D’inverno è comune dissetarsi con una tisana, o un infuso, o ancora un decotto: bere bevande calde aiuta infatti ad assumere un giusto quantitativo d’acqua al giorno, necessario per il corretto mantenimento del nostro organismo.
Ma come si differenziano queste bevande?
Ne parliamo con la dottoressa Elisabetta Macorsini, biologa nutrizionista di Humanitas Mater Domini.
Le tisane
Quando parliamo di tisane ci riferiamo a un infuso o un decotto che ha origine da vegetali (come per esempio la camomilla o il tiglio) che si ricava mettendoli in infusione o facendo bollire le parti della pianta, che possono essere diverse in base alla pianta scelta: quindi fiori, foglie, frutti, radici, ma anche cortecce e semi. Andiamo a vedere nello specifico in cosa si differenziano gli infusi e i decotti.
Gli infusi
Un infuso è una bevanda a base di acqua che si ricava facendo macerare delle erbe in acqua bollente. In questo modo si estraggono dai vegetali i loro principi attivi, che possono essere medicinali oppure aromatici. Gli infusi solitamente hanno origine dalle parti più tenere della pianta, cioè le foglie, i fiori e i frutti, nella loro forma essiccata. Per prepararlo si immergono le parti scelte nell’acqua bollente, che dopo un certo tempo di infusione (variabile in base alle piante scelte) viene filtrata. Anche nei casi in cui le erbe vengano lasciate in alcool per trasferirgli il loro aroma si parla sempre di infuso: ne è un esempio l’infuso di rabarbaro.
I decotti
Il decotto, al contrario dell’infuso, prevede che le erbe o le parti della pianta scelte vengano fatti bollire con l’acqua. In questo caso solitamente si utilizzano le parti più dure del vegetale, come per esempio corteccia, semi, radici. Il decotto si prepara quindi immergendo le parti della pianta in acqua fredda che viene portata a bollore lentamente, a fuoco basso. Una volta giunto il bollore si continua a far sobbollire per qualche minuto l’acqua che, prima della consumazione, va filtrata.
Perché consumare bevande calde?
Le bevande calde come gli infusi e i decotti hanno come principale beneficio per chi lo assume l’effetto vasodilatatore. È la tradizione che insegna a sfruttare in questo modo le proprietà delle piante, i cui benefici variano da un miglioramento del riposo notturno all’alleviare i malesseri tipici della stagione invernale come per esempio il raffreddore. Ogni pianta ha poi dei benefici specifici: la betulla per esempio può avere effetti diuretici (evitando quindi la ritenzione dei liquidi), la camomilla è d’aiuto nel caso di bruciori di stomaco, il finocchio favorisce la diminuzione del gonfiore addominale e infine la malva è consigliata sia come lassativo (poiché contiene mucillagini) che per coloro che presentano bronchiti catarrose.
In ogni caso, anche se infusi e tisane possono apparire innocui, è bene fare attenzione a non esagerare: Le erbe contengono principi attivi che, anche se in genere in maniera blanda, agiscono esattamente come i farmaci: per i disturbi di lieve entità possono valere anche i consigli di un fidato erborista, ma per quelli più importanti è assolutamente necessaria la prescrizione di un medico esperto in materia.
Infine ci sono delle erbe che necessiterebbero sempre di un consulto con il medico curante, prima di venire assunte. Per esempio infusi e decotti di erbe come quelle che fanno parte della famiglia delle Asteracee (l’echinacea, conosciuta per il suo effetto stimolante del sistema immunitario, è una di queste) possono provocare in alcune persone intolleranze o allergie. I consigli per il consumo di queste bevande calde sono quelli di farsi guidare dal consulto di un esperto, non improvvisare delle miscele e seguire le modalità e le dosi per l’assunzione indicate sulle confezioni.