Molte persone fanno affidamento su una tazza di caffè per darsi una scossa di energia ogni mattina; ad alcuni di queste, il caffè produce un effetto quasi immediato sulla regolarità intestinale, facilitando il bisogno di evacuare. Ma perché succede? E come mai non succede a tutti?
Ne abbiamo parlato con gli specialisti di Humanitas.
Cos’è il caffè?
Il caffè è una pianta della famiglia delle Rubiacee, di cui si macinano i semi e se ne ricava una polvere. Coltivato principalmente in Sud America, Africa, India e sud-est asiatico, ne esistono oltre 40 specie e, da esse, si ricavano numerose tipologie di caffè.
A livello nutritivo, una tazzina di caffè (che richiede l’utilizzo di circa 6 grammi di polvere) apporta una caloria, e contiene il 77% di grassi e 23% di proteine, potassio, e dai 50 ai 120 milligrammi di caffeina, a seconda del metodo di preparazione.
Cosa rende il caffè lassativo?
La risposta non è (soltanto) la caffeina, un alcaloide che stimola il sistema nervoso centrale, che non fornisce alcun valore nutritivo, ma che può influenzare l’umore e migliorare la prontezza mentale.
La caffeina ha un ruolo marginale nello stimolo all’evacuazione, perché si limita a favorire la distensione dei muscoli intestinali: è stato dimostrato che il caffè decaffeinato produce, in pratica, lo stesso effetto, mentre le bevande stimolanti che la contengono, no.
Secondo uno studio¹ presentato quest’anno durante la Digestive Disease Week a San Diego, California, a favorire l’evacuazione sarebbe la natura acida del caffè, che aumenta la secrezione acida dello stomaco, ma anche la sua azione sulla muscolatura della parete intestinale e sulla flora batterica che si trova nel nostro intestino.
Lo studio ha anche sottolineato la necessità di ulteriori ricerche per determinare se il caffè possa essere utilizzato come trattamento per la costipazione post-operatoria. La stitichezza dopo gli interventi chirurgici è dovuta al rallentato svuotamento intestinale, soprattutto in casi di chirurgia addominale, ma si manifesta anche nella chirurgia in generale dopo l’utilizzo di anti-dolorifici oppiacei, che favoriscono la costipazione.
Latte, topping, cacao, possono incidere sull’effetto
Non sono poche le persone che assumono caffè insieme a latte, cacao, cannella, zucchero e dolcificanti vari.
In particolare, il latte contenuto nei cappuccini e nel caffè macchiato stimola la peristalsi del colon, accelera il movimento intestinale e favorisce l’evacuazione.
In soggetti con intolleranza al lattosio, il latte può innescare problemi digestivi immediati: se ci si accorge che dopo una tazza di caffèlatte si sente immediatamente il bisogno, magari associato a dolore, di evacuare, è bene consultare un medico: potrebbe essere un sintomo di intolleranza al lattosio.
Il caffè ha un effetto lassativo su tutti? Quando è meglio evitarlo?
Il caffè non ha un effetto lassativo per tutti e va consumato con moderazione soprattutto nei soggetti che soffrono di malattia da reflusso gastroesofageo, perché l’aumento dell’acidità gastrica potrebbe peggiorare i sintomi del reflusso come il bruciore retrosternale o il dolore epigastrico.
Lo studio citato:
- Digestive Disease Week, 19 May 2019. ScienceDaily. Shrilakshmi Hegde, Daniel Shi, You-Min Lin, Xuan-Zheng P. Shi. Researchers document impact of coffee on bowels: Rat study shows coffee changes gut microbiome and improves ability of intestines to contract.