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Influenze, vero e falso del virus stagionale

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I dubbi e i falsi miti più comuni chiariti dal dottor Michele Ciccarelli e dal dottor Stefano Ottolini, specialisti di Humanitas.

Raffreddore, mal di gola, febbre e malessere spesso sono delle fastidiose sorprese autunnali. In questo periodo, infatti, virus e batteri si diffondono attraverso le goccioline di saliva e gli starnuti, provocando diversi disturbi respiratori. Oltre all’influenza, causata dal virus influenzale di tipo A o B, ed escludendo l’H1N1, ci sono altri virus e batteri che causano malanni stagionali, chiamati sindromi parainfluenzali, cioè disturbi simili all’influenza ma che sono dovuti a microrganismi differenti. Riconoscere l’influenza dagli altri malanni di stagione non è sempre facilissimo. In generale, però, l’influenza causa sintomi più importanti: febbre oltre i 38 gradi, raffreddore, tosse, stanchezza, dolori muscolari e articolari, mal di testa. Nel caso delle sindromi simil-influenzali, invece, la febbre può essere più bassa e la sensazione di malessere generale è di solito meno marcata. Spesso quando si parla di questi malanni si fa parecchia confusione: cerchiamo perciò di chiarire i dubbi e i “falsi miti” più comuni con l’aiuto del dott. Michele Ciccarelli, responsabile della Sezione di Pneumologia e Allergologia di Humanitas, e con il dott. Stefano Ottolini, responsabile del Pronto Soccorso dell’Istituto.

A ottobre si può prendere l’influenza. FALSO
L’influenza vera e propria arriva nel nostro Paese più o meno intorno a Natale e si fa sentire fino a marzo-aprile. I malanni che si prendono prima sono quindi sindromi parainfluenzali.

Si può prendere l’influenza anche se si è vaccinati. VERO E FALSO
Il vaccino antinfluenzale protegge dalla malattia in circa il 70% dei casi. In teoria ci si può quindi ammalare comunque, ma in questo caso i sintomi sono solitamente più lievi della media. Inoltre spesso chi si ammala nonostante la vaccinazione in realtà soffre di una sindrome causata da microrganismi diversi dal virus dell’influenza, contro cui il vaccino non è attivo.

Il vaccino non va fatto troppo presto o troppo tardi. VERO
L’ideale è vaccinarsi tra la metà di ottobre e la fine di novembre. In questo modo si dà il tempo al sistema di difesa dell’organismo di sviluppare anticorpi contro il virus influenzale in arrivo a Natale e di restare “attivo” fino all’inizio della primavera.

Se ci si è vaccinati l’anno prima si è comunque protetti. FALSO
Il virus dell’influenza cambia ogni anno e per essere protetti è necessario ripetere la vaccinazione ogni stagione.

Si devono vaccinare solo gli anziani. FALSO
Le persone con più di 65 anni sono quelle più a rischio di andare incontro alle complicazioni (ad esempio polmoniti batteriche) dell’influenza. Tuttavia la vaccinazione è consigliata anche a chi soffre d’asma o di problemi respiratori, ai cardiopatici, a chi soffre di malattie croniche o ha ridotte difese immunitarie. Per tutte queste persone la vaccinazione è gratuita.

Non ci si deve curare con gli antibiotici. VERO
Per curare l’influenza e i malanni di stagione causati da virus si ricorre agli antinfiammatori e agli antipiretici per abbassare la febbre. Gli antibiotici non servono a nulla perché agiscono solo contro i batteri e non contro i virus. Possono essere utilizzati nel caso di malanni batterici di stagione o nelle complicazioni dell’influenza dovute a germi. Deve però essere sempre il medico a prescriverli.

L’influenza fa venire vomito e diarrea. FALSO E VERO
L’influenza causa febbre alta e sintomi respiratori come raffreddore e tosse. Solo in una minoranza di casi provoca vomito. Raramente diarrea e dolori addominali. I disturbi gastrointestinali sono solitamente dovuti a virus di stagione diversi.

A cura della Redazione