La Sindrome dell’Intestino Irritabile (SII in italiano o IBS in inglese: Irritable Bowel Syndrome) è un disturbo a carico dell’intestino crasso che si manifesta con intensità diversa ed è prevalentemente caratterizzato da dolore e gonfiore addominale associati a variazioni dell’alvo (stipsi e/o diarrea).
La prevalenza di questa sindrome in Italia è del 10.7% nelle donne e del 5,4% negli uomini.
La dieta LOW-FODMAP, opportunamente prescritta dallo specialista di riferimento, si fa particolarmente utile nel contrasto di questa patologia.
Approfondiamo l’argomento insieme alla dottoressa Elisabetta Macorsini, biologa nutrizionista di Humanitas Mater Domini e di Humanitas Medical Care di Monza e Arese.
Cos’è la dieta LOW-FODMAP?
La dieta LOW-FODMAP (Fermentable Oligosaccharides Disaccharides Monosaccharides And Polyols cioè oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili) si basa sull’assunzione di cibi con basso impatto fermentativo in modo da ripristinare un adeguato microbiota.
I FODMAP sono scarsamente assorbiti a livello intestinale, possiedono un elevato potere osmotico – cioè richiamano acqua – e vengono velocemente fermentati dai batteri intestinali determinando la tipica sintomatologia della sindrome dell’intestino irritabile.
Nel 2008 un gruppo di ricercatori australiani della Monash University di Melbourne pubblicò una ricerca nella quale si ipotizzava che gli alimenti che contenevano determinati tipi di carboidrati potessero peggiorare i sintomi di alcuni disordini gastrointestinali, come la sindrome dell’intestino irritabile e le malattie infiammatorie intestinali.
La dieta LOW-FODMAP nel corso degli anni ha riscosso un interesse crescente grazie ai buoni risultati evidenziati in molti studi scientifici. Diversi studi clinici hanno evidenziato che il 70% dei pazienti che seguivano una dieta povera di carboidrati scarsamente assorbibili e molto fermentabili manifestava un notevole miglioramento soprattutto relativamente al gonfiore ed al dolore addominale. È stato visto che una ridotta assunzione di latte, cereali, legumi e frutta migliorava sensibilmente la qualità di vita dei pazienti affetti dalla sindrome dell’intestino irritabile.
Una recente revisione sistematica con metanalisi di 12 studi pubblicata all’inizio del 2021 sull’European Journal of Nutrition ha confermato l’efficacia di una dieta a basso contenuto di FODMAP nella riduzione dei sintomi gastrointestinali e nel miglioramento della qualità di vita nei soggetti con sindrome dell’intestino irritabile rispetto alle diete di controllo, specifiche per quella stessa sindrome, ma diverse dalla dieta LOW-FODMAP.
Dieta LOW-FODMAP: gli alimenti da evitare
- Frutta fresca come albicocche, avocado, cachi, ciliegie, datteri, fichi, mango, mele, more, pere, pesche, prugne, nespole
- frutta secca (anacardi e pistacchi)
- verdure come aglio, asparagi, barbabietole rosse, carciofi, cavolfiore, cipolla, funghi, mais, porri
- Cereali: grano, orzo, kamut, segale
- Legumi
- Latte e suoi derivati: yogurt, kefir, formaggi a pasta molle, latte di mucca, capra e pecora, gelato
- bevande alcoliche e succhi di frutta
Dieta LOW-FODMAP: gli alimenti consigliati
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- Frutta come ananas, banana, arancia, limone, mandarino, kiwi, uva
- Frutta secca: mandorle, nocciole, noci, semi di zucca, di girasole, di lino, di sesamo
- Verdure come bietole, carote, cetrioli, fagiolini, finocchi, zucchine, lattuga, pomodori, erbe aromatiche (tutte), spinaci, zenzero
- Cioccolato fondente
- Formaggi a pasta dura e prodotti lattiero-caseari senza lattosio
- Carne e pollame non trasformati, pesce, uova, tofu
- Cereali senza glutine
La dieta LOW-FODMAP – e di conseguenza gli alimenti consigliati e da evitare – va eseguita dopo la visita dallo specialista.
Filetti di orata al forno con spinaci
Calorie per porzione: 180 kcal
Ingredienti per 4 persone
600 g filetti di orata
300 g spinaci surgelati
1 scalogno
1½ cucchiai olio extravergine oliva
2 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato.
Sale q.b.
Noce moscata q.b.
Procedimento
Scongelare gli spinaci seguendo le indicazioni riportate sulla confezione.
Sminuzzare lo scalogno.
Spennellare una padella antiaderente con ½ cucchiaio di olio extravergine di oliva e aggiungere lo scalogno tritato. Farlo appassire aggiungendo poca acqua.
Aggiungere gli spinaci e cuocere a fiamma bassa per 7-8 minuti. Spolverizzare con la noce moscata, salare e aggiungere i due cucchiai di parmigiano reggiano.
Tritare grossolanamente gli spinaci.
Ungere una teglia da forno con 1 cucchiaio di olio extravergine oliva e adagiarvi i filetti di orata.
Ricoprire i filetti di orata con gli spinaci tritati e infornare a 180°C per circa 15/20 minuti. Servire.