Il prick test è un esame utile alla diagnosi di allergie respiratorie e allergie alimentari, che utilizza estratti allergenici purificati conservati in flaconcini nei quali è contenuta una soluzione con un solo allergene.
Questo test è dunque impiegato per indicare la causa di un’eventuale allergia.
Come si esegue, il prick test? C’è un momento particolarmente indicato per effettuare l’esame?
Ne parliamo con la dottoressa Maria Rita Messina, allergologa di Humanitas.
A che cosa serve il prick test?
Il prick test è un esame allergometrico di I livello utilizzato per individuare i possibili responsabili di un’allergia respiratoria – come ad esempio pollini, peli di animali, acari della polvere, muffe – o di un’allergia al alimentare.
La scelta degli allergeni da testare deve basarsi sulla storia clinica riferita dal paziente.
In caso di sospetta allergia respiratoria, il prick test viene prescritto a pazienti che manifestino sintomi persistenti o ad andamento stagionale, suggestivi per asma e oculorinite.
In caso di sospetta allergia alimentare, il prick test è indicato per i pazienti che manifestino all’assunzione di determinati cibi, prurito, arrossamento, gonfiore alle labbra e al cavo orale, orticaria, angioedema, asma, oculorinite, disturbi gastrointestinali o nei casi più gravi shock anafilattico.
Il prick test è un esame sicuro, indolore e rapido. Affinché abbia una buona riuscita, è necessario sospendere eventuali cure con antistaminici nei 7 giorni precedenti il test.
Come si esegue il prick test?
Il prick test prevede che la cute dell’avambraccio venga posta a contatto con un allergene e punta leggermente con un’apposita lancetta monouso.
Si attendono circa 15 – 20 minuti e si valuta la reazione cutanea ottenuta in corrispondenza di ogni allergene precedentemente posizionato.
L’esito dell’esame è considerato positivo se nel punto in cui l’allergene specifico è stato posizionato, si manifesta un lieve rigonfiamento della pelle e un leggero prurito, come succede in caso di puntura di zanzara.
Sarà compito dello specialista, durante l’esecuzione del test, valutarne l’attendibilità, tramite la reazione cutanea all’istamina, la sostanza utilizzata per controllo.
Quando fare il prick test?
Non c’è un momento specifico in cui effettuare il prick test, che anzi si può proporre in qualsiasi periodo dell’anno.
È un falso mito ritenere che per i pazienti con sintomi respiratori da possibile causa allergica (come i casi di rinite, congiuntivite e asma) ancora mai indagati, sia meglio attendere che termini la stagione in cui i sintomi sono iniziati.
Nel sospetto di allergie respiratorie, è fondamentale fare il test prima possibile, per fare diagnosi e intraprendere per tempo la strategia terapeutica più adeguata.
Anche nel sospetto di allergie alimentari è importante rivolgersi tempestivamente ad uno Specialista Allergologo, per non incappare in test diagnostici privi di validità scientifica o intraprendere diete pericolose per la salute.
I casi in cui il test cutaneo deve essere ritardato di qualche tempo perché altrimenti inattendibile sono molto pochi (in corso di terapia con antistaminici, uso di steroidi topici, cute non integra, spiccato dermografismo). In queste circostanze, lo specialista può decidere di ricorrere ad un altro tipo di esame, il RAST test, che consente di ricercare delle IgE specifiche attraverso un prelievo di sangue.
A partire da che età può essere eseguito?
Il prick test può essere effettuato su pazienti di qualsiasi età e anche nei bambini al di sotto dei 3-4 anni.
Il prick test può essere ripetuto nel corso della vita: con lo sviluppo del sistema immunitario e con le diverse esposizioni ambientali, un individuo allergico può infatti cambiare il risultato delle proprie “positività” cutanee.
Il prick test è uno strumento prezioso nelle mani dell’allergologo, grazie al quale può indirizzare le sue successive scelte diagnostiche e individuare le migliori terapie “personalizzate” per il singolo paziente.