a livello nazionale che coinvolga i principali attori del dibattito: istituzioni, medici, associazioni di consumatori, rappresentanti delle industrie alimentari e del mondo della pubblicità. In occasione del convegno “Pubblicità alimentare, roba da bambini?”, promosso da ALT a Milano il 9 maggio 2005, i rappresentanti di questi gruppi di interesse (ALT, Regione Lombardia, Provincia di Milano, Altroconsumo, UPA-Utenti Pubblicitari Associati, Osservatorio sui diritti dei minori, European Childhood Obesity Action Group, Coop Italia, Federalimentare, Istituto Auxologico Italiano, Fondazione Italiana per il Cuore) si sono ritrovati attorno allo stesso tavolo e si sono impegnati a collaborare nei prossimi mesi, fissando un nuovo incontro a settembre a Milano.
L’obiettivo finale da condividere sarà formulare dei programmi di prevenzione e riduzione dell’obesità precoce a livello nazionale e che tengano conto delle diverse cause del problema, tra cui non solo l’impatto del marketing alimentare diretto ai bambini, ma anche la sedentarietà, l’educazione alimentare, la composizione degli alimenti industriali, l’educazione all’interpretazione dei mass media, e così via.
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