Stagioni

Capelli e unghie, una cura particolare in vacanza

Argomenti

Delicati come la pelle, possono essere danneggiati dal sole e dalla salsedine. Le unghie, invece, traggono beneficio dalla luce solare.

Una vacanza al mare può creare problemi alla salute dei capelli, se non si ha l’accortezza di seguire alcune semplici regole. Certo, i raggi del sole schiariscono la chioma e possono farle assumere riflessi particolari, ma hanno però anche la capacità di bruciare e rendere fragili e sfibrati i capelli. È bene sottolineare che non si tratta solo di un fatto estetico, dal momento che la capigliatura svolge l’importante funzione di proteggere la cute del cuoio capelluto, che è particolarmente delicata. In alcuni casi, ad esempio in presenza di forfora, i raggi solari svolgono per contro un effetto benefico e aiutano a risolvere il problema. Nessun pericolo per quanto riguarda le unghie, invece: in questo caso infatti il sole ha funzione terapeutica, aiutando a rinforzarle e a farle crescere meglio. I professionisti di Humanitas ci spiegano come affrontare una vacanza al mare e tornare a casa con i capelli sani.

Perché curarli
Ai capelli devono essere dedicate le stesse cure che si dedicano alla pelle. Ciò significa che in caso di esposizione al sole è necessario proteggerli dagli effetti nocivi dei suoi raggi. La componente ultravioletta, infatti, intacca la struttura del capello rendendolo fragile e con tendenza a spezzarsi. Anche i capelli scuri, più protetti rispetto a quelli chiari da una maggiore presenza di melanina, cui devono il loro colore, non passano certo indenni attraverso un bagno di sole.
A differenza di quanto si potrebbe pensare, la capigliatura, oltre a rappresentare un ornamento per il volto e a conferire a ciascun individuo un suo aspetto caratteristico, assolve anche il compito specifico di proteggere dall’azione nociva della luce solare la cute della testa, una zona meno attrezzata a difendersi, rispetto ad altre del corpo.

Attenzione per i calvi
Chi diventa calvo, in genere gli uomini deve imparare a difendere la pelle della testa laddove la funzione non sia più svolta dai capelli. Il cuoio capelluto si ustiona facilmente e le sue cellule come conseguenza, nel tempo, possono degenerare fino a determinare la comparsa di tumori, che, nell’uomo calvo, hanno la prima sede di diffusione in questa zona del corpo. La tendenza di molti, specie se giovani, di far abbronzare la testa per migliorare l’aspetto della calvizie e del viso attraverso l’uniformità, è quindi assolutamente pericolosa e da sconsigliare. In questi casi è bene ricordare che il migliore sostituto dei capelli è il cappello, da adoperare in ogni caso di esposizione solare, mancando al momento prodotti ad azione altrettanto efficace.

L’effetto dell’acqua di mare
Anche la salsedine rappresenta un pericolo, perché toglie acqua ai capelli. La sua azione, sommandosi a quella del sole, determina fragilità e perdita di vigore nei capelli, aumentando la loro facilità di spezzarsi. Dopo ogni bagno in mare occorre, appena possibile, sciacquare i capelli con acqua dolce, al fine di rimuovere la salsedine. Inoltre si devono lavare utilizzando preferibilmente le nuove basi lavanti eudermiche che non fanno schiuma, non rimuovono il naturale strato protettivo e funzionano anche da balsamo, oltre ad avere la comoda caratteristica di poter essere utilizzate anche con l’acqua di mare.

Ultravioletti e infrarossi
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i colori scuri dei capelli, con tendenza verso il nero, assorbendo molto di più i raggi infrarossi del sole, si scaldano più rapidamente rispetto ai capelli biondi, potendo arrivare fino a temperature di 40° e surriscaldando di conseguenza la testa. Lo stesso tipo di capelli offre invece una protezione maggiore nei confronti degli ultravioletti, grazie al contenuto in melanina. I capelli già rovinati, molto fini o diradati o secchi, verranno maggiormente danneggiati dall’azione del sole. In montagna i raggi solari colpiscono più che al mare, perché si è più vicini al sole. Per chi soffre di dermatite seborroica – la forfora – l’esposizione solare è invece positiva e allora è bene che la persona tenga i capelli corti in modo che il cuoio capelluto sia più esposto, ma evitando ovviamente ogni forma di scottatura.

Unghie e sole
Le unghie traggono invece benefici dalla luce solare. Esse non necessitano di idratazione perché il loro contenuto in acqua è minimo e rimane costante anche in seguito all’esposizione solare. La loro patologia più comune è la fragilità. Al contrario di quanto si pensa la fragilità dell’unghia non è dovuta alla mancanza di minerali o vitamine, ma ad una maturazione imperfetta dell’unghia. Si tratta di solito di Psoriasi dell’Unghia. Questo tipo di disturbo colpisce maggiormente le donne, ma non risparmia bambini e uomini. Bere più latte o assumere integratori non modifica la fragilità dell’unghia invece l’esposizione al sole, come in tutte le forme di psoriasi, ha un’azione positiva cioè le unghie si formano meglio, tanto è vero che al ritorno da vacanze trascorse al mare esse sono sempre più dure e robuste.

Rare controindicazioni
L’unica controindicazione è rappresentata dall’assunzione di alcuni farmaci (tipico l’esempio dell’antibiotico tetraciclina, ma anche alcuni chemioterapici o medicinali destinati alla cura di scompensi cardiaci). La luce solare in questi casi può provocare la comparsa o l’accentuarsi di macchie nelle unghie. Si può ovviare con lacche molto scure che hanno effetto fotoproteggente. La presenza della lacca è indifferente in caso di psoriasi ungueale, in quanto i raggi effettuano la loro azione benefica agendo sulla matrice dell’unghia che è prima della lamina ungueale. Lo smalto quindi non è dannoso, ma può addirittura essere utile.

A cura di Giorgia Diana