Il diabete è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari che nei pazienti diabetici rappresentano una delle maggiori cause di morte. Queste malattie si manifestano nelle persone con diabete con una frequenza da 2 a 4 volte superiore rispetto alla popolazione generale.
Inoltre, vi è una significativa correlazione tra i livelli di emoglobina glicata che riflette la media delle glicemie nelle sei settimane precedenti il prelievo di sangue e l’insorgenza di complicanze cardiache.
Questa correlazione è ulteriormente rafforzata dalla presenza concomitante di altri fattori predisponenti come obesità, ipercolesterolemia e uno stile di vita sedentario.
Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Laura Cassarà, specialista in Malattie del fegato e del ricambio presso i centri medici Humanitas Medical Care.
Diabete, le complicanze cardiache principali
Le complicanze cardiache più comuni associate al diabete mellito includono:
- Scompenso cardiaco, condizione in cui il cuore non è in grado di pompare una quantità sufficiente di sangue per soddisfare le esigenze dell’organismo.
- Eventi coronarici che comprendono principalmente la cardiopatia ischemica e l’infarto miocardico. In persone diabetiche, questi eventi si verificano con una frequenza da 2 a 4 volte superiore rispetto al resto della popolazione.
Se il diabete è presente da molti anni ma è stato sempre ben controllato e se non ci sono altri fattori di rischio come obesità, ipercolesterolemia o ipertensione, è probabile che le eventuali complicanze siano limitate.
Al contrario, una persona che ha un diabete mal compensato da diversi anni è più suscettibile a probabili complicanze cardiache.
Diabete: quali esami fare?
La scelta degli esami dipenderà dal quadro clinico generale del paziente e sarà responsabilità del diabetologo consigliare, soprattutto a scopo preventivo, esami del sangue e accertamenti strumentali necessari per prevenire serie complicanze.
È importante monitorare regolarmente, ogni 3-6 mesi, a seconda del quadro clinico, i livelli di glicemia, di emoglobina glicata ed il profilo lipidico. Inoltre, è importante effettuare almeno una volta all’anno un elettrocardiogramma unitamente a una visita cardiologica; la visita consente, infatti, di identificare eventuali quadri sospetti che potrebbero non essere rilevati dal solo tracciato elettrocardiografico.
In caso di anomalie sospette o se coesistono altri fattori di rischio, il cardiologo potrebbe richiedere ulteriori esami di approfondimento, come un test da sforzo, utile per valutare la funzionalità delle arterie coronarie del cuore durante l’attività fisica o un Ecocardiogramma per una valutazione più accurata della funzionalità cardiaca.
Come prevenire le complicanze cardiache legate al diabete?
Per prevenire le complicanze cardiache legate al diabete, è essenziale adottare uno stile di vita sano ovvero una dieta equilibrata e una regolare attività fisica.
È inoltre importante eseguire esami del sangue periodici per monitorare i valori di glicemia e di colesterolo; mantenere il peso corporeo e la pressione arteriosa sotto controllo; sottoporsi a una visita cardiologica almeno una volta all’anno.
La prevenzione gioca un ruolo cruciale nell’evitare lo sviluppo di complicanze severe a medio e a lungo termine, specialmente nel caso di pazienti già affetti da una patologia cronica come il diabete. È fondamentale curare attentamente questa condizione per garantire un buon compenso glicemico nel corso degli anni.